‘Ndrangheta, traffico internazionale di droga con il Sud America: 65 arresti [NOMI e DETTAGLI]

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‘Ndrangheta: eseguita in Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto  un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali nei confronti di 65 soggetti facenti parte di una ramificata organizzazione criminale dai marcati profili internazionali capace di pianificare l’importazione di 8 tonnellate di cocaina dalla Colombia

guardia-di-finanzaMaxi operazione anti droga in Calabria, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto  con l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali nei confronti di 65 soggetti (FOTO) facenti parte di una ramificata organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetistico dai marcati profili internazionali capace di pianificare l’importazione di 8 tonnellate di cocaina dalla Colombia (Sud America). I citati provvedimenti restrittivi rappresentano l’epilogo delle investigazioni condotte dai militari del Nucleo PT/G.I.C.O.sez.GOA di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “STAMMER”, coordinata dal Procuratore Capo di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e dal Sostituto Procuratore Camillo Falvo. In tale ambito, già lo scorso 24 gennaio, su disposizione della richiamata Direzione Distrettuale Antimafia, erano stati preliminarmente emessi 54 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, centinaia di perquisizioni in tutta Italia nonché sequestri patrimoniali di beni per un valore totale di oltre 8 milioni di euro. Le indagini, in particolare, hanno consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili alla ‘ndrina Fiarè di San Gregorio d’Ippona (VV), alla ‘ndrina Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto (VV) ed al gruppo egemone sulla contigua San Calogero (VV), organizzazioni satellite rispetto alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi (VV), con la sostanziale partecipazione delle più note ‘ndrine della Piana di Gioia Tauro (RC) e della provincia di Crotone. Clan calabresi assolutamente a loro agio nel contrattare direttamente con i “Cartelli Sudamericani” l’importazione di 8.000 chili di cocaina: partita questa che verrà sequestrata in Colombia, già stoccata e nascosta in una piantagione di banane non distante dal porto di Turbo, mentre in Italia, nel porto di Livorno, le Fiamme Gialle sequestravano il cosiddetto “carico di prova”, consistente in 63 chilogrammi di cocaina pura, occultata all’interno di cartoni contenenti banane.

Nel corso dell’indagine è stato cocaina-guardia-di-finanzapossibile ricostruire un progetto, poi non realizzato, di trasporto di ingenti quantitativi di cocaina a mezzo aereo utilizzando come scalo d’arrivo l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme oltre che l’impiego di motonavi con locali tecnici opportunamente modificati per accogliere il carico, da esfiltrare una volta arrivato a destinazione mediante l’impiego di sommozzatori all’interno di un’area portuale italiana. Il sodalizio criminale, non solo poteva contare sulle descritte entrature nel florido mercato sud americano per l’approvvigionamento della cocaina a prezzi assolutamente concorrenziali, ma era capace di tessere continui collegamenti con le floride “piazze” spagnole ed olandesi. L’operazione antidroga denominata “STAMMER”, condotta, sotto l’egida della Procura di Catanzaro, dalle Fiamme Gialle della Sezione G.O.A. del GICO di Catanzaro, con la cooperazione della National Crime Agency inglese (N.C.A.) e della Polizia Colombiana, e l’indispensabile supporto del II Reparto del Comando Generale e della D.C.S.A. per le numerose attività rogatoriali, ha dimostrato come i trafficanti calabresi ricevevano disponibilità liquide anche da soggetti insospettabili, incensurati, personaggi celati dietro una facciata di liceità, spesso legata ad attività commerciali che vanno dalla ristorazione alle strutture ricettive turistico alberghiere, alle concessionarie di automobili, caseifici, bar e tabacchi, con partecipazioni anche in cantieri navali e aziende agricole, che non disdegnavano di fare affari con le potenti ‘ndrine vibonesi, tramite delle “puntate” per l’acquisto all’ingrosso della cocaina. Il denaro destinato ai “Cartelli” veniva consegnato dai calabresi direttamente a cittadini colombiani e libanesi da anni residenti in Italia, ai quali veniva affidato il recapito in Sudamerica. L’inchiesta svolta dalle unità specializzate del Nucleo P.T./G.I.C.O. ha, così, consentito di identificare tutti i soggetti coinvolti, ognuno con un ruolo ben preciso: dai finanziatori ai mediatori, dai traduttori a coloro che avevano il compito di ospitare gli emissari dei narcos colombiani, più volte giunti nel nostro Paese ed ospitati per lunghi periodi nel vibonese. L’intera operazione ha permesso di infliggere all’organizzazione rilevanti perdite economiche, sia sotto il profilo dei capitali investiti che dei mancati guadagni: la droga complessivamente sequestrata, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro (€. 1.600.000.000) una volta raggiunte le piazze di spaccio; a ciò vanno aggiunti gli ingenti sequestri patrimoniali con cui si è proceduto a colpire gli accoliti dal punto di vista economico. Si tratta, in particolare, di beni mobili ed immobili, quote societarie e autovetture di grossa cilindrata, per un valore stimato in circa 8 milioni di euro, sottratti agli esponenti delle associazioni criminali nonché a quei finanziatori che dagli affari con le cosche attendevano importanti introiti. Attraverso articolazioni investigative in seno al Nucleo P.T./GI.C.O., infatti, si è proceduto a verificare per ciascun soggetto la presenza di sproporzione tra i redditi dichiarati e le possidenze intestate procedendo, al fine di scongiurare la dispersione dei patrimoni, al sequestro dei beni non giustificati. Affari d’oro che i clan avrebbero protetto anche con la forza, come testimoniato dalle armi a disposizione di alcuni dei fermati, personaggi che in più circostanze ostentavano disponibilità di kalashnikov e pistole di diverso calibro. In esito alle predette attività ed alla luce delle ulteriori risultanze investigative acquisite nel corso delle perquisizioni, il competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro – ha emesso appositi provvedimenti cautelari a carico di 68 indagati eseguiti in data 15 febbraio 2017 .

