Coronavirus, Boccia e l’ossessione della Calabria: dallo scontro con Jole Santelli all’infelice paragone con la Lombardia

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L’ex Ministro degli Affari Regionali, parlando della pandemia del Coronavirus nei vari territori italiani, ha menzionato ancora la Calabria: era già accaduto quando ad amministrare la Regione c’era il Presidente Jole Santelli

“Il Lazio è un modello di eccellenza mentre la Lombardia si è ripiegata su se stessa, ha bisogno aiuto e va aiutata, poi faremo i conti con le responsabilità e con la politica. La Regione è in ginocchio, è nella stessa condizione della Calabria e va aiutata”. Ha parlato così Francesco Boccia, ex ministro degli Affari Regionali, analizzando la situazione generale della Sanità legata alla pandemia del Coronavirus a Radio Immagina. Il responsabile enti locali del Pd parla in maniera allarmistica della Calabria ed esattamente come fece il 30 aprile 2020 mette il freno a facili entusiasmi: quella volta infatti il suo giudizio entrò in conflitto con quello della compianta Jole Santelli, allora presidente di Regione, che per prima in Italia aveva deciso di riaprire bar e ristoranti capaci di garantire il servizio al tavolo all’aperto. Il democratico definì quell’ordinanza “una fuga in avanti” che metteva “a rischio la salute dei calabresi”, decidendo così di avviare prima una diffida e poi di impugnare l’ordinanza.

Ancora oggi la situazione epidemiologica in Calabria, a parte un aumento dei contagi molto limitato alla sola provincia di Cosenza, è stabile rispetto ad altri territori italiani e rimane persino la migliore in Europa: come confermato ai nostri microfoni dal dott. Enzo Amodeo, gli ospedali non stanno accusando alcuna emergenza o pressione in termini di posti letto occupati, non esiste alcun motivo scientifico che giustifica il passaggio in zona rossa, quindi il paragone con la Lombardia appare del tutto insensato. E’ necessario ricordare inoltre che la Sanità calabrese è ormai commissariata da 11 anni, quindi parlare di Regione in difficoltà è come ammettere la netta sconfitta dello Stato italiano nell’estrema punta dello Stivale.

“Il governo è in linea con la linea prudenziale che il ministero della Salute ha sempre mantenuto e che il Pd ha sempre difeso nei confronti dell’irresponsabilità di chi diceva riapriamo per le feste o per il ponte”, ha proseguito l’ex ministro Boccia. E’ il segno che anche questa volta la linea non è cambiata e per le riaperture bisognerà ancora attendere, a differenza del leghista Matteo Salvini che invece spinge nella direzione opposta come un anno fa fece il governatore Santelli: “la lotta al Covid è una guerra e non la puoi fare se c’è una parte della politica che dice ‘il prossimo weekend riapriamo tutto’. Il nostro appello al leader della Lega Salvini è basta con le strumentalizzazioni. Quando lo diceva Conte non lo capiva, adesso che lo dice Draghi sta cominciando a capire”. Si parla in questo caso esclusivamente di visioni politiche differenti, ma per Francesco Boccia la Calabria sembra essere diventata un’ossessione.

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