Reggina, Pellegrino: “non servono soldi o investimenti, ma lavoro”. Poi l’annuncio sull’allenatore

Le parole del Ds della Fenice Amaranto Pellegrino da allenatore a squadra passando per nome, budget e non solo

StrettoWeb

Lunghissimo intervento del nuovo Direttore Sportivo della Fenice Amaranto Pellegrino alla trasmissione “Fuorigioco”, su Rtv. “Ho letto il comunicato della Curva e ritengo sia costruttivo, ci spinge a fare di più”, esordisce. Poi, però, si passa subito a nuovo allenatore e squadra.  “Il nuovo allenatore? Credo tra domani e dopodomani. Il tempo stringe, è veramente una corda al collo incredibile. Non solo per l’aspetto tecnico, quanto per l’organizzazione che bisogna dare. Al momento serve ricostruire e far ripartire una macchina totalmente azzerata”.

“Abbiamo bisogno di un allenatore che dia subito un’identità e di giocatori con determinate caratteristiche. Qualcuno ha rifiutato? Mai. Qualche allenatore contattato ha valutato e ha pensato di poter accettare o no, non ho mai parlato di soldi con nessuno, né ho fatto proposte economiche per poter ricevere un rifiuto. Sono cose dettate dalla valutazione che ho io al momento per dire ‘sì'”.

La squadra

“Vecchie glorie che possono venire a giocare? Non ci possiamo permettere atteggiamenti di chi si nasconde o omette verità su un giocatore o un altro. Ci stiamo muovendo con grandissima discrezione, in silenzio, cercando di fare al meglio tutto quello che possiamo fare. Ritenevo opportuno che prima di contattare un allenatore e un calciatore si potesse avere la certezza di essere iscritti al campionato e di avere un progetto solido e serio. Stamattina abbiamo continuato a sentire contatti. Sarebbe bello valorizzare gente che ama la Reggina e sarebbe bello anche vedere crescere persone del territorio. Io sono il primo a sbagliare, sbaglierò, ma l’importante è che non manchi l’impegno. Reggio è piazza importante, merita un approccio umile ma anche deciso e convinto su ciò che serve fare”.

“Ogni giocatore che da domani viene a giocare a Reggio deve cominciare a capire dove va a giocare, la cultura di questa città e che tipo di maglia indossa. E’ l’essenza di quello che noi vorremmo creare, un’organizzazione professionale. Se non c’è questo noi abbiamo già fallito. Poi i risultati determinano tutto, ma se non si parte di questo faremo un passo avanti e tre indietro”.

Barillà e Cosenza

“Sono veri i contatti con Barillà e Cosenza? Barillà l’ho sentito, lo sentirò, è un ragazzo serio, ma da qui a dire che farà parte della Reggina ancora ce ne vuole”.

Il settore giovanile

“Ormai tutti parlano di settore giovanile: il settore giovanile è lavoro ed è coraggio. Se non si hanno idee, competenze e strutture… Non ci vogliono i soldi, non ci vogliono investimenti e neanche miracoli, ma lavoro“.

I problemi organizzativi

“Quando ci troviamo a fare una squadra in 10 giorni, quando la Lega ci dice di giocare 12 partite in un mese, quando non si ha la lucidità di organizzare un calendario per poter gestire le partite in maniera lucida, tutto diventa più complicato, ma non ci arrendiamo e andiamo avanti. Siamo pronti ma abbiamo realmente bisogno di tutti. Chiedo col cuore in mano: ‘stateci vicino, criticateci, ma dateci fiducia'”.

Sant’Agata

“Abbiamo visitato il Sant’Agata, è una fortuna che non tutti hanno questo centro sportivo. Dev’essere improntato un progetto a lungo termine, serve programmazione”.

Il budget per il mercato

“Se con il budget della società ritengo di essere soddisfatto per fare qualcosa di importante? Se mi dovessi basare solo sulla disponibilità economica sbaglierei, il mio compito è costruire una squadra competitiva. E’ chiaro che un budget a disposizione mi permette di prendere i migliori e questo mi è stato concesso. Abbiamo le disponibilità per una squadra competitiva, dobbiamo pensare al massimo dell’obiettivo, ma non dobbiamo perdere di vista criticità e problemi, c’è poco da fare. Speriamo di riuscire a fare un campionato competitivo. Il mercato è chiuso, quello verso le società professionistiche. Non abbiamo possibilità di tesserare, solo oggi si può dopo l’iscrizione e qualche calciatore che ci aveva detto sì due giorni fa ora si è accasato altrove”.

Le critiche

“Se ho pensato di fare un passo indietro dopo le critiche di questi giorni? No, mai, ho sempre pensato che ci fosse tanta positività e voglia di riscatto. Non mi sono mai fermato di fronte a questo tipo di difficoltà. Ero dispiaciuto sì, perché non c’erano motivi importanti per poter essere così ostili, ovviamente non tutti. Non mi riferisco ai tifosi, ma parlo di un po’ di diffidenza, incertezza. Alla fine doveva prevalere la concretezza delle cose. Una società che si presenta a un bando, con garanzie bancarie, con un progetto di tre anni, dimostra credibilità. Poi, è chiaro, se arriva un mecenate che dimostrava di voler a tutti i costi la Reggina non facesse alcuna fatica ad acquisirla, ma non ho avuto tutti questi riscontri sinceramente. Quindi ora siamo così, felici ed entusiasti”.

I rapporti con Ilari

“Ilari non era il mio uomo di fiducia, l’ho già chiarito cinque volte. Chi ha vissuto quel periodo lì conosce la storia. Io sono un professionista contattato da Ilari chiedendomi la disponibilità a fare il Ds nel caso avesse rilevato la società. Non ci credevo, sinceramente, perché si era affacciato al Messina senza far nulla. Lì voleva portare me e Baldini. Quando mi chiamò dicendomi che avrebbe voluto rilevare la Reggina non ci ho creduto. Quando poi ho letto che l’aveva realmente comprata, ho pensato: ‘questo ha i soldi, è in Serie B, è un sogno’. Ho accettato subito. Questo è il mio rapporto con Ilari”.

“Ho chiamato subito Taibi, persona che stimo da anni, e l’ho informato. Lui mi ha detto di venire subito a Reggio per rendermi conto della situazione. Avevo delle informazioni diverse da quelle che avevo riscontrato. Da lì io e Taibi ci siamo mossi affinché tutto fosse in chiaro rispetto a quello che si diceva. Ho informato da subito istituzioni e non solo che la gestione Ilari-Saladini doveva essere gestita diversamente. Dovevano essere pagati tutti i dipendenti, ma non si è mai capito bene chi doveva prendersi carico di questa cosa”.

Campagna abbonamenti

“Campagna abbonamenti? Questo è un altro aspetto organizzativo su cui si sta lavorando”.

Taibi

“Portare Taibi in società? Gli ho detto che per quanto mi riguarda avrà sempre le porte aperte, quando vuole venire a Reggio ci sarà sempre disponibilità. Non dimentichiamoci però che ha una carriera diversa, un curriculum importante ed è un professionista con esperienza in altre categorie”.

Il nome Fenice Amaranto

“Se io fossi stato un ultrà non avrei fatto entrare una società col nome ‘Fenice Amaranto’, ma c’era un’urgenza immediata e non si poteva utilizzare il nome Reggio, Reggio Calabria o Reggina. E’ stato un errore dettato dalla premura di costruire una società. Abbiamo chiesto ai legali se già dalla prossima settimana si potesse modificare”.

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