Sanità in Calabria: per l’Uil è un vertenza nazionale

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Sanità in Calabria, è il Segretario  generale Carmelo Barbagallo a sostenere in prima persona le battaglie della UIL e della UIL-FPL Calabria  e, allo stesso tempo, a far scendere in campo l’intera organizzazione sindacale

sanitàLa sanità calabrese diventa una vertenza nazionale della UIL. È il Segretario  generale Carmelo Barbagallo a sostenere in prima persona le battaglie della UIL e della UIL-FPL Calabria  e, allo stesso tempo, a far scendere in campo l’intera organizzazione sindacale. Lo ha fatto innanzitutto  scrivendo ai Ministri Beatrice Lorenzin e Angelino Alfano al fine di segnalare, per quanto di loro competenza, la gravità della situazione che è maturata nel comparto sanitario calabrese,  ponendo all’attenzione del responsabile del Ministero degli Interni, la vicenda relativa all’ intimidazione subita  nei mesi scorsi, dal dirigente della UIL Reggina Nuccio Azzarà, mentre al Ministro della Sanità ha chiesto di intervenire  in ordine alla gravissima situazione in cui versa l’Azienda Ospedaliera Bianchi, Melacrino, Morelli,  di Reggio Calabria emersa in tutta la sua virulenza  in occasione dell’operazione “Mala sanitas” coordinata dalla Procura. E’, infatti, necessario un impegno forte e deciso da parte delle istituzioni e della politica di governo,  finalizzato a rimettere in primo piano nell’agenda nazionale le problematiche del comparto sanitario calabrese. E’ oramai chiaro a tutti che le Inefficienze ed i ritardi hanno trasformato la sanità calabrese in una macchina mangia soldi incapace , di fornire ai cittadini i servizi minimi essenziali, peraltro,  garantiti nella quasi totalità del territorio nazionale. La UIL, in questo periodo di cortocircuito istituzionale, di ritardi e assenza di risposte nel solco della trasparenza e della legalità, si è sforzata di tenere accesa la luce su disservizi, ritardi, incompetenze, incapacità manageriali e organizzative. Attraverso le denunce sono state  messo in chiaro le storture di un sistema che, ancora oggi, è soffocato da lotte intestine fra la politica regionale e la struttura commissariale.  Tagli draconiani che, fra carenza di personale, reparti ospedalieri al collasso, concorsi bluff, mancato rispetto delle regole nelle nomine dei manager, non solo non hanno frenato l’emigrazione sanitaria ma, amplificandone gli effetti distorti, pesano ulteriormente pesato sulle tasche dei calabresi. Le Segreterie regionali di UIL e UIL FPL Calabria riunitesi a Lamezia Terme ritengono necessario che la Regione Calabria il Governo nazionale ripensino al comparto sanità partendo dal rispetto delle regole, dalla massima trasparenza, dalla valorizzazione delle competenze, mantenendo ogni decisione nell’alveo della legalità. I numerosi scandali legati in particolare alla sanità reggina, poi, hanno trasformato questi ritardi in un’emergenza nazionale. Certo non depone nel senso appena auspicato la decisione del Governatore Oliverio il quale ha ritenuto di dover confermare la propria fiducia al manager dell’Azienda Ospedaliera. La UIL reitera il plauso nei confronti del recente operato della Procura di Reggio, in atto, unico soggetto istituzionale a cui l’utenza sanitaria reggina può guardare con fiducia e serenità.

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