Emergenza migranti a Rosarno, Scopelliti: “Avevamo destinato i fondi, dove sono le case?”

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Si parla di smantellare la tendopoli di Rosarno ma non esistono strutture adeguate all’accoglienza dei migranti, nonostante la Regione Calabria le avesse previste già nel 2011

Rosarno-San-Ferdinando-tendopoliMigrazioni, migranti e problema dell’accoglienza: sono tre dei temi più discussi dall’opinione pubblica attuale, per via degli sbarchi sempre più frequenti e dei relativi problemi gestionali che comportano. Reggio Calabria e Messina, le due città dello Stretto, sono ricettacolo e scalo di disperati e disparati, nonché teatro di episodi di difficile trattazione, come il caso dell’aggressione a un carabiniere alla tendopoli di Rosarno lo scorso 8 giugno, durante la quale l’aggressore ha perso la vita.
Tantissimi gli interventi in merito all’episodio da parte delle autorità locali e nazionali ma il messaggio che più è stato sottolineato riguarda un sollecito perché si avvii uno smantellamento della tendopoli. Smantellamento al quale però non viene contrapposta alcuna idea alternativa.
Togliere la tendopoli vorrebbe dire togliere un punto di riferimento e di rifugio a centinaia di persone che si ritroverebbero in mezzo alla strada, con tutte le conseguenze del caso.
Rosarno, Provincia di Reggio Calabria, è una zona che spesso ha attirato i riflettori su di sé relativamente alla questione migranti e alle tante difficoltà che l’accoglienza di questi ultimi ha portato al Comune. Era il 12 settembre del 2011 quando durante una conferenza stampa la Regione Calabria  “ha dettato indirizzi relativamente alla necessità di prevedere specifiche azioni a favore dell’integrazione dei lavoratori immigrati sul territorio calabrese, con particolare riferimento alla soluzione dei problemi di accoglienza ed alloggiativi dei lavoratori con regolare permesso di soggiorno e/o richiedenti asilo“.
In tale occasione era stato predisposto un investimento di oltre 14 milioni di euro per realizzare strutture d’accoglienza abitativa per i lavoratori immigrati regolari da creare ex novo o attraverso la ristrutturazione di edifici già esistenti e per mettere a punto strategie d’integrazione sociale, lavorativa e scolastica per gli immigrati e le loro famiglie attraverso gli strumenti di inclusione del Fondo Sociale Europeo. In particolare per il Comune di Rosarno era stato previsto l’allestimento di tre strutture per un numero complessivo di 34 abitazioni e 204 unità adibite per l’accoglienza.
Dopo cinque anni, però, ancora si parla di “tendopoli” perché le strutture non sono mai state realizzate. L’allora Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti ieri ha pubblicato sul proprio profilo Twitter un messaggio a tal proposito, in cui scrive: “Da Presidente della Regione nel 2011 diedi 3,5 milioni al comune di Rosarno (PD) per realizzare strutture abitative per immigrati. Dove sono le case?”.
Una domanda che adesso tutta la città si pone, attendendo risposte dai responsabili. La nuova giunta del Comune appena insediata avrà già scottanti questioni da amministrare.

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