Messina: presentati all’Università i risultati del progetto OIR (Open Innovative Resources)

Messina, concluso il lavoro del progetto OIR

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Dopo due anni di intenso lavoro, il team composto da otto ricercatori dell’Università di Messina con competenze diversificate tra loro, che vanno dalla sociologia al diritto, dalla psicologia all’antropologia, dalla pedagoglia all’arte, hanno concluso il lavoro del progetto OIR (Open Innovative Resources). Il risultato è stato quello di garantire nuovi prodotti didattici utilizzando le tecnologie; tutto ciò per favorire l’inclusione, l’accessibilità, la condivisione dei saperi a soggetti con capacità e potenzialità diverse.

Lavoro molto apprezzato dagli altri partner che hanno contribuito alla realizzazione di OIR, equipe capofila l’Università “Marie Curie” di Lublino (Polonia) e l’Università di Oviedo (Spagna). OIR è stato finanziato nel quadro del programma Erasmus Plus. Il prof. Francesco Pira, coordinatore del team italiano, ha mostrato grande soddisfazione in quanto, “aver sviluppo nuove forme di istruzione digitale accessibile e soprattutto aperta, valorizzerà le potenzialità di inclusione di diversi soggetti”. Proseguendo, Pira ha parlato della “creazione di un modello di gestione delle diverse azioni incentrato sul confronto e sulla circolarità delle informazioni per giungere a soluzioni incentrate sull’integrazione di visioni culturali ed esperienze diverse”. Elemento centrale dell’azione di training didattica innovativa ed inclusiva ha detto Pira “è stata la creazione di un canale YouTube in modo da veicolare le conoscenze; 20 modelli che affrontano il tema dell’accoglienza, dell’integrazione viste da diverse prospettive che vanno dalla disabilità al metaverso, allo sport”.

Carmela Mento psicologa clinica, ha svolto un ruolo importante in quanto, ha incentrato la sua ricerca nel settore dell’Alfabetizzazione Emotiva e Linguaggio non violento. La Mento ha parlato “dell’erogazione di prodotti per la parte psicologica, di prevenzione del rischio, di abbandono scolastico, di sintomi depressivi, che hanno lasciato degli strascichi durante la Pandemia, anche agli studenti soggetti attivi di queste problematiche”. Prodotti innovativi, ha proseguito la Mento, “che puntano al pensiero creativo critico, al benessere degli studenti e questo, per un docente è elemento fondamentale”.

Il report ha detto la psicologa clinica, “è dedicato soprattutto ai docenti di scuole superiori ma anche universitari per una nuova didattica che integri la tecnologia che oggi è entrata nella vita di tutti, in modo da adottare forme di prevenzione che puntino sul benessere mentale e rendere lo studente attore del suo processo di vita e del suo programma futuro”. Imparare le buone prassi di gestione dei dispositivi, ha affermato la Mento, “per non esserne schiavi; i ragazzi hanno bisogno di discernimento, di guida e gli adulti, soprattutto i docenti, hanno un compito morale di indirizzarli nei percorsi giusti per utilizzare la tecnologia a servizio del loro benessere”.

Oggi i ragazzi ha concluso la Mento, “hanno difficoltà ad immaginarsi in una progettualità serena ed è compito delle istituzioni stare loro vicino; il progetto OIR è inclusivo quindi non lascia da parte nessuno, disabilità e mondo tutti insieme”. Antonino Germanà Pro Rettore all’internazionalizzazione, ha affermato che “l’Università di Messina è sempre più al centro della progettazione europea. UNIME, è partner di diversi network internazionali e consorzi internazionali, costituiti da oltre 100 università e partecipa a bandi Horizon Europe”. Il progetto OIR, prosegue Germanà, “è stato presentato attraverso il programma Erasmus Plus; l’Università di Messina lavora moltissimo nell’ambito dell’educazione con corsi internazionali e con i suoi 2 mila studenti internazionali iscritti nell’ateneo peloritano”.

Al progetto OIR hanno dato un notevole contribuito anche la prof.ssa Cinzia Ingratoci che si è occupata di Diritto, Inclusione e Apprendimento di studenti con disabilità e il prof. Francesco Rende che ha trattato il Diritto sportivo ed inclusione. Elemento centrale della giornata il Convegno su “Didattica Hitech: conoscere, includere, crescere”, nel corso del quale sono state presentati i risultati della ricerca Open Innovative Resources for high quality inclusive digital higher education (OIR)”. La prima sessione di lavoro ha trattato i “Modelli innovativi di didattica inclusiva” relatori: il prof. Giovanni Boccia Altieri dell’Università di Urbino, il prof. Alessandro Morelli dell’Università di Messina, la prof.ssa Susanna Sancassani, responsabile del Centro METID, il servizio di Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica del Politecnico di Milano.

La Seconda sessione: “Educational Gaming”, coordinata dalla prof. Carmela Mento, relatori: il dott. Francesco Bocci, Psicoterapeuta, Founder Video Game Therapy, la dott.ssa Fortuna Imperatore Game designer creatrice del videogioco Freud’s Bones, la prof.ssa Anna Maria Passaseo, Università di Messina, e il dott. Umberto Spaticchia, Graphic designer. Le conclusioni sono state affidate al prof. Prof. Donatello Smeriglio, Direttore percorso TFA Sostegno – VIII Ciclo dell’Ateneo peloritano.

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