Messina, Scuola di Eccellenza in Giornalismo Scientifico: estremofili, cambiamenti climatici e un nuovo Codice valutativo per riconoscere le fake news | INTERVISTE

Messina, prof Magazù: “riteniamo nei prossimi mesi attuale e opportuno pensare ad un percorso attuativo per realizzare qui all’Università di Messina un Master di Giornalismo Scientifico legato anche alle competenze sviluppate anche in questa Scuola di Eccellenza”

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“Tra gli interessanti argomenti trattati durante la Scuola di Eccellenza in Giornalismo Scientifico all’Università di Messina, molti gli elementi che possono rappresentare in futuro linfa vitale per il dibattito scientifico e che attualmente sono trending topicnelle disquisizioni accademiche in corso. In particolare gli spunti e le soluzioni prospettate da diversi relatori su alcuni temi sono da approfondire e da proporre alla comunità accademica e alle istituzioni per una valutazione più ampia e condivisa e perchèpossono rappresentare una ricaduta importante per il territorio”. Tra i temi e che hanno colpito gli studenti, coinvolti in un clima molto stimolante nel dibattitto, quelli del cambiamento climatico, degli estremofili e le indicazioni su come evitare le Fake News applicando un nuovo Codice valutativo condiviso tra comunità dei giornalisti e scienziati” – a dirlo il prof Salvatore Magazù, decano di Fisica, commentando alcuni degli spunti durante la Scuola di Eccellenza in Giornalismo Scientifico avviata lo scorso lunedì presso le sedi del Polo Papardo e di Villa Pace dell’Università di Messina, unesperienza che rientra tra quelle nelle quali l’Ateneo di Messina e l’Accademia Peloritana dei Pericolanti premiano ogni anno i propri studenti più meritevoli attraverso differenti percorsi formativi esclusivi sulla base delle richieste degli studenti stessi.

La Scuola di eccellenza ha preso avvio con i saluti di indirizzo di due personalità prestigiose dal punto di vista culturale rappresentanti del Centro Tsung-Dao Lee di Scienza e Arte dell’Università UCAS di Pechino: la Dr.ssa Emma Xingyi Qin Wang, Presidente della Guiyahui Cultural Exchange Association e Project Leader per la cooperazione internazionale, e il Dr. Zhu Wei, Direttore Esecutivo del Centro Tsung-Dao Lee, esperto del comitato della fondazione dei premi Nobel, e Presidente dell’Associazione Americana di ricerca delle Arti orientali e occidentali. Con loro anche Francesco Chinnici Art event manager. Sono intervenuti nella scuola tra gli altri, alcuni tra i giornalisti scientifici più conosciuti e prestigiosi in Italia e all’estero: Romolo Sticchi responsabile e ideatore della trasmissione Pixel su Rai tre, Roberta Fulci tra i conduttori della storica trasmissione ‘Radio 3 Scienza’, che quest’anno celebra i vent’anni di attività, Marco Ferrazzoli, dirigente tecnologo ed addetto stampa del CNR nazionale. Vissuti inoltre, anche momenti di formazione con lo scrittore Rino Cerritelli che ha trattato le competenze umoristiche al servizio della scienza. Interessanti anche gli interventi di Giuseppe Ruggeri, medico e giornalista, di Gianluca Rossellini, giornalista scientifico, di Giovanni Pioggia, responsabile dell’istituto Cnr Irib di Messina, l’artista Dimitri Salonia e il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto.

Durante le lezioni – spiega il prof Magazù insieme alla dott.ssa Caccamo abbiamo discusso in particolare di cambiamenti climatici con bombe d’acqua più frequenti e temperature sempre più alte e abbiamo ricordato come l’area dello Stretto sia stata considerata, come caso studio al COP 21 tenutosi a Parigi nel Dicembre 2015, poiché ha la reputazione di essere tra le aree meteorologicamente più instabili; inoltre, l’analisi dei dati pluviometrici e dei danni causati dagli eventi meteorologici registrati ha fatto emergere che l’area risulta fortemente interessata da eventi estremi. Ciò può essere spiegato in base ad una molteplicità di fattori, legati ai cambiamenti climatici, alla sua posizione geografica e alla complessa orografia. Dall’analisi delle serie storiche delle fluttuazioni di temperatura registrate nella Regione Sicilia emerge che negli ultimi 70 anni:

a) le temperature sono aumentate mediamente di 1,18 °C;

b) dopo il 1980, sono presenti oscillazioni termiche ad alta frequenza con periodi di 30 e 60 mesi che amplificano la tendenza al riscaldamento;

c) le stagioni estive risultano accresciute, in termini di numero di giorni tra il primo e l’ultimo giorno con temperature superiori ai 30°C (durata maggiore a 100 giorni). E’ dunque essenziale approfondire questi argomenti in futuro e trovare le contromisure più appropriate”.  

