Marco Santoro e la Villa San Giovanni del futuro: “Ponte, Cannitello, Santa Trada: ecco le mie idee”

StrettoWeb

Intervista a Marco Santoro: il candidato sindaco di Villa San Giovanni vorrebbe diventare il “Sindaco del Ponte” e ai microfoni di StrettoWeb spiega perchè è giusto sostenere la realizzazione della grande opera dello Stretto

Marco Santoro è lanciatissimo verso le elezioni comunali che a Villa San Giovanni quest’anno hanno un sapore particolare per il rinnovo della democrazia cittadina dopo i numerosi interventi autocratici degli scorsi anni, tra sospensioni e commissariamenti. L’evento del 27 maggio a Piazza Valsesia ha dato ulteriore fiducia alla coalizione di Centro/Destra che supporta Santoro, professionista molto noto in città dov’è stato già consigliere e assessore comunale. “Conosco molto bene i problemi che affliggono Villa San Giovanni – spiega Santoro ai microfoni di StrettoWeb – Metto a disposizione dei villesi la mia esperienza politica iniziata già dal 1994, proseguita in consiglio comunale dal 2008 quale consigliere di minoranza e successivamente di maggioranza, quale assessore con il sindaco Rocco La Valle e successivamente con il sindaco ff Rocco Cassone. Oggi mi sento pronto a governare questa splendida Città con un bagaglio professionale e politico diverso, con maggiore esperienza, e con una consapevolezza maggiore, supportato anche dalla Deputazione nazionale e regionale, dal Coordinatore provinciale del mio Partito e da quelli delle altre forze politiche del CentroDestra, da tanti amministratori vecchi e nuovi, dagli amici sindaci dell’Area dello Stretto e dai candidati (spero futuri) sindaco delle altre realtà della provincia di Reggio Calabria. So di averli al mio fianco, e quindi al fianco di Villa San Giovanni, per il presente e soprattutto per il futuro. La mia attività lavorativa e l’esperienza professionale accumulata negli anni saranno utili per affrontare già da subito la revisione della struttura amministrativa e la questione molto delicata del dissesto finanziario”.

Quali sono le prospettive e le priorità di Villa San Giovanni?

  • creazione della consulta dei Sindaci
  • completamento del lungomare cittadino
  • completamento delle opere previste dal decreto emergenza
  • eliminazione delle barriere architettoniche
  • adeguamento strutture scolastiche
  • potenziamento e valorizzazione della Protezione Civile
  • cooperazione con le Associazioni e Comitati
  • ripristino dei pozzi comunali
  • mobilità e inquinamento atmosferico
  • interventi mirati per evitare l’erosione costiera
  • reperimento di risorse

Ha detto che vorrebbe essere il “Sindaco del Ponte”: spiega perché essere favorevoli alla realizzazione della grande opera dello Stretto e perché proprio i villesi devono considerare il Ponte un’opportunità di sviluppo?

Da alcune parti si sostiene l’inutilità del Ponte sullo Stretto. Forse anche così stiamo bene, in questo nostro paradiso senza niente… ma se esistono progetti di sviluppo in tutto il mondo, perché qui li dobbiamo assolutamente rifiutare? A mio avviso, sviluppo è dove vige una mentalità operosa, direi illuministica, dove si può parlare favorevolmente di grandi opere strutturali, infrastrutture imponenti, senza spaventare nessuno. Personalmente, credo nel valore di questa “impresa”, che ritengo indispensabile in ottica nazionale ma soprattutto europea. I collegamenti sono una delle pecche della Calabria, del Sud in generale. Col Ponte si darebbe una netta svolta. Ovviamente insieme ad una serie di opere connesse. Con il Ponte sullo Stretto, il collegamento ferroviario, l’alta velocità, il gateway, l’autostrada Messina-Catania-Palermo, si potrebbe formare una piattaforma logistica di grandi prospettive, lì davanti a Suez, nel cuore del Mediterraneo, di fronte al Meridione d’Italia, dove Reggio sarebbe baricentrica. Una nazione come l’Italia, bagnata in quasi tutte le sue parti dal Mediterraneo, deve ritornare ad essere grande nel mare nostrum e sviluppare appieno la logistica nei porti del meridione d’Italia, soprattutto in quelli di Augusta, Gioia Tauro, Taranto e Napoli. Per fare questo dovrebbe impegnare parte delle risorse del recovery fund per il completamento del corridoio ferroviario di AV/AC Battipaglia-Reggio Calabria e Messina-Catania-Palermo, bloccato da sempre; inoltre, realizzare l’unica grande opera necessaria per l’Italia e l’Europa anche per ingrandire e migliorare gli scambi economici con l’Africa, e cioè il Ponte sullo Stretto”.

Il ‘No’ al Ponte arriva spesso e volentieri dalle frange ambientaliste della società, eppure è proprio l’assenza del Ponte a determinare per Villa San Giovanni una vera e propria emergenza ambientale legata all’inquinamento del traghettamento. Come spiega questo paradosso?

