Catania Calcio, Mancini non si è presentato: il Tribunale chiude la trattativa. L’ex Spolli: “è un ciarlatano”

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L’imprenditore Benedetto Mancini non si è presentato oggi a Catania e il Tribunale ha dichiarato decaduto la trattativa: futuro rossoblu appeso a un filo

Tutto fumo e niente arrosto. Benedetto Mancini non sarà, salvo clamorosi ribaltoni, il nuovo patron del Catania. L’imprenditore, atteso oggi in città, non si è presentato e, come rivela “La Sicilia”, il Tribunale ha dichiarato decaduta la trattativa. Dopo aver versato 200 mila euro nei giorni scorsi, Mancini avrebbe dovuto versarne altri 175 per pareggiare le richieste del Tribunale e procedere all’acquisto, anche se poi sarebbero serviti altri svariati milioni di euro per chiudere il debito e organizzare la prossima stagione. L’unico a presentarsi all’ultima asta per salvare il club etneo, dunque, è tagliato fuori dalla corsa per l’acquisto e per il Catania il futuro si fa ora sempre più nebuloso. Tuttavia la porta non è ancora chiusa, con giudice e curatori che si incontreranno nuovamente domani mattina dopo il confronto odierno. Due le strade: dichiarare fallimento ed esclusione del campionato o riservare altro tempo a Mancini per depositare la somma mancante.

Intanto, ai microfoni di tuttomercatoweb, l’ex difensore rossoblu Nicolas Spolli non le ha mandate a dire: “Mi dispiace tanto per i tifosi, per la città, per la società e per i calciatori. Ma che Mancini fosse ciarlatano era chiaro, stava prendendo in giro tutti. Il suo curriculum parla chiaro. Non capisco come mai si permetta ancora a certi personaggi di avvicinarsi alle società”, ha detto. “Catania vive di calcio, lui ha venduto fumo. La realtà catanese merita ben altro di questo personaggio. Sono vicino al Calcio Catania in questo momento delicato. Il calcio è una cosa seria. Ha sbagliato anche la Sigi, voglio pensare che abbiano continuato quando fallire sarebbe stato più opportuno per amore piuttosto che per visibilità o altri scopi. Chi voleva il bene del Catania non doveva mettere un euro e far ricominciare tutto da capo. Fallire non è una vergogna, è una vergogna ciò che ha fatto Mancini”, ha concluso.

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