Calabria: “tempi duri per chi cerca lavoro. Peggio condifare nelle capacità della dott.ssa Roccisano e dott. Cosentino”

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Secondo il gruppo operatori Caf sono tempi duri per chi cerca lavoro in Calabria

lavoro“Sono tempi duri per chi cerca lavoro in Calabria ma è ancor peggio confidare nelle capacità risolutrici dell’assessore e del dirigente di settore regionali, nella fattispecie parliamo rispettivamente della dott.ssa Federica Roccisano e del dott. Roberto Cosentino. La vicenda che ha portato a questa amara affermazione ha inizio il 13 ottobre 2015, data in cui 43 persone, finito un corso provinciale di qualifica professionale per operatore CAF, hanno inviato un’istanza formale al Dipartimento 7 della Regione Calabria affinché si potessero avviare dei tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali, recepite nella Delibera della Giunta Regionale n 158/2014, dove sono allegate le linee guida per l’avvio dei suddetti tirocini. Obiettivo dell’istanza era quello di evitare che le risorse pubbliche impiegate per la formazione professionale andassero disperse ed allo stesso tempo utilizzare con razionalità gli ingenti finanziamenti, (prevalentemente dall’UE), che la Regione dispone per incentivare lo sviluppo di nuove e stabili occupazioni. La normativa richiamata infatti riporta in modo analitico le procedure, i requisiti e le convenzioni con cui aspiranti tirocinanti e soggetti ospitanti (o potenziali datori di lavoro), possono chiedere liberamente di accedere a tali misure incentivanti. Almeno questo è ciò che prevedono le norme di settore poiché bisogna far prima i conti in Calabria con l’assessore e il dirigente sopraindicati. Tornando ai particolari della vicenda in questione, dopo l’istanza ufficiale del 13 ottobre 2015, dopo varie e-mail, segnalazioni, confronti ed incontri preliminari, finalmente il 23 settembre 2016, presso la sede di Azienda Calabria Lavoro di Reggio Calabria, l’assessore Roccisano, di fronte ad una delegazione dei soggetti interessati, prese l’impegno per l’avvio dei tirocini. Inoltre come prova delle concrete opportunità di lavoro poste all’attenzione dell’Organo regionale, si è provveduto anche  alla sottoscrizione di dichiarazioni di intenti da parte dei soggetti ospitanti, di cui una parte si sarebbe impegnata, al termine del tirocinio formativo, nel sostenere l’avvio di un’attività autonoma ed altri invece alla stipulazione di un rapporto di lavoro.

Pertanto grazie ad un minimo incentivo iniziale del Dipartimento Regionale si sarebbero potute avviare delle occupazioni stabili ed indipendenti da ennesimi interventi pubblici. Tuttavia il condizionale da queste parti è di rigore, infatti l’assessore Roccisano, prima di congedare i presenti, quasi fosse una mera formalità, rinviò l’espletamento delle dovute procedure al nulla osta finanziario da parte del dirigente Cosentino, il quale purtroppo non era al momento reperibile telefonicamente. Ma in realtà il dirigente Cosentino non sarà mai reperibile al telefono neanche nei mesi successivi e neanche disponibile a rispondere alla richiesta di incontro inviata tramite PEC, direttamente al suo ufficio, il 16 dicembre 2016. Come un vero calvario pertanto una delegazione di Operatori Caf non poté far altro che recarsi direttamente a Catanzaro nella speranza che qualcheduno rispondesse alle responsabilità del proprio ruolo, mentre gli aspiranti tirocinanti, ormai esasperati e parte anche con famiglia al seguito, da 43 si ridussero a circa 20 soggetti, tutto ciò proprio mentre si registra in Calabria il più alto tasso di disoccupazione e di povertà in Europa. Ma questi sono solo numeri per chi vive tra le scrivanie dei palazzi istituzionali piuttosto che tra i problemi quotidiani dei cittadini. Comunque, dopo un primo viaggio a vuoto a causa dell’assenza del dirigente Cosentino ed un altro impegno non rispettato dall’assessore, il 6 marzo 2017 dopo circa un anno e mezzo dall’istanza ufficiale, la delegazione di operatori Caf è stata ricevuta nell’ufficio della dottoressa Roccisano, la quale ha posto in essere l’ultimo atto della scena. Convocando infatti nella propria stanza il dirigente Cosentino, si è dato sfoggio delle formidabili capacità dei nostri amministratori riguardo la tutela degli interessi della collettività; Anzitutto negando la disponibilità di risorse in quanto tutte impegnate in altri progetti, (a dispetto di chi in malafede possa dubitare che nella programmazione 2014-2020 vi sia ancora il pericolo di perdere o utilizzare in modo improduttivo le risorse economiche del settore).

