I Elezioni, Pontecorvo (Verdi-Sinistra): “sì ad una Calabria più efficiente, equa e sostenibile

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Elezioni, Pontecorvo (Verdi-Sinistra): “i calabresi hanno il diritto di credere ancora in una Calabria più efficiente, legalitaria, equa e sostenibile”

“I cittadini di Reggio e del suo territorio metropolitano alle prossime elezioni del 25 settembre scegliendo Europa Verde/Sinistra Italiana hanno una grande occasione per dare un segnale di discontinuità costruttiva alla politica italiana e calabrese. La lista EV/SI non è una semplice alleanza elettorale (era stata sancita ben prima della crisi di governo) bensì un accordo che partendo dalle esperienze dei singoli partiti ne esalta la convergenza verso temi condivisi. E’ quindi l’unica novità nel panorama politico. Ma perché i calabresi, dovrebbero guardare con fiducia a questa lista? La risposta non può che partire dalla preoccupante, anzi inquietante, situazione sociale e ambientale del loro territorio causata da una certa politica che lo ha ridotto a paradigma di inefficienza amministrativa, illegalità diffusa, disoccupazione… Intanto, però, piovono da chi ha governato fino a oggi proposte elettorali che non prevedono soluzioni strutturali e che aumenteranno le disuguaglianze e i danni all’ambiente”. E’ quanto afferma in una nota Gerardo Pontecorvo, Segretario della Federazione metropolitana di Europa Verde, Candidato al Senato per EV/SI.

Ma i calabresi possono ancora credere a tali proposte o, invece, a un programma politico concreto che tenga conto delle reali potenzialità del territorio? Purtroppo tutte le previsioni fatte decenni addietro dai Verdi sul degrado delle risorse ambientali della Terra e sul riscaldamento globale a causa dei combustibili fossili si sono avverate, e sono sotto gli occhi di tutti. Tutti (o quasi) sembrano prenderne atto, ma c’è una corsa dei soliti politici noti per porre rimedi con vuoti slogan o, ancora peggio, con provvedimenti controproducenti sulle ali della guerra in corso (vedi impiego a tutto regime delle centrali a carbone). Il dibattito elettorale sui fondi del PNRR tiene banco perché molti di essi siano impiegati in opere diverse da quelle previste per la transizione ecologica. Secondo noi, invece, dovranno essere conservati per permettere lo sviluppo della green economy e delle rinnovabili e per una organica protezione della natura che generi lavoro stabile in questi settori. Il territorio ha bisogno di opere che affrontino la dispersione idrica, l’inquinamento delle coste, e la sistemazione idraulica del territorio anche per preservare le aree interne a vocazione agrosilvopastorale. Per queste è necessario concepire una legge organica che preveda, tra l’altro, delle zone franche o a tassazione molto agevolata per tutte le attività agricole, industriali e commerciali nonché per i residenti a basso reddito. L’attuale politica ha completamente dimenticato la montagna e le sue foreste che invece, insieme alla risorsa mare (pulito), devono essere trainanti per l’economia e serbatoio mondiale di biodiversità.

Passando all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e alternative a quelle fossili, proprio la Calabria può diventare una delle regioni leader pensando alle sue eccezionali potenzialità nel fotovoltaico, nell’eolico, e anche nell’idroelettrico se si costruissero altri bacini, e predisponendo quelli già esistenti come il Menta e il Metramo. Dunque: risparmi per gli utenti, meno anidride carbonica in atmosfera, notevoli possibilità di impiego nell’industria, nella commercializzazione e manutenzione degli impianti. Il sistema rifiuti in Calabria continua a mostrare tutti i suoi limiti. Non c’è più tempo da perdere: si deve effettuare una transizione verso un’economia circolare promuovendo a tutti i livelli il riciclo e il riuso dei materiali e delle cose inutilizzate, incentivando una raccolta differenziata che preveda reali benefici economici per chi la effettua e lavoro sicuro nella filiera del settore. Relativamente agli introiti provenienti dal differenziato consegnato ai consorzi e ai privati si dovrà pure prevedere che una percentuale di essi debba essere ad appannaggio dell’ente appaltatore così da alleggerire la tassazione a carico dei cittadini. Si parla molto di termovalorizzatori (in realtà almeno in Calabria sono bruciatori di rifiuti che non producono energia). Bisogna dire con chiarezza che non se ne devono costruire di nuovi e che quelli esistenti non possono che avere un uso residuale.

Il debito delle ASP calabresi è enorme, per quella di Reggio è stato dichiarato inquantificabile. Eppure, il livello essenziale di assistenza (LEA) che ha una soglia minima di 160, in Calabria è di 23, mentre nelle regioni “normali “supera il 200. E’ fin troppo chiaro che nel nostro territorio è stato minato il diritto alla salute e che si è creata una disuguaglianza sociale pagata in termini economici e di dignità umana. Non c’è un problema di numero di strutture ma di razionalizzazione e di funzionalità delle stesse. Anche gli ospedali dismessi si potrebbero utilizzare come presidi territoriali di specializzazione, nonché come pronto soccorso per ricoveri d’urgenza e d’osservazione, e come filtro ai grandi ospedali. Naturalmente tutto questo potrà essere realizzato anche grazie a una urgente quanto corposa assunzione in ruolo di nuovo personale sanitario. Nel settore culturale le cose non vanno meglio. Eppure la cultura dovrebbe essere alla base di ogni comunità civile, presupposto imprescindibile anche per la formazione delle nuove generazioni. Proponiamo che la Calabria si doti finalmente di una legge nel settore così che la cultura non sia affidata ancora a iniziative estemporanee, e abbia una previsione di spesa autonoma. La situazione sociale è preoccupante in tutta Italia e soprattutto in Calabria. Ecco perché l’alleanza EV/SI si batterà per il reddito minimo garantito e l’applicazione di un meccanismo di compensazione per stipendi, salari e pensioni in considerazione della crescente inflazione. A proposito di pensioni sembra realistico (e non propagandistico) fissare l’età massima a 62 anni e 41 anni di contributi. Per trovare le risorse economiche necessarie il nuovo governo dovrà combattere la grande evasione fiscale e tassare senza altri indugi gli extra profitti nel campo energetico. I calabresi hanno il diritto di credere ancora in una Calabria più efficiente, legalitaria, equa e sostenibile“, conclude Pontecorvo.

 

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