Scopelliti: “declino di Reggio nasce da scelte dello Stato, chiediamo risarcimento con opere di sviluppo nell’ottica del Ponte”

Scopelliti chiede di intraprendere un'azione risarcitoria per Reggio Calabria: "può nascere da un'interrogazione parlamentare, chiediamo interventi strategici per lo sviluppo delle infrastrutture come la Campo Calabro-Mortara e la Mortara-Melito"

StrettoWeb

La storia recente di Reggio è segnata da inganni e vili tradimenti consumati a danno della Città. La vicenda della Reggina, purtroppo, è il tratto di un disegno che adesso appare come un ulteriore sfregio. La Città è retrocessa in ogni possibile classifica, e la parabola di questo declino ha il suo punto di caduta con lo scioglimento dell’Amministrazione Comunale, anch’esso consegnato alla storia, come è stato ormai acclarato, quale atto politico ostile alla Città e punitivo per l’intero territorio metropolitano. La responsabilità di questa “retrocessione” è dello Stato, che disattendendo la promessa di un’attenzione particolare per Reggio (ricordiamo tutti le parole del Ministro Cancellieri) ha favorito il verificarsi di eventi che hanno sempre di più isolato il territorio reggino assente nelle dinamiche di sviluppo regionale e nazionale“. Con queste parole Giuseppe Scopelliti ha commentato la situazione di Reggio Calabria e della Reggina ieri sera, durante la presentazione del suo libro “Io sono libero” ad Ardore.

Alla luce di questi elementi – ha proseguito Scopellitiè necessario promuovere un’istanza risarcitoria per alleviare i disastrosi effetti che quel provvedimento ha provocato in termini socio-economici e che hanno segnato l’arresto di qualsiasi programmazione. Grandi opere pubbliche viarie che potrebbero compensare e ridurre il gap infrastrutturale, sempre maggiore, del nostro territorio. E ciò, anche nell’ottica di favorire il collegamento di Reggio e del territorio metropolitano al costruendo Ponte sullo Stretto. La pianificazione degli interventi che noi avevamo pensato, in un’altra epoca (2002), è oggi, a mio avviso, ancora attuale. Ricordo che in occasione della presentazione del progetto del Ponte, illustrato dal Presidente della Società “Stretto di Messina” Giuseppe Zamberletti, scoprimmo che Reggio, in realtà, rischiava di rimanere esclusa dal collegamento diretto di attraversamento. Proponemmo, con la condivisione dell’allora presidente ANAS Pietro Ciucci, di realizzare una infrastruttura di collegamento da Campo Calabro a Mortara per “agganciare” un altro progetto (che purtroppo non ha mai visto la luce) che prevedeva un nuovo tracciato viario da Mortara a Melito Porto Salvo realizzato prevalentemente in galleria. Intervento strategico ed essenziale che avrebbe non soltanto collegato Reggio al Ponte, ma, attraverso tre svincoli, avrebbe spostato il flusso veicolare nella zona collinare di Reggio con molteplici vantaggi. Si comprende, poi, come questa idea avrebbe significativamente risolto anche i ben noti problemi della Statale Jonica106. Chiedere l’attenzione del Governo da parte della deputazione Reggina, della Regione Calabria, dei sindacati ecc. verso un territorio che è stato “violentato” vuol dire comprendere che è un obbligo morale quello di risarcire una intera comunità mortificata da atti autoritativi provocati da decisioni politiche che miravano ad annientare una intera classe dirigente“.

Credo – ha concluso Scopellitiche non si possa quantificare il danno che lo Stato ha inflitto a Reggio ma un’azione risarcitoria oggetto di una interrogazione parlamentare che propone interventi mirati a migliorare le infrastrutture viarie del territorio metropolitano ed interconnessi con il Ponte, possa e deve essere prioritariamente considerata per ridare una speranza ad una Città piegata e stuprata”.

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