Reggina, Alberti carica squadra e tifosi: “questa maglia è speciale, Reggio deve ripartire insieme alla sua bandiera”

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reggina foti e albertidi Lorenzo Vitto e Antonino Sergi – Sesto cambio di allenatore per la Reggina negli ultimi 12 mesi: Roberto Alberti arriva al Sant’Agata e dopo aver diretto il primo allenamento con la squadra al freddo e sotto la pioggia del Sant’Agata, ha incontrato i giornalisti per la prima volta, presentato ufficialmente dal presidente Lillo Foti.

Queste le parole del Presidente Foti per presentare il nuovo allenatore amaranto: “la Reggina ha deciso di dare la responsabilità della prima squadra a mister Alberti. Credo che buona parte di voi lo conoscete già, è una persona che ha contribuito nei suoi anni a dare sempre forza a questo club. Ricordo Alberti in campo in una partita pazzesca a Roma contro la Lodigiani, una partita piena di fango, ma la cosa che più mi ricordo è stato un episodio che ci ha visto abbastanza vicini nel 1991, in un contesto molto più difficile e complicato di quello attuale. Erano i primi mesi di quando ero da solo a gestire la Reggina, all’epoca con tantissime difficoltà, e mi ricordo che una mattina sono arrivato qui e Alberti mi è venuto incontro, io dovevo giustificare i mancati pagamenti, e lui mi ha detto che allo spogliatoio ci pensava lui e che io mi sarei dovuto preoccupare di salvare la Reggina. Questo è Roberto Alberti, io lo ricordo così. Adesso mi ha dato la disponibilità immediata non appena io l’ho chiamato, ieri pomeriggio abbiamo firmato il contratto che lega il mister alla Reggina fino a giugno. Da oggi già siamo in azione, pronti a ripartire chiedendo la collaborazione da parte della squadra, perché è la squadra che ha bisogno di ritrovarsi e di ridare slancio a una maglia e una storia importante. Tutti quanti vorremmo tornare a sorridere“.

Sulla situazione societaria, Foti ha poi aggiunto: “Nei prossimi giorni ho avuto la disponibilità da parte anche del Sindaco Falcomatà, che ho incontrato ieri, e faremo una conferenza stampa molto allargata su quelle che sono alcune problematiche che riguardano il momento della Reggina e credo che la Reggina, patrimonio di questa città, possa nuovamente contribuire a ridare slancio a Reggio Calabria. Se il connubio Reggina-Reggio sarà nuovamente solido, avremo nuove soluzioni che porteranno beneficio a tutti“.

reggina albertiIl nuovo allenatore della Reggina, Roberto Alberti, ha esordito così: “sono felicissimo di ritrovare tante persone che conosco da tanti anni, cioè i meno giovani come me. Sono molto orgoglioso di essere l’allenatore della Reggina perché è una società a cui sono stato sempre molto legato. E’ la terza volta che torno a lavorare a Reggio, ho fatto due esperienze indimenticabili e importanti sia dal punto di vista umano che professionale. Ho iniziato indossando questa maglia da calciatore, una maglia che mi è sempre rimasta addosso, in un periodo molto difficile: erano gli anni di un nuovo inizio che poi si è completato con delle stagioni straordinarie. Proprio nel primo anno della serie A sono tornato a Reggio come allenatore della primavera. Oggi sono qui forse nel momento più difficile di questi ultimi anni, da tantissimi punti di vista, anche perché il calcio è cambiato molto, il mondo è cambiato molto. Ma io sono tornato con grande entusiasmo, perché quando il presidente mi ha chiesto la disponibilità ho capito che ci poteva essere bisogno di me in questa società. La situazione sicuramente è difficile però non ho assolutamente paura, credo molto in questo gruppo, mi piace il gruppo di lavoro, però abbiamo sicuramente dei problemi che dovremo esser bravi a risolvere. A me non piace mai cercare i colpevoli, mi piace lavorare per identificare i problemi e poi cercare le soluzioni, con l’aiuto di tutti, di poter venir fuori da una situazione in cui nessuno pensava che questa squadra potesse essere invischiata. Ringrazio chi mi ha preceduto, sia Cozza che Tortelli. Ciccio lo conosco, è sicuramente un ottimo allenatore. Non conosco bene Tortelli ma ne ho sentito parlare molto bene. Mi dispiace per la loro esperienza, ma prima di tutto il mio pensiero va a questi professionisti. Un dato di fatto importante che oggi ho detto ai ragazzi è la presa di atto del momento che sta attraversando la Reggina. Noi siamo in Lega Pro, siamo ultimi in classifica, quindi abbiamo sicuramente qualche problema però mi aspetto da parte delle persone che vogliono bene a questa società, un aiuto. Senza chiederlo direttamente, ma credo che chi ha a cuore questa squadra, se può far qualcosa è giusto che lo faccia. Se questo non accade, io sicuramente non mi tiro indietro e sono convinto che insieme al Presidente, che devo ringraziare per quest’opportunità che mi ha dato, ci tireremo fuori da questa situazione. Ci vorrà tempo, attraverseremo momenti difficili, ma dobbiamo ritrovare l’entusiasmo smarrito di questo gruppo. Un gruppo che ha valori sia tecnici che umani. Dovremo trovare il modo di tirare fuori questi valori. La Reggina è una squadra che non rispecchia assolutamente la classifica che ha in questo momento, ma se siamo messi così male dobbiamo capire perché e rimboccarci le maniche, lavorare sodo soprattutto per questa maglia. Indossare la maglia della Reggina è qualcosa di speciale. Pretendo da subito una reazione dai ragazzi, perché noi dobbiamo uscire dopo ogni partita a testa alta. Qualche volta ci capiterà di non giocar benissimo o di perdere, ma non dovremo mai, mai mollare“.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Alberti ha poi aggiunto numerose considerazioni. Le riportiamo integralmente:

