Reggina, La Fenice è sempre più una questione di famiglia: le agghiaccianti verità emerse nell’incontro con i tifosi

Reggina, l'incontro voluto da Brunetti non ha convinto i tifosi. Anzi, sono emersi particolari ulteriormente raccapriccianti

StrettoWeb

Brutto. Tutto molto brutto. Se la prima presentazione della Fenice Amaranto venerdì sera alla stampa era stata quantomeno discutibile, quello che è successo questa mattina a Palazzo San Giorgio è grottesco. All’incontro, organizzato proprio dal Sindaco Brunetti, tra gli Ultras della Curva Sud e la proprietà della nuova società, i giornalisti non potevano partecipare: ingresso vietato. Ma nessuno poteva vietarci di parlare con i tifosi, che sono entrati scaglionati: prima gli Ultras da soli, poi tutte le altre delegazioni degli altri gruppi (Leggende Amaranto, Old School, Reggina nel Cuore e Reggina non mollare mai) che Brunetti non aveva invitato e che si sono presentati spontaneamente ottenendo la possibilità di partecipare soltanto dopo pesanti insistenze e grazie al supporto avuto dal consigliere Gianni Latella (che non ha condiviso con Brunetti la scelta della Fenice; preferiva Bandecchi).

Quella nei confronti degli altri tifosi, però, è stata una palese presa in giro: all’incontro con loro non c’era nessuno della Fenice! Ballarino li ha snobbati andando via subito dopo il lungo incontro con gli Ultras e così tutti gli altri tifosi hanno potuto parlare soltanto con Brunetti. Che non li ha convinti. Numerose le criticità emerse durante gli incontri di questa mattina: i tifosi hanno incalzato sia Ballarino (gli Ultras) che Brunetti (gli altri), chiedendo chiarezza sui punti oscuri di questa vicenda e senza ottenere risposte concrete.

Innanzitutto si è creato un clima in cui i tifosi si sono sentiti sotto ricatto: quando hanno fatto presente che il 90% della tifoseria fosse schierato contro questa scelta, riportando i risultati dei sondaggi sui social, Ballarino ha risposto che se questo è il sentimento della città lui domani non fa nulla e non iscrive la squadra. Anche il Sindaco Brunetti ha detto che non ci sono alternative alla Fenice se non rimanere senza calcio.

Successivamente i tifosi hanno chiesto a Brunetti chiarezze sulla solidità finanziaria di Ballarino: “come può, un’azienda che fattura 5 milioni di euro e ha un utile di 700 mila euro, parlare di budget di 1 milione e 800 mila euro solo per la Reggina nel primo anno?“. Brunetti ha risposto una cosa gravissima: “dietro Ballarino ci sono altri soggetti più solidi“. I tifosi hanno chiesto chiarezza: “se ci sono davvero, che escano fuori subito. Fate una conferenza stampa congiunta con la società e ditelo immediatamente facendo chiarezza, nomi, cognomi e fatturato“. Ma chiarezza non ce n’è stata.

I tifosi hanno inoltre espresso tutti i dubbi sul fatto che la guida tecnica della squadra fosse affidato ad un DS (Maurizio Pellegrino) che a Reggio un mese fa è stato l’uomo inviato da Manuele Ilari al Sant’Agata, e a un gruppo dirigente che non fa calcio da oltre 20 anni. I tifosi della Reggina hanno contestato sia la parte finanziaria che quella sportiva, senza avere alcun tipo di chiarezza. Durante l’incontro Ballarino ha ripetuto più volte quello che aveva già detto in conferenza stampa ai giornalisti: “i soldi non sono tutto, c’è gente che spende tanti milioni e non vince, noi pensiamo di vincere con il progetto“.

Ulteriore elemento inquietante emerso con i tifosi, è il legame familiare del vice Presidente Fabio Vitale: è il genero di Ballarino!!! Si completa, così, il quadro tutto di famiglia nella compagine societaria: Nino Ballarino è il proprietario, gli altri tre soci sono le figlie Marica Ballarino e Alice Ballarino e il marito di una delle due, appunto, Fabio Vitale, con il ruolo di vice Presidente. Agghiacciante. Se poi ci aggiungiamo il dominio acquistato non con la partita IVA della società ma a titolo personale, con una sede nelle campagne del catanese, l’atrocità del quadro è completa.

Che la Fenice Amaranto fosse una questione di famiglia anche per Palazzo San Giorgio lo avevamo già scoperto nei giorni scorsi, scoprendo e pubblicando il legame familiare tra il consigliere comunale di Italia Viva (stesso partito di Brunetti) Gianluca Califano, e il neo Presidente della Fenice Virgilio Minniti. Il fratello di Califano (Domenico, sindacalista della UIL Scuola già arrestato due anni fa per una brutta storia di diplomi falsi) è sposato con la sorella di Minniti. In conferenza stampa Brunetti ci ha risposto che secondo lui “non sono parenti, sono estranei” e che lui aveva scoperto di questa parentela solo da StrettoWeb, come se questa città potesse mai credere che il fratello della cognata del Consigliere Comunale di Italia Viva potesse mai aver presentato domanda per avere la Reggina da Brunetti senza neanche dirlo al parente consigliere comunale… Neanche in un film di fantascienza!

Che invece i fratelli Califano siano pienamente coinvolti nel progetto della Fenice Amaranto scelta da Brunetti lo conferma il post facebook pubblicato da Domenico, che ieri ha sfogato la propria rabbia sul noto social network in cui poi ha pubblicato un commento in risposta ad un amico scrivendo: “Come hanno osannato Gallo e hanno osannato Saladini ora stanno osannando Bandecchi. Solo perchè avrebbe messo un milione di euro del suo infinito patrimonio e poi chissà a chi l’avrebbe lasciata“.

domenico califano post facebookDurante l’incontro, Brunetti ha parlato molto di Bandecchi e ha detto che non gli sono piaciuti i suoi video su Instagram in cui avrebbe “calpestato la dignità della città” e per questo non lo avrebbe scelto, oltre al Business-plan “meno convincente“. I tifosi hanno chiesto al Sindaco se ha considerato il fatto che nel Business-plan ognuno può dire quello che vuole, ma poi bisogna valutare anche la capacità del soggetto di onorare davvero gli impegni presi. Il Sindaco ha detto che entrambi i progetti parlano di “serie B entro tre anni” con lo stesso impegno economico, e i tifosi hanno fatto notare al facente funzioni testualmente: “caro Sindaco, ma un conto è che una persone che ha tre miliardi di euro mi dice che ne investirà due milioni, ben diverso è se me lo dice una società che ha un utile di 700 mila euro. Lei non va a chiedere da dove li prende questi due milioni per vincere la serie D?“. E’ comprensibile la sfiducia dei tifosi, anche alla luce delle recenti esperienze della Reggina. Il Sindaco ha risposto che durante il precedente incontro con gli Ultras, Ballarino ha garantito dicendo di aver fatto l’associazione proprio con tutta la famiglia, le due figlie e il genero, proprio perché ha intenzione di usare i risparmi di famiglia.

Brunetti ha continuato ad evidenziare tutto ciò che di Bandecchi non lo convince in termini di atteggiamenti e comportamenti, eppure il punto della questione non è Bandecchi. Il problema è se La Fenice è in grado di dare alla Reggina un futuro degno. Le risposte sono tutte in questo video con l’intervista realizzata a Massimo Ripepi, che ha partecipato come esponente dell’opposizione alla prima riunione, quella con gli Ultras e Ballarino:

Reggina, intervista a Massimo Ripepi dopo l'incontro tra Brunetti, Ultras e Ballarino
Condividi