Messina, Mangano a StrettoWeb: “De Luca fallimentare, fuorviante parlare di Ponte”

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Messina, Mangano a StrettoWeb: “giudico l’amministrazione De Luca fallimentare, purtroppo i risultati negativi si vedranno tra qualche anno”

E’ consigliere comunale uscente, Paolo Mangano, giovane politico di Messina, candidato con la lista “Maurizio Croce sindaco” ai nostri microfoni di StrettoWeb ci illustra la propria posizione sull’amministrazione De Luca, Ponte sullo Stretto e punti programmatici.

Cosa lha convinta a scendere nuovamente in campo in questa tornata elettorale?

“Prima di tutto la passione per la politica, non sarà stato un caso se sono stato il consigliere comunale più giovane nella storia del Comune di Messina (22 anni a giugno 2018). Dopodiché ho deciso di ricandidarmi perché in questi anni ho toccato con mano le ferite del tessuto sociale e le realtà  della nostra città, nonché le difficoltà, i privilegi, le fortune e i sacrifici. Ho svolto il mandato che mi è stato conferito dai cittadini con impegno, partecipando ogni giorno ai lavori di commissione e di aula consiliare. Ho studiato e cercato di conoscere la macchina amministrativa, passaggio indispensabile, per poter esercitare bene il ruolo di Consigliere. Ho capito che in politica non si può improvvisare ed io oggi ho la  consapevolezza di aver imparato qualcosa che voglio rimettere a disposizione della comunità.  Si deve puntare, inevitabilmente, sui giovani, sullo sviluppo del territorio e, soprattutto, bisogna fare rete con le istituzioni locali, regionali, nazionali e comunitarie, diversamente non si va da nessuna parte. Messina ha bisogno di idee innovative e fuori dagli schemi di una politica miope e becera”.

Come giudica lamministrazione De Luca?

“Questa è una domanda alla quale ho risposto più volte, quindi ribadisco, per l’ennesima volta, che giudico l’amministrazione De Luca fallimentare, purtroppo i risultati negativi si vedranno tra qualche anno. L’amministrazione uscente sotto il profilo politico ha dimostrato di non aver a cuore le sorti della città, non ha pensato ad una programmazione a lungo termine, ha sfruttato, maldestramente, le risorse economiche messe a disposizione dalla programmazione regionale e comunitaria. Questo enorme flusso finanziario destinato alla città di Messina è soggetto a rendicontazione che richiede tempi burocratici di controllo di vari livelli, lunghi e certosini, per questo non invidio il Sindaco della città di Messina del 2027, il quale si troverà  montagne di debiti fuori bilancio da fare paura. Solo nell’ambito del risanamento, comunque,   si deve dare atto all’amministrazione di essere riuscita a fare rete con le istituzioni dello Stato e soprattutto con la deputazione nazionale messinese, portando a casa, tutti insieme, un importante risultato. In sintesi: poco costrutto e tanta “Fuffa”.

Quali punti programmatici ha sottoposto alla sua coalizione?

“Premesso che il territorio del Comune di Messina è caratterizzato dalla presenza di villaggi. I cosiddetti “48 casali” e da emarginazione  culturale, sociale, economica e ambientale, ho chiesto di prevedere la costituzione di un ufficio speciale denominato “ Piano di riqualificazione e Rigenerazione Urbana partecipata   dei 48 Casali”, con lo scopo di attrarre risorse economiche, già previste dalla Legislazione Comunitaria, Nazionale e Regionale, al fine di progettare e  realizzare piccole opere ( acquisire ruderi e immobili  disabitati per creare piazze, viabilità interna, recuperare le fiumare, spazi a verde, nonché spazi per anziani e bambini. L’obiettivo primario e indispensabile  che si prefigge tale proposta è rappresentato dalla realizzazione di una vera rete  per combattere tutti i disagi sociali in continuo aumento, con la realizzazione di veri e propri presidi a sentinella dei villaggi, mediante il coinvolgimento diretto di: parrocchie, scuole calcio, scuole di qualsiasi disciplina sportiva  e di tutte le associazioni presenti. Vanno recuperati beni demaniali dismessi (terreni,  scuole e altri immobili pubblici o privati) da assegnare in uso gratuito alle varie associazioni di qualsiasi settore (culturale, sportivo, sociale, artistico, ambientale ecc.), in cambio di servizi e attività socialmente utili  (vigilanza ambientale dei torrenti e del territorio in genere, sportive, ludiche, nonché realizzazione di progetti culturali da ancorare da un monumento simbolo della zona ( Chiese, Fortezze, mulini, palmenti, Fontane ecc.) e altre iniziative che nascono  dal coinvolgimento diretto dei cittadini. Si devono trasformare i villaggi “Fantasmi” e “Dormitorio” in centri “Pulsanti” capaci a risanare il degrado sociale, urbanistico e ambientale. Per fare tutto questo esistono anche le fonti di finanziamento, già previste fino all’anno 2034 per 8.5 miliardi di Euro, dal DPCM per la rigenerazione urbana ( PRUSST – Programmi di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio). In sintesi: Ridurre le distanze fisiche, culturali ed economiche delle periferie.   Istituire un ufficio speciale denominato “L’Officina degli Artisti”, con il compito di organizzare grandi eventi culturali e sportivi: prevedere apposito albo per musicisti, cantanti, attori e danzatori locali per promuovere progetti di sviluppo e ricerca nelle varie discipline di arte, musica, spettacolo e sport, anche al fine di valorizzare i nostri talenti”.

Il cittadino perché dovrebbe votare per Paolo Mangano?

“Perché in questi quattro anni ha lavorato con sobrietà, assumendo responsabilità e maturando una discreta esperienza e  competenza. Credo di aver onorato pienamente il mandato che mi è stato conferito dai cittadini, soprattutto, mantenendo  la “schiena dritta” e anteponendo sempre gli interessi della comunità a quelli di parte. Non ho mai accettato “caramelline” dal Sindaco ed ho sempre votato “NO” a tutti quei provvedimenti politici – amministrativi “schizofrenici” inopportuni e dannosi per la città. Non vi nascondo che votare “NO”, sotto continue pressioni, ricatti e minacce politiche, non è stato facile”.

Cosa pensa del Ponte sullo Stretto?

“E’ a tutti noto che la questione del Ponte sullo Stretto è un cavallo di battaglia del MPA e ricordo che in passato, a tale scopo, sono state organizzate anche importanti manifestazioni per sollecitare il Governo Nazionale ad affrontare con determinazione la questione. Per cortesia, però non prendiamoci in giro, parlare di Ponte sullo Stretto di Messina in occasione dell’attuale competizione elettorale per le amministrative è fuorviante, vuol dire spostare l’attenzione dei veri e reali problemi che affliggono e attanagliano la nostra città. Tutti sanno che trattasi di una problematica sovracomunale che ci vede spettatori di processi amministrativi che ci passano sopra la testa. L’Amministrazione Comunale si può impegnare ad indire un referendum popolare per conoscere la volontà dei cittadini  e cercare, quando lo Stato deciderà cosa fare, la partecipazione e la condivisione nei vari processi politici – amministrativi. In questo momento preferisco concentrarmi sui tantissimi e spinosi problemi che lacerano il tessuto sociale della nostra comunità (Lavoro, disagio sociale, infrastrutture ecc.)”.

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