Madre Teresa di Calcutta, una vita per gli emarginati: 20 anni fa, la beatificazione

Madre Teresa di Calcutta fu beatificata nel 2003 da Papa Giovanni Paolo II, suo grande amico

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Madre Teresa di Calcutta è stata, e continua ad essere, un esempio di solidarietà e di amore verso il prossimo nel suo cammino missionario e in quello personale. Oggi ricorre una data storica per la piccola grande donna che, sempre con il sorriso, è stata fino alla fine al servizio dei più poveri: il 19 ottobre 2003, per volere di Papa Giovanni Paolo II suo grande amico, Madre Teresa è stata proclamata beata. La beatificazione arriva dopo neanche 10 anni dalla sua morte avvenuta nel 1997. Un evento importante, che demarca un simbolo di fede cristiana rendendola icona sacra per la comunità cattolica.

A seguito del processo di beatificazione, Papa Francesco l’ha proclamata santa nel 2016: durante la cerimonia di canonizzazione, il Pontefice ha decantato la sua missione. “si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato. Penso che, forse, avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle Madre Teresa”.

La santa è stata definita “di Calcutta” non per la sua provenienza ma per il luogo in cui ha scelto di portare avanti la sua attività solidale: il suo vero nome era Anjezë Gonxhe Bojaxhiu e nacque nel 1910 nell’ex Jugoslavia, in una famiglia profondamente cattolica. Fin dall’adolescenza, si è dimostrata profondamente devota tanto da decidere di prendere i voti proprio in India e professando la sua volontà di diventare missionaria.

Nel 1946, ricevette “la chiamata nella chiamata”: suor Mary Teresa (in onore di Santa Teresa di Lisieux) decise di fondare la comunità religiosa delle Missionarie della Carità, Congregazione che verrà poi riconosciuta ufficialmente nell’arcidiocesi di Calcutta. Cominciò quindi a indossare il suo distintivo sari bianco con i bordi azzurri e cominciò a vivere per aiutare gli altri, gli ammalati, gli emarginati. Il suo modo di vivere e il suo esempio la portarono a vincere il Premio Nobel per la Pace nel 1979.

La sua fede e la sua devozione si sono sempre fondati sull’amore ed il messaggio del suo passaggio sulla Terra è racchiuso in questo piccolo, ma grande, aneddoto: “non dimenticherò mai il giorno in cui, camminando per una strada di Londra, vidi un uomo seduto, che sembrava terribilmente solo. Andai verso di lui, gli presi la mano e la strinsi. Lui allora esclamò: ‘dopo tanto tempo, sento finalmente il calore di una mano umana’. Capii che un’azione così piccola poteva dare tanta gioia. Non accontentiamoci di dare solo del denaro. Il denaro non è sufficiente. Vorrei che ci fossero più persone ad offrire le loro mani per servire ed i loro cuori per amare”.

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