Messina: al Museo si celebra il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato

Il Museo di Messina ha accolto la Polizia di Stato che oggi ha festeggiato il suo 171° anniversario

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Cultura e legalità, un connubio inscindibile che mette insieme la storia del nostro paese con il rispetto per le regole e la valorizzazione degli ideali. Il Museo di Messina ha accolto la Polizia di Stato che oggi ha festeggiato il suo 171° anniversario. Una cerimonia che, accanto alla padrona di casa il Questore Gabriella Ioppolo, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni dello Stato, delle Istituzioni Pubbliche, Religiose e dell’Associazionismo, a cominciare dal Prefetto Cosima Di Stani, dal Vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro, dal presidente del Tribunale di Messina, dai presidenti delle diverse Procure, ai numerosi sindaci della provincia di Messina oltre che a parlamentari e semplici cittadini. Il Questore, nel corso del suo intervento, “ha sottolineato il ruolo della Polizia di Stato volto a valorizzare la presenza, promuovere e garantire la sicurezza sociale”. Il raggiungimento dei risultati, ha detto la dottoressa Ioppolo, “si ottiene se chi è proposto a farlo, riesce a leggere e conoscere il territorio in tutte le sue sfaccettature, in modo da rispondere, in maniera concreta, alla domanda di sicurezza che proviene dai cittadini”. Il Questore, punta l’indice contro un tipo di stampa che “tende a spettacolarizzare certi fatti di cronaca, utilizzando i social media per diffondere immagini che sminuiscono le identità culturali a favore di una visione distorta della legge e del rispetto delle regole”.

La globalizzazione, ha proseguito il Questore Ioppolo, “ha fatto venire meno certe identità incrementando la paura per una criminalità senza confini. La Pandemia ha visto aumentare i reati soprattutto nei confronti delle donne edei minori in particolare”. La Ioppolo ha spiegato cosa si intende per sicurezza: “Sub lège libèrtas” cioè, la forza dello Stato che garantisce la libertà dei singoli e l’ordine collettivo. In Italia questa espressione è stata adottata come motto della “Polizia di Stato”.

Ioppolo ha parlato dell’importanza di adeguare al periodo storico che stiamo vivendo, il pluralismo dei principi presenti nella carta costituzionale. Il Questore ha poi tracciato l’attività della Polizia di Stato a Messina “il ruolo delle pattuglie che presiedono il territorio rappresentano il tratto distintivo del servitore dello Stato; “Esserci sempre”. Affiancare chi ha bisogno soprattutto in una società, dove la continua evoluzione tecnologica e l’estrema velocità con la quale si muove, ha liquefatto gli spazi e le distanze, l’intervento della polizia di Stato, sempre più rinnovata ed incisiva nei sui molteèplici settori di competenza, rende più incisiva la cultura della sicurezza. Concludendo il suo intervento, il Questore “ha rivolto parole di ringraziamento al Prefetto Cosima Di Stani per la sua costante, qualificata ed instancabile presenza” ed ha “ringraziato i rappresentanti delle Istituzioni Pubbliche e private, la stampa che, in maniera obiettiva riportando i fatti, svolge il suo ruolo di informazione indispensabile per i cittadini”. Con orgoglio e soddisfazione Ioppolo “ha parlato del protocollo Zeus grazie al quale, anche il soggetto maltrattante, che ha commesso atti di violenza nei confronti delle donne, deve essere posto ad attività riabilitativa”.

Plaude alle iniziative ed ai progetti presentati nelle scuole “perché i ragazzi debbono vedere la “divisa”, non come un elemento deterrente ma come la presenza dello Stato in ogni ambito della vita sociale”. Tutto ciò, ha detto la Ioppolo “serve per dare maggiore vitalità e far rinascere la nostra terra e la nostra città”. Alla fine della cerimonia, è stato dato spazio a Piero Sciacca dirigente in pensione della Polizia di Stato, che si è esibito suonando, con il suo sax, due brani del maestro Ennio Morricone; un plauso pure all’orchesta del Conservatorio “A. Corelli” che ha accompagnato tutte le fasi della cerimonia. Consegnati i riconoscimenti ai funzionari della Polizia di Stato che si sono distinti nell’esercizio del loro lavoro.

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