Covid, Pregliasco e il “fantasma” Green Pass: la Lega fa chiarezza

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Sebbene la Certificazione verde venga ancora richiesta per accedere ad alcune strutture sanitarie, con il nuovo Governo saranno tutte restrizioni anti-Covid e si punterà ad un approccio più scientifico sulla pandemia

In caso di un peggioramento della situazione epidemiologica legata al Covid-19, potrebbero essere necessarie nuove restrizioni. E’ questo il pensiero di Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, che ad una domanda specifica sul Green Pass risponde: “non credo che una prassi così divisiva possa essere accettata”. La linea del Governo targato Giorgia Meloni è già stata tracciata, in futuro si prenderanno decisioni scientifiche e non si utilizzeranno metodi dell’obbligo o della coercizione. Inoltre, dalle notizie che giungono dal Parlamento europeo, difficilmente si potrà tornare a parlare di Certificazione Verde in caso di peggioramento della curva di nuovi casi.

Anche se i contagi dovessero aumentare, quindi, il ritorno del Green Pass è da escludere. “Piuttosto dobbiamo immaginare nuovi scenari, non da attuare ma da pianificare, se la situazione dovesse peggiorare molto. Mi riferisco a restrizioni e indicazioni”, spiega ancora Pregliasco. Su questa linea di obblighi, però, arriva la brusca frenata della Lega tramite le parole del deputato veneziano Alex Bazzaro: “Pregliasco e gli altri parlano da soli. La pacchia con i Ministri ad assecondare le le loro follie è finita”, ha twittato nelle scorse ore. Insomma, più che “divisivo”, sarebbe il caso di iniziare a definire il Green Pass come strumento “antiscientifico”.

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