Falcomatà ha vinto e adesso può esultare: la strada per il 2026 e l’idea di un altro Sindaco Pd

Falcomatà ha vinto la lotta interna al Pd con Irto e De Gaetano: obiettivi e strategie del Sindaco con la prospettiva del 2026. Adesso quella della candidatura alla Regione non è più una follia

StrettoWeb

Reggio Calabria ha vissuto settimane di grande fibrillazione politica, ma quello che è successo la scorsa notte ha sancito un passaggio chiave che adesso ridetermina in modo drastico gli assetti con un forte sbilanciamento a favore del Sindaco Giuseppe Falcomatà. Il primo cittadino è riuscito a vincere su tutti i fronti la guerra interna al Partito Democratico, mettendo all’angolo Nicola Irto e Nino De Gaetano e adesso può esultare perchè è molto più forte politicamente e ha la strada spianata per continuare a recitare un ruolo da grande protagonista nello scenario politico non solo fino alla fine della consiliatura (2026), ma anche dopo.

Lo scenario è proprio quello che vede un traguardo importante nel 2026: con il dietrofront del Pd, Falcomatà ha blindato la consiliatura che terminerà proprio nella primavera 2026 cioè tra più di due anni, quando il Sindaco avrà raggiunto il traguardo di quasi 12 anni di governo (esattamente 11 e mezzo) grazie a Covid e rinvii elettorali che hanno consentito di prolungare la durata della sua stagione ben oltre i consueti cinque anni a consiliatura (e quindi un massimo consentito di 10 anni per un Sindaco che riesce ad essere rieletto).

Il “terzo tempo” di Falcomatà inizia adesso, tre mesi dopo il suo ritorno al Comune

Di fatto, il “terzo tempo” di Falcomatà sta iniziando adesso. O meglio, deve ancora iniziare: scatterà nei prossimi giorni, quando il Sindaco formalizzerà il completamento della Giunta con il ritorno di Mimmetto Battaglia e di Lucia Nucera e l’ingresso di Anna Nucera. La nuova fase amministrativa di Falcomatà, quindi, inizierà ben tre mesi dopo il suo ritorno a Palazzo San Giorgio dopo la sentenza della Cassazione che ha ribaltato l’esito del Processo Miramare: una tempistica totalmente inaccettabile per le esigenze della città, ma che Falcomatà è riuscito a trasformare in un successo a causa del passo falso del Pd.

Obiettivo 2026: la strategia di Falcomatà e le tantissime opere attese dalla città

Adesso il Sindaco può ragionevolmente guardare con fiducia al percorso verso il 2026 perchè si troverà a gestire una situazione economicamente particolarmente ricca di occasioni allettanti: il Comune di Reggio Calabria ha superato il piano di rientro, al punto che Falcomatà ha già potuto celebrare l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 100 nuovi dipendenti comunali e potrà indire nuovi concorsi. Ma soprattutto ci sono i soldi del PNRR e tutta una serie di altri fondi che potranno determinare l’avvio di tante opere pubbliche che certamente non saranno completate – almeno non tutte – entro il 20026, ma che già con la sola cantierizzazione daranno via a quell’indotto di incarichi e assegnazioni che consentirà di smuovere l’economia depressa di una città ormai esclusivamente (e disperatamente) legata agli appalti degli enti locali.

Falcomatà può contare di completare il Tempietto, di installare (finalmente!) il ponte sul Calopinace per collegare il Lungomare al Parco Lineare Sud, potrebbe anche completare il Tapis Roulant fino a via Reggio Campi con l’inaugurazione del Museo della Visitazione, mentre ripartiranno i lavori per il Palazzo di Giustizia e inizieranno anche quelli del Museo del Mare di Zaha Hadid. Sembra di fare un salto nel passato: si tratta in tutti i casi di opere che erano prossime alla realizzazione (Tapis Roulant e Palazzo di Giustizia) o alla cantierizzazione (Museo della Visitazione e Museo del Mare di Zaha Hadid) più di dieci anni fa, in alcuni casi addirittura 15 anni fa, ma che proprio Falcomatà ha bloccato in alcuni casi per motivi squisitamente ideologici (il Tapis Roulant e il Museo del Mare erano il simbolo di successo del modello Reggio di Scopelliti), in altri casi per incapacità amministrativa. E adesso, seppur con enorme ritardo, sarà proprio lui ad avviare o completare quelle opere così strategiche per lo sviluppo della città.

