Sanità in Calabria, la Consulta boccia parzialmente il commissariamento

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Sanità in Calabria, per la Corte Costituzionale è “incostituzionale non avere previsto che al prevalente fabbisogno della struttura di supporto del commissario ad acta debba provvedere direttamente lo Stato con personale esterno”

Nella sentenza depositata oggi della Corte Costituzionale sul Commissariamento della Sanità in Calabria si afferma che “in situazioni particolarmente critiche come quella dell’ultradecennale commissariamento della sanità della regione Calabria, lo Stato non può limitarsi a un mero avvicendamento del vertice, senza considerare l’inefficienza dell’intera struttura sulla quale tale vertice è chiamato a operare in nome dello Stato”. Secondo la Corte Costituzionale “è incostituzionale non avere previsto che al prevalente fabbisogno della struttura di supporto del commissario ad acta debba provvedere direttamente lo Stato con personale esterno“. Ed ancora occorre “un intervento che comporti una prevalente sostituzione della struttura inefficiente con personale esterno altamente qualificato e fornito direttamente dallo Stato, in modo da evitare anche ogni possibile condizionamento ambientale”.   

Occhiuto: “sostengo da tempo l’inutilità di un commissariamento”

“Il commissariamento della sanità della Regione Calabria è, almeno parzialmente, illegittimo”.  Lo ha stabilito, in una sentenza, la Corte Costituzionale.
Sostengo da tempo l’inutilità di un commissariamento – con la struttura guidata da figure che spesso poco hanno a che fare con la sanità – che in dodici anni non ha risolto alcun problema, che non ha fatto nulla per sanare i debiti, che non ha migliorato ospedali e prestazioni. È giunta l’ora che la sanità in Calabria sia gestita dai calabresi, dal governo regionale, e comunque da professionisti adeguati per vincere questa grande sfida. Sarà uno dei primi dossier che affronterò una volta diventato presidente della Regione”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.

Siclari (Fi): “anche la Corte Costituzionale per la fine del commissariamento in Calabria da noi  proposta fin dall’inizio della legislatura”

“La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il commissariamento Sanità in Calabria, sostenendo che in situazioni particolarmente critiche come quella dell’ultradecennale commissariamento della sanità della regione Calabria, lo Stato non può limitarsi a un “mero avvicendamento del vertice, senza considerare l’inefficienza dell’intera struttura sulla quale tale vertice è chiamato a operare in nome dello Stato”. Lo ha dichiarato il senatore azzurro, capogruppo Forza Italia in Commissione Salute, Marco Siclari. “Già durante la campagna elettorale delle politiche del 2018 avevo indicato come l’unica strada, per una sanità calabrese dignitosa, fosse quella di mettere fine al commissariamento attraverso l’azzeramento del debito. In tal senso ho proseguito una volta eletto Senato della Repubblica, intervenendo in aula del Senato giorno 5 giugno 2018 in occasione della fiducia al primo Governo Conte, con la conferenza stampa organizzata dal sottoscritto nel Palazzo del Consiglio Regionale nel dicembre 2018, con la manifestazione che ho organizzato a Roma in piazza Montecitorio il 18 giugno 2019 con oltre 300 cittadini arrivati dalla Calabria, con gli emendamenti presentati al decreto Calabria del 2019 e al Decreto Calabria 2020, sposati da tutto il partito di Forza Italia, presentati in conferenza stampa alla sala Nassirya da Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini il 14 maggio 2019. Ho continuato a chiedere la fine del commissariamento con l’azzeramento del Debito Sanitario Calabrese in commissione Salute durante l’ audizione, da me richiesta, del commissario Scura e del Presidente Oliverio. Adesso che tutti si accorgono quanto da me sempre denunciato, cioè il fallimento certo dello strumento commissariale per la Calabria, anche i massimi organi costituzionali, più che la soddisfazione personale per la confermata validità e necessita della mia proposta, mi dispiace che si siano persi ulteriori anni per restituire il diritto alla salute alla Calabria. Il 17 marzo 2021 ho reiterato la richiesta al Ministro Speranza, in audizione congiunta in commissione salute Camera e Senato, ho chiesto di azzerare il debito pubblico delle due Regioni Commissariate Molise e Calabria. Con il concorso istituzionale di tutte le forze in campo è arrivato il momento di procedere nel senso ormai evidente a tutti e che la Consulta ci impone”, conclude la nota.

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