Scipione Cicala, il condottiero messinese di nascita e Ottomano d’adozione: dalla breve nomina di Gran Visir alla fallimentare campagna di Reggio

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Personaggi storici messinesi: alla scoperta di Scipione Cicala, condottiero nato nella città dello Stretto

Il consueto viaggio di StrettoWeb tra i personaggi storici messinesi ci porta oggi alla scoperta di Scipione Cicala, un corsaro, condottiero e navigatore ottomano nato nella città peloritana nella metà del ‘500 e morto ad inizio ‘600.

La storia di Scipione Cicala

Di origine genovese (suo padre era agli ordini dei D’Oria), fu preso prigioniero – proprio con il padre – dalla marina ottomana. Il padre pagò il riscatto e fu liberato, mentre il figlio Scipione rimase prigioniero e dovette scegliere tra la morte o la conversione all’islamismo. La decisione cadde sulla seconda opzione e da qui cominciò la storia del corsaro all’interno del corpo militare ottomano, di cui fu grande protagonista. Dopo il consueto addestramento, l’imperatore Selim II gli concesse in sposa due sue nipoti nel giro di tre anni, oltre a diversi incarichi di prestigio. Fu infatti aga dei Giannizzeri (alta carica militare) e anche beylerbey (governatore generale), ruolo che gli valse il titolo di Visir. In questo periodo fece parte della guerra tra l’Impero Ottomano e la Persia, conquistando e facendo annettere alcune città all’Impero, ma riuscì ad entrare con forza anche nelle zone calabresi, tra cui Reggio Calabria. La sua ascesa continuò a tal punto da diventare Terzo Visir e infine Gran Visir nel 1956, sotto il Governo di Maometto III, ma solo per quaranta giorni, perché gran parte della corte tramò contro di lui, reo di utilizzare maniere troppo forti. Dal punto più alto al lento declino. La sua nuova campagna per conquistare Reggio si rivelò fallimentare, con la sconfitta contro Gerolamo Musitano a Sant’Agata del Bianco, mentre nel 1605 morì nel corso di una ritirata.

Scipione Cicala ai giorni nostri

Uno dei quartieri di Istanbul si chiama Cağaloğlu, cioè uno dei nomi turchi di Scipione Cicala. Viene considerato il “cuore della stampa”, luogo in cui il condottiero costruì un palazzo e un bagno turco, ricostruito nel 1741 e tutt’ora visitabile.

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