Reggio Calabria come Il Cairo, l’esperienza di un milanese: “il biglietto aereo ha lo stesso prezzo”

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Il Consigliere comunale di Corbetta (provincia di Milano) fa notare alcune problematiche legate all’aeroporto dello Stretto che potrebbero disincentivare il turismo estivo a Reggio Calabria rispetto al passato

“Ho provato a controllare il prezzo dell’aereo della tratta Milano-Reggio Calabria in vista delle vacanze estive ma ho notato che forse piuttosto mi conviene andare a Valencia o Il Cairo”. È questa la testimonianza di Andrea Sottilotta, Consigliere comunale di Corbetta, Comune in provincia di Milano, originario della Calabria. Infatti dal 27 marzo la tratta che collega il capoluogo lombardo con lo stretto di Messina verrà eliminata. Per fare lo stesso tragitto aereo, sarà necessario fare uno scalo intermedio a Roma Fiumicino, ma con un costo molto eccessivo. Provando a prenotare un biglietto andata/ritorno ad oggi per il mese di agosto, per raggiungere Reggio Calabria servono circa €183 a persona. Una cifra che è spropositata rispetto, per esempio, ad un’altra città bella di mare come Valencia (€76) oppure quasi pari a Il Cairo (€241), per scegliere un’internazionale meta turistica.

“È un peccato perché mentre io vengo in vacanza, legato da motivi e rapporti familiari, per molti cittadini del nord Italia è un disincentivo – afferma Sottilotta – . Comparando la durata del viaggio e il suo costo ci sono mete più accessibili di Reggio Calabria e altrettanto belle. Io amo questa terra, tanto da consigliarla ad amici e concittadini, ma viste queste condizioni non mi sorprenderei che vi rinuncerebbero a programmare le ferie lì”. Dello stesso pensiero anche Katia Delfino, presidente del Consiglio comunale di Corbetta, anche lei con radici reggine, che con le stesse motivazioni lamenta queste problematiche. “Più volte ne abbiamo discusso insieme – prosegue Sottilotta – , lei addirittura spesso preferisce viaggiare in auto”. Insomma, anche fuori da Reggio Calabria si sta cercando di far luce sulla situazione. Le conseguenze di queste limitazioni, oltre a danneggiare il turismo, rappresentano un ostacolo per gli stessi residenti, i quali saranno costretti a scegliere un altro mezzo di trasporto oppure scegliere l’aeroporto di Lamezia Terme. Sia questo un monito per la politica locale, nella speranza che stavolta concretamente si attui la soluzione giusta per il rilancio dello scalo in una terra che ha tanti pregi e nulla ha da invidiare ad altre mete.

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