Oggi riaprono le scuole: su StrettoWeb niente più articoli sui positivi nelle classi

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Stamattina riaprono le scuole, milioni di studenti tornano in classe in tutt’Italia. In Calabria le superiori restano chiuse ma riaprono tutte le elementari e le medie. Su StrettoWeb non pubblicheremo più eventuali casi di positività di docenti e studenti: ecco perchè

Finalmente oggi riaprono le scuole in Calabria, dopo la lunghissima pausa natalizia e le pregresse chiusure dell’autunno scorso imposte a turno un po’ dal Governo, un po’ dalla Regione, un po’ dai Sindaci. Stamattina si torna in classe, almeno per elementari e medie e cioè per tutti gli studenti fino a 13 anni. Le superiori restano nell’inferno della didattica a distanza, come ha deciso il Tar accogliendo parzialmente il ricorso di alcuni genitori rispetto all’ordinanza di Spirlì che a sua volta si opponeva alla decisione di riaprire tutte le scuole assunta del Governo.

Per questa nuova fase e per tutto il prosieguo della pandemia, dall’inizio di questo 2021 su StrettoWeb abbiamo deciso di non pubblicare più alcuna notizia di eventuali nuovi casi positivi al Sars-Cov-2 che si dovessero verificare per alunni o docenti. Riteniamo che non rappresenti una notizia, in quanto ogni giorno abbiamo decine di migliaia di nuovi casi positivi, centinaia di focolai in ogni realtà e circostanza e la prova scientifica che la chiusura delle scuole non serve a fermare il contagio, come abbiamo visto in Campania in autunno e anche in tutt’Italia durante le festività natalizie.

Esercito sanifica scuoleIl singolo caso di positività non rappresenta nulla di nuovo nella cronaca nè un’informazione utile per il cittadino: non è una notizia per tutti coloro che si contagiano a casa, al lavoro, in farmacia, al supermercato. Non capiamo perchè dovrebbe esserlo nei pochi casi in cui il contagio dovesse verificarsi a scuola. Inoltre, nel caso specifico delle scuole, si crea soltanto inutile allarmismo: nessuno potrebbe in alcun modo e in alcun caso dimostrare se l’eventuale contagio dello studente o del docente si sia verificato davvero in ambito scolastico o al di fuori degli istituti, a casa, in famiglia o in altri ambienti. Infine, i protocolli adottati dalle scuole sono ormai eccezionalmente rodati e funzionano egregiamente per evitare il contagio scolastico in quanto prevedono la quarantena per i contatti diretti dei casi positivi con ricorso alla didattica a distanza solo per le classi coinvolte, mentre tutti gli altri continuano di presenza in piena sicurezza.

Alla luce di questa scelta, per contestualizzare la situazione, giova ricordare alcuni punti chiave che la scienza ha già dimostrato:

  • i ragazzi, e in modo particolare i bambini sotto i 13 anni, sono colpiti dal virus in modo marginale. Si contagiano molto meno degli adulti: soltanto il 12% di tutti i contagiati d’Italia ha meno di 19 anni, e soltanto il 3,8% ha meno di 9 anni. Le percentuali sono analoghe in tutto il mondo (Luo L, Liu D, Liao X, et al. Modes of contact and risk of transmission in COVID-19 among close contacts. medRxiv)
  • anche in caso di contagio, i ragazzi e i bambini in età scolastica non hanno conseguenze significative dal virus. Non rischiano la vita, molto raramente finiscono in ospedale, nel 96% dei casi hanno un decorso del virus da totali asintomatici. Possono quindi contagiarsi, ma non si ammalano (vedi Choi SH, Kim HW, Kang JM, Kim DH, Cho EY. Epidemiology and clinical features of coronavirus disease 2019 in children. Clin Exp Pediatr.;)
  • è molto difficile che i ragazzi e i bambini siano vettori del contagio. Anche quando sono positivi, molto raramente contagiano gli adulti (vedi Ludvigsson JF. Children are unlikely to be the main drivers of the COVID-19 pandemic – a systematic review. Acta Paediatr. 2020)

La scienza, quindi, smentisce tutte le paure che richiederebbero particolare attenzione nella tutela della salute dei bambini rispetto a tutti gli altri soggetti, anzi. Ai bambini fa molto più male mangiare Nutella, bere Fanta, Pepsi e Coca Cola, trascorrere molte ore davanti alla playstation anzichè beccarsi un virus che si è già dimostrato innocuo grazie all’elasticità del sistema immunitario dei più piccoli, che non è ancora maturo quindi si adatta più facilmente ai nuovi patogeni e sviluppa più velocemente gli anticorpi.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Al tempo stesso, la schizofrenia di chiusure e limitazioni imposte negli ultimi 10 mesi ha dimostrato quanto la scuola di presenza sia fondamentale proprio per questa generazione di studenti che in classe non si limita a studiare ma ha dai contatti interpersonali quell’insostituibile percorso di crescita umana e di formazione educativa altrimenti impossibile. Inoltre i bambini più piccoli, quelli che frequentano le scuole medie ed elementari, non possono gestire la didattica a distanza senza l’aiuto di un adulto: soprattutto nel caso delle elementari (under 10), i bambini non possono rimanere a casa da soli, non possono rimanere davanti al computer da soli e quindi la didattica a distanza diventa un problema devastante e insostenibile per le famiglie, per i genitori lavoratori, per quelli con più figli e con difficoltà di strumentazione tecnologica o di linea internet veloce. E sono tantissimi.

coronavirus scuolaCon le scuole chiuse, quindi, viene meno il diritto allo studio, uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona sancito nel diritto internazionale dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU. In Italia viene garantito dall’articolo 34 della Costituzione. L’emergenza sanitaria non finirà a breve, l’accesso alla scuola e allo studio è negato a milioni di studenti da ormai quasi un anno e senza una svolta “aperturista” nella gestione psicologica della pandemia il rischio è di continuare così ad oltranza, non per qualche settimana o mese, ma per ulteriori anni. E’ sostenibile? Riteniamo di NO: con il Covid bisogna convivere, non ci sono alternative. E alla luce degli elementi scientifici già citati in precedenza, non si può che iniziare a ripartire dai bambini e dai ragazzi. Il nostro futuro, la nostra priorità.

Anche StrettoWeb, quindi, contribuirà a questo nuovo approccio già sostenuto a gran voce da moltissimi medici ed esperti a partire dal capo del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo (nella foto): non alimenteremo più il panico delle mammine a caccia di untori con articoli che vanno a raccontare del caso di un bambino positivo nella terza cì o nella quarta bì, con la classe in quarantena, il decorso assolutamente asintomatico del virus nel ragazzo, la continuazione delle lezioni in piena sicurezza per le altre centinaia o migliaia di studenti dello stesso istituto. L’abbiamo fatto lo scorso autunno perchè era una novità, si testava il nuovo protocollo, rappresentava una notizia. Adesso non lo è più: si tratta soltanto dell’ennesimo veicolo utilizzato per cavalcare la paura della gente con allarmi ingiustificati. Una barbarie che non serve a nessuno e continua a colpire i più fragili, condizionati dai titoloni dei media. Una vergogna da cui ci tiriamo fuori con orgoglio, in nome della scienza, dei diritti e della libertà.

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