reggina alberti 02Oggi il mio pensiero è rivolto esclusivamente alle prossime due gare, prima di Natale: contro il Foggia affrontiamo una delle squadre più in forma del momento, poi c’è il derby a Catanzaro e poi la sosta. Per gennaio siamo d’accordo con il Presidente per vedere insieme, dopo che avrò conosciuto meglio l’organico, come intervenire sul mercato. Ma prima ci sono queste due gare con 6 punti importanti in palio, la nostra unica attenzione è questa. Durante la sosta faremo il punto, e la società sicuramente non si tirerà indietro sugli interventi da fare. Quest’organico ha delle potenzialità interne importanti, penso che sia sottovalutato perché non è riuscito ad esprimere i suoi veri valori. Voglio conoscere meglio la situazione e poi decidere se è il caso di fare qualche intervento e dove farlo“.

Quando si entra in un momento così difficile, le problematiche sono di varia natura. Noi dobbiamo trasformare l’atteggiamento. Voglio una squadra spigliata, che giochi con grande coraggio, che giochi in maniera serena, divertendosi e facendo le cose nella maniera giusta, perchè in questo momento anche la gente stessa ha bisogno di rivedere quest’atteggiamento da parte dei ragazzi. Io ho fatto una carriera non straordinaria, ma ho giocato per tanti anni, e un messaggio che ho ricevuto dalla gente è che quando tu esci dal campo avendo dato tutto, qualcuno potrà obiettare sulle capacità tecnica ma non potrà andare oltre. Ai ragazzi ho fatto presente questo passaggio, perchè questa è la base per poter mettere in campo quei valori tecnici che questo gruppo ha sicuramente nel suo DNA“.

mozart_allenatoreNello staff siamo soltanto in 3: io, il prof. Saffioti che continuerà a curare la parte fisica/atletica ed è un professionista serio, è una di quelle persone legate a questa maglia che ha rinunciato anche a grandi opportunità per seguire questa squadra. Lo conosco bene e sono orgoglioso di lavorare con lui. Poi c’è Stefano Leoni si occuperà dei portieri, lo conosco da tempo e lo ritrovo qui. Per il momento siamo noi tre, poi se ci sarà bisogno di un altro collaboratore, con calma, dato che adesso abbiamo tantissime cose da fare, lo valuteremo più in là e il Presidente ha detto che non ci sarà alcun problema ad aggiungere qualche elemento importante, ma non conta molto il numero, conta la qualità e l’efficacia delle persone che lavorano nello staff“. Mozart, quindi, non fa parte più dello staff: ha salutato la squadra e tornerà in Brasile.