“E’ proprio così, realizzare il Ponte significherebbe ridurre di oltre due terzi l’inquinamento su Villa San Giovanni. La Commissione Europea ha già approvato, per l’abbattimento atmosferico, la diminuzione del traffico su gommato con l’utilizzazione del trasporto ferroviario, tale decisione inevitabilmente comporterà la revisione del trasporto logistico nell’Europa ed in particolare nel nostro Paese. La Commissione Europea nell’ottobre 2011 decise che il Ponte sullo Stretto non è un’opera prioritaria. Questa scelta, che non è mai stata concretamente contrastata dai nostri parlamentari, penalizzò moltissimo tutti i progetti infrastrutturali legati alla crescita del Sud Italia. Probabilmente è stata una scelta dettata dai burocrati di Bruxelles che rappresentano e nascondono personaggi con interessi legati alla logistica. Un’altra decisione che è andata contro agli interessi dell’Italia Meridionale è stata la proposta di cambiare il corridoio AV/AC Berlino-Palermo in un momento in cui mancavano da completare solo i tratti Battipaglia-Reggio Calabria e Messina-Catania-Palermo. Altra decisione, il blocco del Ponte sullo Stretto e l’impossibilità senza queste infrastrutture di far nascere una piattaforma logistica nel Mediterraneo al servizio del trasporto merci ed allo scambio commerciale con l’Africa, riferimento mondiale per le potenzialità di sviluppo che potrebbe esprimere. Come dimenticare che tra le opere complementari al Ponte vi era la messa in sicurezza dell’intero territorio interessato? Perché non enfatizzare che il Ponte costa non più di 4 miliardi, di cui meno della metà a carico dello Stato, mentre le opere di compensazione a favore del territorio valgono almeno un altro paio di miliardi? Con la ragionevole certezza che oggi una rivisitazione del progetto porterebbe ad una ulteriore riduzione dei costi, sia per l’uso di materiali più avanzati, sia per il consistente abbassamento degli oneri finanziari. Per non dire dei rilevantissimi fondi europei ora in arrivo, molti dei quali destinati al Sud per opere cantierabili”.

Quali sono i più importanti progetti con ricadute sull’Area dello Stretto previsti nella grande opera del Ponte?

“Oltre al progetto definitivo ed esecutivo del Ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari sulle due sponde, sono stati progettati tra l’altro la nuova ferrovia metropolitana con tre nuove stazioni (Messina centro, Ospedale, Università), lo spostamento della stazione ferroviaria di Messina da effettuarsi tramite un concorso di idee, la riqualificazione dei “waterfronts” di Villa San Giovanni e Messina; tra le opere previste anche un innovativo Centro Direzionale, su sponda Calabria, progettato dell’architetto Daniel Libeskind, anche come polo multiculturale e multi-religioso proteso nel Mediterraneo. Tutto ciò è stato sviluppato con un accurato studio della gestione del cantiere, con particolare attenzione agli aspetti ambientali. È necessario cooperare per la realizzazione di tali opere, che puntano al miglioramento dell’integrazione modale e delle condizioni di sicurezza ed accessibilità complessiva, con particolare attenzione al sistema di connessione tra il servizio ferroviario e marittimo. Saranno realizzate importanti opere per garantire la sostanziale separazione dei flussi pedonali da quelli carrabili e favorire uno scambio ferro-nave più immediato e sicuro”.

Tornando alle elezioni: decoro urbano, servizi essenziali, risposte ai cittadini sulle esigenze della quotidianità. Come pensa di fronteggiare le priorità già più volte illustrate in campagna elettorale?

Sono settimane (in realtà, per quanto mi riguarda, mesi) che ragioniamo sulle varie tematiche sociali, ambientali ed economiche che coinvolgono il nostro territorio, senza dimenticare nessuno, perché non vogliamo tralasciare l’identità e la dignità di coloro che non riescono a fronteggiare i propri bisogni, così deboli da rimanere invisibili alla società e alle istituzioni. Noi vogliamo dare voce agli umori di tutti. La forza delle idee, al servizio dei cittadini”.

Quali progetti turistici per Cannitello?

Su Cannitello dobbiamo fare autocritica tutti. È l’esempio per eccellenza di come Villa non abbia saputo sfruttare al meglio in tutti questi decenni le sue potenzialità. Cannitello è un posto magico. In parte ha assunto la connotazione di area residenziale (almeno per la parte stagionale non estiva), ma la sua vocazione turistica e commerciale è indiscussa, naturale. Un’eccellenza che merita progetti importanti e attenzioni particolari. Anche da parte degli enti sovraordinati al Comune: per esempio, la Regione Calabria ha già provveduto a destinare importanti risorse (€ 1.800.000) per la sua riqualificazione ed è notizia recente il finanziamento della Città Metropolitana di € 400.000 per la salvaguardia della costa. Non basta ovviamente. Né basta avere solo le risorse. Bisogna avere lungimiranza e la mentalità giusta, estesa non solo all’amministrazione bensì a tutta la Comunità”.

Ha intenzione di impegnarsi anche sulla valorizzazione dell’area collinare, in modo particolare della straordinaria perla di Santa Trada con il suo storico pilone?

Chi vive in riva allo Stretto forse non se ne rende conto perché ci è abituato, ma bisogna considerare che godiamo di bellezze naturali e paesaggistiche uniche che la stragrande maggioranza del mondo ci invidia. Se entrassimo in questo concetto di idee, va da sé che per Santa Trada, per il pilone e aree limitrofe connesse, vale lo stesso di quanto detto per Cannitello. L’area collinare ha per di più una tradizione storica di rilievo, questa terra del sole è stata nel passato crocevia della storia del mediterraneo e sede di grandi civiltà, di cui rimangono importanti tracce e testimonianze. Facendo tesoro del passato con una visione di modernità e con la partecipazione collettiva si può iniziare a promuovere iniziative culturali che siano da volano per il turismo. La nostra sfida dovrà essere quella di rinnovare il ventaglio di offerte di Villa San Giovanni”.

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