Ma se ciò non bastasse ai lettori, i gelosi custodi delle risorse pubbliche, oltre a definire incapaci i presenti poiché ancora disoccupati fino a tacciare di ignoranza chi poneva in tal sede delle eccezioni, hanno anche sottolineato che ci vorrebbe un bando pubblico per l’eventuale finanziamento dei tirocini. Ora questa geniale affermazione del dirigente Cosentino, che sicuramente sarà consapevole di lavorare in una Amministrazione Pubblica e non in una bancarella dei pegni, lascia il dubbio se per la necessità di un bando, lo stesso si riferisse al rispetto delle norme riguardo la pubblicità e la trasparenza della procedura di avvio di tirocini oppure della necessità di una selezione per l’assegnazione delle risorse. Opzione quest’ultima non prevista ai sensi delle linee guida contenute nella D.G.R.  n 158/2014, anche se i dettagli possono diventare ostacoli insormontabili per chi vuol trovare cavilli burocratici piuttosto che perseguire i risultati. Infatti si dovrebbe sottolineare frequentemente ai suddetti Organi politici e amministrativi che le risorse pubbliche specificamente destinate hanno un obiettivo di risultato preciso , ossia la creazione di stabili posti di lavoro e non di perenne sussidio o libera discrezionalità sul loro utilizzo, come sta accadendo da anni in Calabria in quanto alla ingente quantità di risorse investite purtroppo non corrisponde una crescita occupazionale, esempi sono anche i tirocini avviati nei vari Enti e il progetto garanzia giovani. Ma anche la gestione dei finanziamenti e incentivi per l’avvio ed il sostegno all’impresa, si è rivelata poco trasparente e improduttiva. Il finale di questa lunga storia comunque non è difficile immaginarlo, dato che l’assessore Roccisano, confermando il modus operandi che da anni caratterizza la classe politica e dirigenziale calabrese, ha provveduto a congedare i presenti rifiutando l’investimento di qualsiasi incentivo per i suddetti tirocini e rinviando gli interessati ai programmi politici di settore già avviati. Molti a questo punto avranno pensato che non c’è nulla da fare e che non cambierà mai tale sistema. Niente di più sbagliato! Anzi, l’augurio più grande che si possa fare per lo sviluppo di questo territorio è che la gente prenda sempre più consapevolezza sulla necessità di non affidarsi oltre ad una classe politica e dirigenziale autoreferenziale e lontana dall’utilizzo delle risorse pubbliche secondo i principi cardine quali efficienza, efficacia, ragionevolezza e proporzionalità; Così come progettazione e gestione delle risorse pubbliche non devono esser più degli strumenti riservati a soggetti privilegiati ma nel rispetto delle norme devono essere liberamente accessibili a tutti i cittadini.

In attesa quindi che la magistratura e la Commissione europea provvedano ad alleggerire la macchinosa burocrazia che avvinghia gli uffici pubblici, svegliamoci cari concittadini, svegliamoci, poiché l’asservimento  è la vera piaga di questo territorio ed il tempo non è più dalla nostra parte!” conclude Putortì.

 

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