Coronavirus, la proposta dei giovani della Lega: “rientro controllato per chi ha necessità di ritornare in Calabria”

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Coronavirus, i giovani della Lega: “chiediamo che per tutte queste persone che tornano in Calabria da altre regioni venga effettuato il tampone o test sierologico, oltre al periodo di quarantena “obbligatorio”

“È passato più di un mese dalla chiusura dei confini regionali per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Un sigillo al grido “Calabria Chiusa!” che ha scatenato reazioni opposte tra i giovani calabresi e, in modo particolare, tra chi fuori regione ha scelto – in preda alla paura e in barba alle disposizioni – di ritornare a casa e chi, in modo responsabile, ha invece scelto di rimanere dove era per evitare la diffusione del contagio”, dichiarano Angelo Greco e Gianluca Nardi, coordinatori regionale della Lega Giovani Calabria. “E qui il paradosso: i primi sono rientrati in famiglia e senza preoccupazioni, i secondi purtroppo sono ridotti allo stremo economicamente, senza lavoro, senza indennizzi, bloccati e senza poter affrontare le spese. “Questi ragazzi non possono essere dimenticati e devono essere assolutamente aiutati a rientrare a casa per questo ci siamo attivati e sollecitiamo attivazione del piano che aveva proposto la Lega consentendo un rientro sicuro e controllato. Chiediamo che per tutte queste persone che tornano in Calabria da altre regioni venga effettuato il tampone o test sierologico, oltre al periodo di quarantena “obbligatorio”, con comunicazione dell’indirizzo dove trascorreranno il periodo di isolamento”. “Non sono altro che richieste di buon senso, che ci consentirebbero di coniugare le esigenze di tanti giovani e famiglie con la necessità di mantenere alta la sicurezza della nostra terra. Siamo tutti calabresi, a prescindere dalla collocazione geografica. Il loro grido di aiuto non può continuare a rimanere inascoltato: se così fosse chiediamo a chi di dovere una spiegazione ufficiale”, concludono.

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