Io non ho bisogno di rimettermi in gioco, ho sempre lasciato un buon ricordo ovunque sia stato e credo di aver lavorato bene. Il fatto che la Reggina mi abbia chiamato, mi permette di accettare una sfida e a me le sfide sono sempre piaciute. Ho accettato molto volentieri, anche perché è una sfida con una società a cui mi sento molto legato, quindi è una sfida più importante di altre. So bene i rischi che questa sfida può eventualmente causare, ma io nella vita ho sempre cercato di guardare le cose in modo positivo. Sono un ottimista, mi piace andare oltre le mie stesse capacità e ho sempre la possibilità di crescere, di imparare altre cose e di mettermi in discussione. Questo mi permette di guardare le cose in modo positivo. Quando mi ha chiamato il Presidente, per me non dico che è un sogno che si avvera ma quasi, mi ha fatto enormemente piacere innanzitutto avere la sua stima, perché queste sono quelle cose che per una persona sono più importanti a prescindere da una vittoria o una sconfitta. Conosco la squadra e penso che abbia tutte le possibilità per risalire, perché questo gruppo deve dare il massimo e deve farlo con umiltà e con entusiasmo. Penso che anche la città, dopo il commissariamento, debba ripartire, e penso che debba farlo insieme alla squadra, che è patrimonio della città e della sua gente. La Reggina Calcio ha sempre dato una grande immagine positiva del territorio e della città di Reggio, un’immagine positiva e simpatica. Adesso dobbiamo costruire di nuovo quella Reggina che per Reggio debba essere importante, per la rinascita della squadra e della città“.

Lo scorso anno a Bari è stata una sfida importante, accettare quell’incarico non è stato difficile per il solito motivo ma è stato oneroso. Attraverso il lavoro e i valori di cui parlavo prima, siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario e l’abbiamo fatto tra mille difficoltà. Il coraggio di chi ha lavorato in quel gruppo ha dato i suoi frutti. Sono enormemente soddisfatto di aver legato il mio nome ad una società che ha vissuto un momento difficile, ma in un attimo abbiamo riportato quasi 60.000 persone allo stadio. Per me è stato un motivo di gratificazione e soddisfazione, abbiamo attraversato anche lì momenti molto difficili. Penso anche lì di aver fatto la mia parte. Adesso siamo qui a Reggio. Oggi ho detto ai ragazzi che la realtà è quella che è, non quella che vorremmo che sia. La realtà dice che siamo in Lega Pro, siamo ultimi in classifica, e dobbiamo partire da qui lasciando stare quello che è successo anni fa, in altre situazioni“.

alberti reggina 01Che questa squadra abbia dei valori tecnici penso l’abbia già dimostrato a inizio stagione, giocando alla pari con tutti e facendo buoni risultati. Conosco alcuni dei ragazzi in organico e so le qualità che hanno. E’ innegabile che questa squadra ha ottimi valori tecnici, ed è composta da giovani che hanno un potenziale davvero importante. Serve lavoro, competenza, tempo e un ambiente che permetta loro di tirare fuori il meglio. A inizio stagione la squadra giocava con personalità, autorevolezza, era bella da vedere. Io sono convinto dei valori di questi giocatori. Io sono qui per fare in modo che loro tirino fuori il meglio che hanno. Sono qui molto fiducioso, altrimenti non avrei accettato una sfida del genere. Oggi siamo in difficoltà, abbiamo la zona salvezza lontana, però non siamo neanche a metà campionato quindi c’è il tempo per risalire. Ci sarà ancora da soffrire, ma sono molto fiducioso. Non avrei mai accettato di fare una cosa in cui non credo. Non l’ho mai fatto in vita mia. Credo molto nel mio gruppo, nelle mie capacità e in quelle delle persone che lavorano con me; credo molto nella società e anche nella gente che spero si riavvicini alla squadra e accadrà solo se inizieremo bene a fare prestazioni e risultati. Ecco perché parlavo delle prossime due gare, l’unico obiettivo adesso sono Foggia e Catanzaro. Per noi la prossima partita sarà sempre la più importante. Abbiamo subito necessità di fare risultato. Devo lavorare su più piani. La cosa più importante è la serenità dei ragazzi e l’entusiasmo. E’ un gruppo molto giovane, la cosa strana che mi fa pensare molto è che una squadra così giovane non metta in campo un atteggiamento diverso. Dovrebbe pagare problemi di esperienza e di gestione, invece in campo dovrebbe mettere coraggio, aggressività, corsa, entusiasmo. Qualcosa è successo se i ragazzi hanno smarrito tutto questo, e io sono qui per trovare le soluzioni a questi problemi. Prima di tutto dobbiamo ritrovare queste caratteristiche, l’aspetto tecnico e tattico mi preoccupa meno, ci penseremo dopo per dare anche un assetto calcistico ben preciso. Adesso dobbiamo pensare a rimettere in campo una squadra che abbia coraggio, che dimostri di avere un nuovo atteggiamento, è la priorità assoluta. Speriamo di riuscirci, sono convinto di farcela, è il primo passaggio per ripartire“.

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