Reggina-Cittadella, le pagelle di Strettoweb. Si salvano solo Adejo e Rizzato

StrettoWeb

Baiocco 6: Il Cittadella lo impegna raramente me si fa trovare pronto, sfortunato nell’occasione del goal, respinge il primo tiro di Schiavon che poi si ritrova lapalla tra i piedi con la porta spalancata.

Adejo 6: Il più lucido del trio difensivo. Pulito e sicuro negli interventi.

Freddi 5,5: Se la cava con mestiere, a volte forse anche troppo, fortuna che l’arbitro non fischia, non da comunque la sensazione di una grande sicurezza.

Lucioni 6: Disputa la sua onesta partita, rude e deciso quanto basta.

D’Alessandro 4,5: Al ritorno in campo dal 1′, è impalpabile sulla fascia destra, sulla quale appare totalmente inesistente nella fase offensiva. Dal 46′ Melara 5: Le cose non migliorano con il suo ingresso, si vede di più rispetto al compagno ma senza risultati apprezzabili.

Armellino 5: Nè carne, nè pesce, prova a supportare la fase offensiva ma non si vede. Nel secondo tempo scompare, se si eccettuano due tiri, il primo su un avversario, il secondo troppo debole per impesierire l’estremo difensore veneto. Dal 71′ Fischnaller: non giudicabile.

Hetemaj 5,5: Prezioso in fase di rottura, ma impostare il gioco non è compito suo e si vede.

Barillà 5,5: Tanta buona volontà ma nient’altro, come se predicasse nel deserto e non avesse al proprio fianco degni compagni.

Rizzato 6: Maluccio nel primo tempo, si riscatta nel secondo quando le migliori occasioni della Reggina capitano sui suoi piedi, in particolare il tiro che Cordaz sventa in pieno recupero.

Ceravolo 5: Qualche spunto, qualche guizzo, qualche cross per i compagni ma non incide. Dal 57′ Sarno 5: Dionigi lo lascia in panchina, ma da quando entra non fa molto per far rimpiangere le scelte del tecnico. Degno di nota solo l’assist per Rizzato, il cui tiro viene salvato sulla linea.

Comi 5: Nessuna palla davvero giocabile per l’ex primavera del Milan, prova a far valere il fisico, ma il gioco della squadra lo penalizza.

Allenatore Dionigi 4,5: Re Davide è in evidente confusione. Lasciare Sarno in panchina non pare la mossa migliore, così come quella di mandare in campo il trequartista napoletano al posto di un attaccante, Ceravolo. La squadra non ha gioco e palesa gravi carenze, oltre alla solita dose di sfortuna. Un allenatore è pagato per fare delle scelte, che possono essere giuste o sbagliate. Ma in campo ci vanno i giocatori e soprattutto l’allenatore ci manda quelli che la società gli mette a disposizione.

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