Messina, vicenda Metromare interviene Garofalo “la tratta Messina-Reggio non può restare scoperta”

StrettoWeb

34668_135156309846446_6249121_nDi Graziella Maccarrone

Il deputato messinese Enzo Garofalo interviene, ancora una volta, sulla vicenda Metromare. In particolare chiede al Governo di discutere immediatamente con RFI l’affidamento a Blufferies del collegamento tra Messina e Reggio Calabria, al fine di garantire la continuità territoriale tra la Sicilia e il Continente, che verrebbe fortemente pregiudicata qualora il servizio venisse interrotto il 28 giugno prossimo.

Garofalo invita il Ministro Maurizio Lupi a reperire all’interno del Ministero alle Infrastrutture e Trasporti, i fondi necessari per avviare le procedure di gara europee per la prosecuzione del servizio per il triennio 2014/2016.

L’intervento di oggi fa seguito all’ordine del giorno approvato dalla Camera nei giorni scorsi e all’interrogazione presentata ieri al Ministro, nella quale il deputato chiedeva il rifinanziamento del servizio Metromare manifestando, inoltre, insoddisfazione e preoccupazione per l’esito della procedura di selezione effettuata che lascia scoperta la tratta ME- RC e viceversa; tratta  che assorbe almeno il 60% del traffico tra le due sponde dello Stretto e non ha mezzi alternativi di collegamento a differenza di quella Messina- Villa San Giovanni servita anche dai traghetti.

Alla interrogazione di ieri il sottosegretario Rocco Girlanda aveva replicato ribadendo l’impegno del Governo a porre in essere ogni iniziativa volta a reperire i 26 milioni di euro necessari alla prosecuzione del servizio per il triennio 2014/2016 e sottolineando come il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avesse già prospettato la necessità di un rifinanziamento in sede di programmazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze, rifinanziamento non predisposto a causa delle non disponibilità di fondi in bilancio.

“In occasione della conversione del decreto Legge Crescita 2, il 7 dicembre scorso– sottolinea  Garofalo- era stato approvato l’emendamento che prevedeva il rifinanziamento del servizio. I fondi– conclude poi- vanno trovati perché non si può mettere a rischio un diritto costituzionalmente garantito come quello alla continuità territoriale. Se il Ministero della Economia e delle Finanze non ha risorse da stanziare allora le trovi, nei suoi capitoli di spesa, il Ministero alla Infrastrutture e Trasporti”.

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