Ordinanza di custodia cautelare icocainan carcere:

  1. Rosario Arcuri, detto “Saro il Vecchio”, di Rosarno
  2. Fortunato Baldo di Mileto
  3. Massimiliano Bufalini di Supino
  4. Francesco Buonvicino di Mesoraca
  5. Leonaro Caerio Ocampos, alias “Crisobal” (spagnolo)
  6. Jaime Eduardo Cano Sucerquia alias Jota Jota (colombiano)
  7. Antonino Cannizzaro di Rosarno
  8. Gregorio Cannizzaro di Rosarno
  9. Giuseppe Capano di Breno (Bs)
  10. Giuseppe Careri di Rosarno
  11. Wael Chanboura di Forlì
  12. Rocco Cutrì di Sinopoli
  13. Harol Da Costa, alias Jhon Peludo (colombiano)
  14. Pasquale Feroleto di Lamezia
  15. Filippo Fiarè di San Gregorio
  16. Antonino Fogliaro, alias “Tonino u’ Rajkaard” di Mileto
  17. Armando Galati di Mileto
  18. Franco Greco di Mercedusa
  19. Antonio Grillo, alias “Il traduttore” di San Calogero
  20. Giuseppe Grillo di San Calogero
  21. Pasquale Grillo di San Calogero
  22. Giuseppe Grimaldi di Mesoraca
  23. Domenico Iannello di Mileto
  24. Giuseppe Iannello di San Calogero
  25. Rocco Iannello di Mileto
  26. Jaime Eduardo Karlsson, alias “El Coronel” (Uruguay)
  27. Domenico Lentini di San Marcello Pistoiese
  28. Fortunato Lo Schiavo di Mileto
  29. Luigi Mannarino di Mesoraca
  30. Osvaldo Mena Nunez (Repubblica Domenicana)
  31. Giuseppe Mercuri, detto Peppe, di San Calogero
  32. Enzo Messina di San Pietro Casale
  33. Sergio Minotti di Bellinzona
  34. Ernesto Oliva di Terranova di Sibari
  35. Salvatore Paladino di Rosarno
  36. Massimo Pannaci di Vibo Valentia
  37. Giuseppe Vittorio Petullà di Carate Brianza
  38. Giuseppe Pititto di Mileto
  39. Mario Pititto di Rosarno
  40. Pasquale Pititto di San Giovanni di Mileto
  41. Salvatore Pititto, detto “Turi”, di Mileto
  42. Massimo Polito di Mileto
  43. Angelo Ruggero di Vibo Valentia
  44. Antonino Ruggiero di Vibo Valentia
  45. Franco Scandellari di Bologna
  46. Francesco Serrao di Mesoraca
  47. Domenico Stagno di Sala Bolognese
  48. Francesco Ventrici di Bentivoglio (Bo)
  49. Massimiliano Antonio Varone di Mileto
  50. Oksana Verman di Vibo Valentia

Ai domiciliari:

  1. Milena Rios (colombiana)
  2. Vincenzo De Gaetano di Napoli
  3. Antonio Maria Feroleto di LameziaTerme
  4. Domenico Luccisano di Mileto
  5. Vania Luccisano di Mileto
  6. Fulvio Luccisano,di Mileto
  7. Aurelio Mandica di Frosinone
  8. Mariantonia Mesiano di Mileto
  9. Anna Palazzo di Palermo
  10. Gianluca Pititto di Mileto
  11. Ergis Rexha (albanese)
  12. Calogero Rizzuto di Palermo
  13. Luna Suarez Garcia,
  14. Antonino Nazzareno Suppa di Francica
  15. Michele Villì di Milano

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