Mario Draghi e quella volta che fu assalito da un’attivista Femen [GALLERY]

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    Foto di Boris Roessler / Ansa
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StrettoWeb

“No alla dittatura della Bce”: con questo slogan Josephine Witt, ex componente del gruppo di attiviste a seno nudo, saltò di fronte a Mario Draghi sulla cattedra armata di coriandoli al termine di un vertice sulla politica monetaria tenutosi a Francoforte

Il giorno di Mario Draghi è arrivato. Oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato all’ex Governatore della Banca d’Italia il compito di formare un nuovo governo di “alto profilo”. Ha accettato con riserva secondo prassi e domani inizierà con le consultazione per sciogliere il rebus dei partiti. Secondo molti Draghi è l’uomo giusto per traghettare l’Italia fuori dall’emergenza sanitaria ed economica provocata dal Coronavirus, grazie alla sua esperienza internazionale e la grande considerazione che si ha di lui oltre i confini nazionali. Altri invece lo ha accusano dei suoi rapporti troppo ravvicinati con le banche d’affari e ricordano che negli anni Novanta, quando era direttore generale del Tesoro italiano (carica che ha ricoperto dal 1991 al 2001, per poi andare alla Goldman Sachs), ha sovrinteso all’emissione, da parte dello Stato italiano, una grande quantità di titoli di debito.

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A tal proposito è stato ricordato un episodio molto particolare capitato durante l’esperienza da presidente della Bce. Il 15 aprile del 2015 Draghi fu colto d’assalto da una ex attivista delle Femen che, indossando una maglietta con la scritta (volutamente sbagliata) “End the ECB Dick-Tatorship”, “No alla dittatura della Bce”, saltò di fronte a lui sulla cattedra armata di coriandoli al termine di un vertice sulla politica monetaria tenutosi a Francoforte“Non mi aspetto che questa istituzione illegittima ascolti la mia voce, né a capisca il mio messaggio”, disse all’epoca Josephine Witt, definendosi “una farfalla che manda un messaggio” ma avvertendo di “stare attenti a quello che sta per succedere” perché “riporteremo il potere alle nostre vite, il debito della BCE non è stato ancora pagato”. “E mentre la Bce può solo persistere nella sua egemonia autocratica, dipendendo da stati di polizia e sorveglianza, alla fine, ogni giorno la violenza è radicata qui. Noi troveremo le nostre risposte radicali e agiremo senza violenza contro questi disastri umani. Perché non accetteremo la favola malata che la Bce vuole imporre a tutti, dove anche la libertà di parola e la dignità possono essere vendute alla banca, al fine di sopravvivere. Nel persistere nella sua arroganza contro la gente, la Bce aumenta pericolosamente il debito che ha verso di essa. Una conferenza stampa non basta a definirla democrazia”. In alto la gallery a scorrimento per vedere tutte le foto.

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