Reggina, la mezza rivoluzione sugli esterni: i profili sondati, le caratteristiche e quelle analogie col Benevento di Baroni…

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Calciomercato Reggina: il lavoro che il club amaranto sta effettuando nel reparto offensivo, specie sugli esterni, dimostra la volontà di “assecondare” le idee di Baroni. E non mancano le analogie con quel Benevento…

Anno nuovo, allenatore nuovo (anche se è arrivato a dicembre), modulo nuovo, richieste nuove, profili nuovi, esterni nuovi. Non chiamiamolo stravolgimento totale, ma mezza rivoluzione sì. I profili sondati dalla Reggina negli ultimi giorni, per quanto riguarda gli uomini di fascia, sembrerebbero rispondere a dei canoni ben precisi: spiccate doti offensive – quali dribbling, esplosività, velocità – e duttilità.

La dimostrazione di ciò non è solo nei nomi in entrata, ma anche nei possibili partenti e negli elementi maggiormente utilizzati finora da Baroni: Peli è già partito, Rolando potrebbe farlo a breve (l’allenatore ha dimostrato di preferirgli Situm, per caratteristiche più “adatto” al suo gioco), Liotti è un calciatore “ritrovato” in un ruolo e in dei compiti nuovi, Micovschi è in attesa di ufficialità dopo la firma di ieri sul contratto. A quest’ultimo nome se n’è aggiunto un altro che conferma pienamente questa tesi: quello di Mattia Mustacchio, esterno destro dotato di ottima fisicità ed esplosività, gamba, corsa e duttilità. Un profilo chiaro, dunque, un identikit preciso. Per non dimenticare Rivas e Menez, che possono svariare su tutti e quattro i ruoli dell’attacco (dalla destra alla sinistra passando per trequarti e riferimento offensivo).

Le linee guida sono chiare: la società non vuole sbagliare ancora e, rispetto a questa estate, probabilmente cercherà di “accontentare” le richieste del tecnico, andando alla ricerca di quegli elementi maggiormente adatti al suo modo di giocare e al suo 4-2-3-1, che può diventare anche 4-3-3 e 4-4-2 in alcune situazioni.

In questo contesto, tantissime sono le analogie con il… Benevento dei miracoli, la squadra sannita che quattro anni fa ha raggiunto per la prima volta la Serie A proprio con Baroni in panchina. Quella compagine, partita con obiettivi importanti e di alta classifica, aveva raggiunto la quinta posizione in regular season salvo poi “entrare” nel calcio dei grandi attraverso i playoff. Il modulo prestabilito era il 4-2-3-1, che variava poi dal 4-3-3 al 4-4-2. A comporre l’attacco, da destra a sinistra: Melara, Falco e Ciciretti con Ceravolo prima punta. In quel reparto c’era tutto, o comunque tutto ciò che serviva a Baroni per far rendere al meglio la squadra in base alle sue idee di gioco: gamba, corsa, esplosività, fisicità, tecnica, imprevedibilità.

Se la Reggina sta cercando determinati elementi davanti, sfoltendo altresì la rosa, non sarà frutto del caso, ma di precise indicazioni nei confronti tra tecnico e dirigenza, a prescindere se arriverà questo o quell’esterno, questo o quell’attaccante o questo o quel centrocampista. Ciò che invece sembra chiaro, e lo ribadiamo, è che la società non vuole sbagliare di nuovo: l’obiettivo è affidarsi a gente di categoria, in panchina così come in campo. Non c’è tempo per scommesse e vecchie glorie, ma servono giovani affamati ed esperti “scafati”, per poter salvare la categoria e guardare con fiducia al futuro.

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