Ponte sullo Stretto, collega della stessa università smonta le fake news di Ziparo

A voler smontare le falsità di chi si ostina, in merito al Ponte sullo Stretto, a voler raccontare fake news, questa volta è l'ingegnere Claudio Borri

StrettoWeb

Come un castello di sabbia, anche le fake news dei detrattori del Ponte sullo Stretto, cadono collassando su se stesse. Perché non hanno fondamenta, non hanno radici.

A voler smontare le falsità, questa volta, è l’ingegnere Claudio Borri (già membro del Comitato Scientifico della SdM spa), Docente Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze.

ECCOCI DI NUOVO…Ancora un esempio eclatante di disinformazione, di ignoranza dei fatti e dei documenti anche pubblici, di falsità condite di ironia, ma di immediata risonanza per il richiamo irresistibile della bomba mediatica (o della fake news !): il Ponte sullo Stretto, per il prof. Ziparo è un’ enorme balla: ‘Affidiamo il progetto allo Spirito Santo’ – scrive Borri – A Villa San Giovanni, nel pomeriggio del 5.4.23, all’interno dei locali del circolo ‘Nuvola Rossa‘ (!) si è tenuta una assemblea pubblica. All’incontro c’erano cittadini, attivisti, associazioni ambientaliste e qualche autorità (non si sa chi e di quale livello). Il prof. Ziparo, Associato di Tecnica e pianificazione urbanistica presso il DIDA di UniFI, ha spiegato ai microfoni di City Now (radio locale ?), non senza ironia, i motivi per cui non potrebbe essere costruito il Ponte sullo Stretto“.

E’ vero che l’ignoranza è spesso giustificata dalla difficoltà di accesso all’informazione, alla cultura, alla documentazione scientifica, ma in questo caso va registrato, ancora con sgomento, quanto la contrarietà all’opera in questione sia puramente ideologizzata, pregiudiziale e totalmente infondata – prosegue l’esperto -. Il suddetto Docente (nel seguito: il Nostro) non è decisamente noto quale esperto di grandi strutture né di opere infrastrutturali e pare essersi interessato dell’opera di attraversamento dello Stretto soltanto fino al 2002 (v. suo CV), peraltro soltanto dal punto di vista ambientale. Pertanto, gli sono evidentemente sfuggiti (o ha volutamente cancellato dalla sua memoria) tutti gli importanti sviluppi ca. la progettazione dell’opera a partire dal bando internazionale del 2004 (su progetto preliminare del 2003), la successiva assegnazione della progettazione e costruzione al consorzio EUROLINK del 2005 ed infine il progetto definitivo del 2010/’11“.

Ma la falsità si impenna subito raggiungendo l’ ossimoro dell’assurdo: esordisce il Nostro affermando che “dal 2011 non è cambiato nulla, Siamo alla pura propaganda, Il Ponte fu bocciato dai suoi stessi progettisti che dopo aver cercato per lustri di trovare una soluzione per la fattibilità, hanno spiegato che un progetto esecutivo non poteva essere fatto poiché avrebbe spiegato l’esatto opposto, ovvero che si tratta di un manufatto non costruibile”. Come contrastare questa iperbole del non-sense?“, si chiede Borri.

Chi sono questi “progettisti” che addirittura avrebbero “bocciato” il proprio lavoro? perché Ziparo non fornisce nomi, cognomi e funzioni di tali improvvidi professionisti, auto-lesionisti e masochisti? Voglia invece cotanto falsificatore di informazioni prendersi la briga di consultare il repository del progetto del 2011, dove (se il Nostro vorrà) potrà reperire tutti gli 8451 documenti. Il Prog. Definitivo dell’opera di attraversamento ne occupa ben 1347, fra elaborati e relazioni, dei quali: 521 elaborati per la cantierizzazione, 687 documenti relativi ai problemi di impatto ambientale, 49 rapporti sul monitoraggio ambientale. Inoltre, il Nostro potrà ottenere piena soddisfazione ca. la documentazione di approvazione del progetto definitivo del 23 maggio 2011 (che lo stesso scrivente oppure un qualsiasi altro dei membri del Comitato scientifico della SdM spa, 2009-11, potrà fornirgli)“.

Ma il delirio dell’urbanista – continua ancora Borri –, avvitato in una spirale senza fine, prosegue nell’assurdo: “I progettisti hanno presentato 19 edizioni di progettazione senza mai presentare il progetto esecutivo che avrebbe dimostrato l’esatto contrario. Oggi non ci sono i materiali ancora che danno prestazioni tecnologiche che servono sullo Stretto, né con la campata unica, né con i pilastri nello Stretto. Servirebbero acciai più leggeri e resistenti che si prevede possano entrare in commercio tra un decennio. E’ necessario tornare alla fase di ricerca che però presenta due problemi alla politica attuale. Non fa fare propaganda e costa un centesimo di quello che costa la progettazione. Non mi ritengo un ‘No Ponte’, ma un urbanista che non accetta di essere preso in giro“. Queste alcune dichiarazioni di Ziparo durante l’incontro a Villa San Giovanni.

Come Alice nel paese delle meraviglie, il Nostro tira fuori dal cilindro “le 19 edizioni di progettazione …” – dice ancora il prof. Borri – . E’ forse opportuno rispondere a queste ulteriori farneticazioni oppure è meglio consegnarle all’oblio dei giusti? Certamente è preferibile la seconda opzione. Invece possiamo e dobbiamo raccomandare al Prof. Ziparo di studiare, studiare e poi studiare ancora, al fine di documentarsi per poter almeno apprendere:

  • l’ “a-b-c” della moderna tecnologia di ponti sospesi di grande e grandissima luce
  • la tecnologia dei materiali e dei cantieri che hanno reso possibile costruire i tre ponti sospesi sul Bosforo, i 4 ponti strallati superiori a 1000m di luce centrale, il Canakkale Bridge sui Dardanelli, lo Xihoumen Bridge (raddoppio ferroviario e stradale) in Cina, il Viaduc du Millau, il Burj al Khalifa a Dubai, ma anche la Tour Eiffel a Parigi.
  • La storia dei molti salti della scienza e tecnologia compiuti nel passato, incomparabilmente superiori a quello dell’attraversamento dello stretto di Messina (dal Brunelleschi di S Maria del Fiore nel 1400 fino al grande Eiffel alla fine del ‘800 ?

Infine: raccogliendo l’appello a “tornare alla fase di ricerca”, raccomandiamo al Nostro di iniziare a frequentare riviste, congressi, progetti, e incontri sui ponti di grande e grandissima luce, così come chi scrive fa da almeno 4 decenni. Purtroppo però, in tali consessi non si è mai avuto il privilegio di incontrare il Prof. Ziparo, collega dello stesso ateneo dello scrivente. Data la contiguità, lo invitiamo a fine Agosto 2023, presso il Palazzo dei Congressi di Firenze a partecipare alla Minisimposio su “Super Long Span Bridges through Multi-Box-Deck solutions (IAWE-IABSE)” del convegno mondiale di Ing. del vento ICWE16 (www.icwe2023.com)“, conclude l’esperto.

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