Falcomatà inoltre beneficerà degli importanti investimenti nazionali su questo territorio, con l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto fortemente voluto dal governo centrale, quelli per il Porto già previsti dall’Autorità Portuale, e quelli per l’Aeroporto già totalmente finanziati con l’emendamento Cannizzaro. Per l’Aeroporto, inoltre, grazie all’attenzione della Regione, è imminente l’arrivo di nuovi voli nazionali ed internazionali con Ryanair (i primi decolli tra poco più di due mesi), mentre sempre per volontà della Regione a Reggio Calabria si terrà il grande evento del prossimo Capodanno di Rai Uno. Il Sindaco, quindi, beneficerà di luce riflessa rispetto al lavoro che la sua parte politica avversa, in modo particolare il ministro Salvini e il governatore Occhiuto, stanno rivolgendo a questa città. Al Sindaco il compito di riallacciare nuovi saldi rapporti istituzionali con quelle figure che più di ogni altro avversario ha utilizzato furbescamente per nascondere i propri fallimenti agli occhi dell’opinione pubblica, alimentando polemiche in molte occasioni gratuite o costruendo slogan elettorali quali “Reggio non si lega”.

Certo, questo è lo scenario politico in cui Falcomatà spera di operare ma poi rimane la realtà della città di tutti i giorni. E cioè l’inefficienza amministrativa che un Sindaco così disastroso ha lasciato a se stesso come pesantissima eredità: una città distrutta nell’asfalto, nella rete idrica e totalmente negligente nella raccolta dei rifiuti. I reggini vivono una città sporca, pericolosa, ai limiti dell’impossibilità di guidare in sicurezza, e senz’acqua nelle abitazioni. L’ultima “chicca” la tragicomica pista ciclabile che ha reso la città nello zimbello del web.

Le sfide della nuova Giunta di Falcomatà e quella pazza idea per il 2026…

Che Falcomatà possa risollevare la propria immagine agli occhi dell’opinione pubblica reggina è in ogni caso molto improbabile, anche se ci sono tutte le condizioni affinché a Reggio qualcosa di buono possa finalmente accadere in questi due anni. Le scelte operate dal Sindaco per la nuova Giunta sono confortanti in tal senso, in modo particolare per le figure tecniche dell’ing. Francesco Costantino ai lavori pubblici e alle grandi opere e dell’arch. Paolo Malara con le deleghe strategiche di trasporti, mobilità, porto, aeroporto, area dello Stretto e pianificazione urbana. Con qualche iniziativa virtuosa, Reggio può tornare nel presente – dopo che negli ultimi anni è piombata nel Medioevo amministrativo e socio politico – alla pari delle altre città che la circondano, ricalcando quello che di buono Falcomatà era riuscito a proporre nella prima fase della sua prima Amministrazione (2014-2016) con gli assessori Agata Quattrone, Angela Marcianò, Mattia Neto, Patrizia Nardi e Nino Zimbalatti. Guarda caso tutti quelli che poi hanno litigato con Falcomatà, al punto che li ha cacciati via. Eppure quello è stato l’ultimo bagliore di normalità in questa città.

Le iniziative più importanti che partono da Roma e Catanzaro (su tutte il Ponte sullo Stretto, ma anche l’Aeroporto, il Porto e i grandi eventi) potranno davvero rilanciare la città. E poi per il 2026 c’è un gruppo di appassionati visionari che sta lavorando per portare a Reggio Calabria quello che sarebbe il più grande evento sportivo della storia di tutta la Regione, qualcosa di totalmente impensabile che vale molto di più di una sede come città ospitante in un Mondiale di Calcio. E’ una partita molto difficile ma, dietro le quinte e con grande riservatezza, Reggio se la sta giocando.

Le prospettive politiche di Falcomatà alla Regione Calabria e l’identikit del suo successore a Sindaco

Di certo quello che succederà, dopo lo scacco matto delle ultime ore ai vertici del Pd, basterà a Falcomatà per rilanciarsi in politica anche dopo la fine della sua esperienza da Sindaco di Reggio. In ogni caso nel 2026 non si potrà ricandidare, avendo completato due mandati, ma adesso l’ambizione di essere il candidato a governatore della Regione Calabria non è più una follia. Anche in caso di sconfitta, Falcomatà sarebbe il leader dell’opposizione in consiglio Regionale confermando un ruolo di primo piano all’interno della politica Regionale. Così quel posto da impiegato semplice al Comune di Milano per cui ha vinto il concorso nel 2020 come istruttore dei servizi amministrativi contabili (categoria C – posizione economica 1, cioè uno stipendio di 1.300 euro al mese) rimarrà in aspettativa, come estrema via di fuga qualora le cose dovessero mettersi male in politica.

A proposito di politica. O meglio, di fanta politica. Attenzione al 2026: il Pd non mollerà facilmente il Comune di Reggio Calabria in un contesto così ghiotto di investimenti economici locali e nazionali. E l’impressione è che l’obiettivo di rimanere alla guida di Palazzo San Giorgio anche dopo Falcomatà si possa perseguire con un candidato che arrivi dalla stessa Giunta comunale. E che non è l’ultimo arrivato, e che non sarà certo messo lì senza speranze di vittoria. A meno che a sfidarlo dall’altro lato non decida di candidarsi personalmente lo stesso avversario che l’ha già battuto nella partita del collegio uninominale alle ultime elezioni politiche…

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