Reggio Calabria, un imprenditore: “solidarietà ai turisti, io ho mollato tutto per lo stesso motivo. Neanche un centesimo più in questa città”

Reggio Calabria, parla un imprenditore dopo la lettera dei turisti fuggiti dal centro storico senz'acqua: "anche per i locali del centro è un inferno, i serbatoi non bastano. Ho ceduto l'attività un mese fa e non investirò mai più in questa città"

StrettoWeb

La lettera del turista che è dovuto scappare da Reggio dopo la drammatica esperienza di un appartamento in affitto rimasto senz’acqua per tutti i primi tre giorni delle sue vacanze estive sta suscitando molto scalpore in città. Tra le varie reazioni indignate c’è la testimonianza di un imprenditore di grande esperienza che proprio il mese scorso ha ceduto il suo locale, in pieno centro, e ha deciso di non investire più neanche un centesimo in questa città.

Quando ero bambino, a casa mia a san Brunello non c’era l’acqua. E spesso venivo a fare la doccia a casa di mia nonna, che viveva in pieno centro. Lì l’acqua non mancava mai. Sappiamo che quello della carenza idrica è un problema atavico di Reggio, ma in centro non c’erano mai stati questi problemi. Mia nonna è morta da poco, aveva più di 80 anni, soltanto negli ultimi anni capitava che nella sua storica casa del centro si trovasse senz’acqua e si arrabbiava, “è da 80 anni che vivo qui e una cosa del genere non era mai successa”. Il problema della carenza idrica nel centro storico è relativamente recente, è un problema degli ultimi anni. Avevo un locale a pochi metri dal corso Garibaldi, per fortuna ho deciso di toglierlo, un mese fa. Non sono affatto pentito. Sto molto meglio adesso, ho fatto la scelta giusta. Con l’acqua era un inferno ogni giorno: veniva tolta alle 17 o alle 18, ogni giorno. Se ne usavamo troppa, finiva quella del serbatoio e non potevamo neanche lavare i piatti. E ho messo un serbatoio sempre più grande, perchè i problemi si sono sempre amplificati: ho iniziato con uno piccolino, poi l’ho raddoppiato, poi quadruplicato… ma non basta mai, perchè ormai l’acqua non c’è mai e il serbatoio va bene se prima o poi riesci a riempirlo, altrimenti neanche quello ti salva!“.

Io faccio impresa dal 1994 – continua l’imprenditore – ma un centesimo a Reggio non lo investo più. Ho deciso. E’ triste, da reggino, ma non posso più essere masochista. Si riempiono la bocca a parlare di turismo, ma il turismo è in Sicilia, il turismo è a Roccella, a Vibo, a Crotone. Reggio è zero. Ieri sera ho cenato a piazza Duomo, c’era il deserto. Mai vista la città così triste, così vuota, così buia. Ma chi può venirci mai se facciamo scappare anche quei pochi che ci capitano? Massima solidarietà ai turisti che vi hanno scritto oggi. Scusateci, da reggini. Ognuno di noi ha un pizzico di responsabilità“.

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