Falcomatà, l’avvocato Marco Panella a StrettoWeb: “ipotesi prescrizione è infondata e vi spiego perchè questa sentenza farà giurisprudenza”

Le parole di Marco Panella, avvocato del sindaco Giuseppe Falcomatà nel ricorso accolto dalla Corte di Cassazione sul processo Miramare: "la chiave dell'assoluzione è la desistenza volontaria, che per legge non è punibile"

StrettoWeb

Marco Panella, avvocato del foro di Reggio Calabria che insieme al collega Giandomenico Caiazza ha assistito il Sindaco Giuseppe Falcomatà nel ricorso in Cassazione contro la condanna di Appello nel processo Miramare, illustra ai microfoni di StrettoWeb quella che è la migliore, anzi “l’unica possibile chiave di lettura del dispositivo” con cui la Suprema Corte si è espressa annullando la condanna e accogliendo in toto le richieste dei difensori. Commentando le ipotesi pubblicate su StrettoWeb nelle scorse ore, l’avvocato Panella chiarisce che “l’eventualità che la Cassazione non abbia rinviato il fascicolo in Appello per sopraggiunta prescrizione non è fondata perchè altrimenti nel dispositivo sarebbe esplicito il riferimento all’estinzione per prescrizione”.

Panella, quindi, evidenzia come “dalle motivazioni della Cassazione non potrà che emergere come l’assoluzione sia arrivata perchè i giudici hanno ravvisato una desistenza volontaria, che per legge non è punibile. E’ chiaro che solo con le motivazioni avremo piena contezza della complessità della lettura data dalla Corte, ma io posso pensare che i giudici di fronte ad un fatto così importante, con grandi risvolti di particolare rilevanza politica, abbiano voluto approfondire in modo specifico la questione verificando tutti gli estremi per l’assoluzione, e così hanno fatto, andando oltre il mero riconoscimento della prescrizione. Credo che questa sarà una sentenza molto importante e che farà giurisprudenza, perchè quella della desistenza volontaria non è un’ipotesi che trova frequentemente applicazione; quando la difesa invoca l’articolo 56 comma terzo, molto raramente la Cassazione lo riconosce. Stavolta, invece, lo ha fatto e se è successo significa – a norma di codice – che il giudice per andare oltre la prescrizione, ha ritenuto evidente che il fatto commesso non sia punibile”.

In sostanza, la determina con cui il dirigente Spanò aveva di fatto annullato la delibera della Giunta Comunale in quell’estate del 2015 ha consentito all’Amministrazione di tornare sui propri passi: per questo motivo non si arriva neanche alla soglia di un tentativo punibile. E’ effettivamente molto raro che la Cassazione entri nel merito delle ipotesi di reato, ma secondo l’avvocato Panellaevidentemente loro hanno ritenuto che già negli atti, nelle motivazioni della sentenza d’Appello, emergesse chiaramente la desistenza volontaria con tanto di prove. Oggi possiamo ragionevolmente ipotizzare che il percorso che verrà illustrato nelle motivazioni sarà questo. Devo dire che ultimamente, preparando la discussione, mi sono accorto di tante sentenze sull’abuso d’ufficio che vanno oltre la prescrizione perchè spesso riguardano interessi complessi ed evidentemente il giudice ha la sensibilità che la prescrizione non è sufficiente per ripristinare in modo assoluto la verità delle cose, e quindi – laddove ci sono gli estremi – decide di entrare nel merito per arrivare ad un’assoluzione piena”.

Condividi