Aumenta la disoccupazione tra le famiglie del Sud Italia
La Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha pubblicato un rapporto relativo all’economia e alla società del Mezzogiorno. Dalla analisi emerge che il numero di famiglie meridionali con tutti i componenti in cerca di lavoro è raddoppiato dal 2010 al 2018, passando da 362mila a 600mila. “E’ preoccupante la crescita del fenomeno dei ‘working poors’ cioè del lavoro a bassa retribuzione, dovuto a complessiva dequalificazione delle occupazioni e all’esplosione del part time involontario“, dichiara Svimez.
Secondo le previsioni dell’Associazione nel 2019 “si rischia un forte rallentamento dell’economia meridionale: la crescita del prodotto sarà pari a +1,2% nel Centro-Nord e +0,7% al Sud“. Nel 2017, si spiega, “il Mezzogiorno ha proseguito la lenta ripresa ” ma senza politiche e azioni adeguate rischia di frenare e di dimezzare il tasso di sviluppo. Per non parlare della disoccupazione. Infatti “il saldo negativo di 310 mila occupati tra il 2008 e il 2017 al Sud è la sintesi di una riduzione di oltre mezzo milione di giovani tra i 15 e i 34 anni (-578 mila), di una contrazione di 212 mila occupati nella fascia adulta 35-54 anni e di una crescita concentrata quasi esclusivamente tra gli ultra 55enni (+470 mila unità)”. “Si è profondamente ridefinita la struttura occupazionale, a sfavore dei giovani“. E tra chi è in cerca di lavoro, vi è chi decide di fuggire con la speranza che ad attenderlo vi siano condizioni migliori. “Negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883 mila residenti: la metà giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si è trasferito all’estero. Quasi 800 mila non sono tornati“.