Abbiamo poi illustrato il modello di previsioni meteo WRF-UniMe, sviluppato dall’Università di Messina e il progetto P.O. Fesr Sicilia 2014/2020 ‘SECESTA ViaSafe. La frequente attività esplosiva del vulcano Etna, con quasi 200 eruzioni documentate negli ultimi 30 anni, evidenzia l’esigenza di effettuare un efficiente monitoraggio dei fenomeni di emissione, trasporto e ricaduta delle ceneri vulcaniche, al fine di organizzare le attività necessarie alla pianificazione del traffico aereo e alla gestione ottimizzata della viabilità. In particolare, con il progetto SECESTA via Safe si è creato un sistema distribuito di osservazione e misura del trasporto e della ricaduta al suolo della cenere vulcanica che consente di migliorare l’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania, minimizzando i tempi di pulizia delle piste e delle aree di parcheggio, potenziando inoltre la sicurezza del traffico aereo in arrivo e in partenza.

Analizzati in seguito – prosegue Magazùl’essenziale apporto che puo venire da organismi estremofili che vivono in condizioni estreme e possono sopravvivere in condizioni di anidrobiosi. Mi sono interessato alla criptobiosi (dal greco kriptos, i.e. “nascosto” e/o “rivestito”, e bios, i.e. “vita”) ovvero a quei particolari stati di alcuni organismi, appartenenti a tutti i regni naturali, in cui, in condizioni ambientali estreme, vengono mantenuti livelli non rilevabili (nascosti) delle funzioni metaboliche (vita); in questo contesto l’attenzione è stata rivolta ad alcune molecole dette “criptobiotiche” quali  i disaccaridi omologhi (e.g. il trealosio) che mostrano eccezionali proprietà bioprotettive in ambito biotecnologico”.

“Ciò permette loro di transire in uno stato vetroso di animazione sospesa e, in caso di reidratazione, di ripristinare le funzioni vitali. Superfluo ribadire lo studio di questo processo in questi organismi interessa molteplici, e assai diversi, ambiti applicativi: dalla conservazione, a temperatura ambiente, di organi espiantati, al mantenimento dell’integrità funzionale e metabolica di organismi biologici, alla conservazione di alimenti, etc... Il trealosio inoltre, è un elemento passpartout che potrebbe aprire la strada a tantissime applicazioni: in campo medico (nella cura di malattie degenerative o nella conservazione di farmaci, piastrine, cellule staminali), nell’industria alimentare, persino nella cucina”.

Infine – conclude Magazù ritornando al tema centrale della Scuola di Eccellenza sul Giornalismo Scientifico, è essenziale oggi collaborare tra scienziati e giornalisti per creare un sistema che sia utile a contrastare le Fake news. Uno dei relatori il dott. Rossellini in questo senso, ha indicato l’importanza di prevedere delle regole e procedure più sicure per cercare di valutare non la verità di una tesi, ma almeno la sua più autentica trasparenza nel processo di raccolta dei dati, confrontando ogni studio, con le tesi scientifiche più accreditate. Necessario quindi adottare delle direttive con le quali stabilire, in tre fasi, con uno sbarramento dopo ogni punto qualificante, se un lavoro può essere definito scientifico o meno. In seguito dopo aver valutato i presupposti scientifici per la pubblicazione, si dovrà stabilire quale rilevanza possa avere tale notizia per la comunità scientifica e per la società in generale.Esiste oggi una maggiore consapevolezza dell’importanza di questo dibattito sull’informazione su temi scientifici e una maggiore presenza di professionisti preparati in questo tipo di comunicazione.  Il sistema dei media sarà costretto a prendere atto, così come la comunità scientifica e le istituzioni che compongono la società, poiché viene chiesto a tutti di assolvere a un nuovo ruolo nella società democratica della conoscenza. Per questo motivo, riteniamo nei prossimi mesi attuale e opportuno pensare ad un percorso attuativo per realizzare qui all’Università di Messina un Master di Giornalismo Scientifico legato anche alle competenze sviluppate anche in questa Scuola di Eccellenza.

Interessantissimo e molto attuale l’argomento intrapreso dal dott. Romolo Sticchi, ovvero come cambia il giornalismo con l’avvento di ChatGpt: “c’è grande preoccupazione su questo tema perché, tra poco, potrebbe essere in grado di creare articoli che, in qualche modo, saranno indistinguibili da quelli fatti dai veri giornalisti. Ma non sarà mai, credo, in grado di fare un reportage. A ChatGpt manca, per sua natura stessa, la sensibilità e la curiosità. Quindi può solo dire quello che già si sa, ma non può scoprire quello che può, invece, un giornalista”. 

Il giornalista RAI Romolo Sticchi presente alla Scuola di Eccellenza in Giornalismo Scientifico
Prima Scuola di Eccellenza in Giornalismo Scientifico, la parola al prof Salvatore Magazù
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