Reggina: c’è già chi chiede la testa di Dionigi, ma l’esonero sarebbe una follia che comprometterebbe l’intera stagione…

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Incredibile ma vero: dopo appena 7 giornate a Reggio Calabria c’è già chi chiede già la testa di Davide Dionigi e vorrebbe vedere il mister esonerato dalla squadra: nonostante la storia di ‘Re Davide‘ in amaranto (98 presenze e 41 gol tra 1996-1997, 2001-2002 e 2004-2005 con la maglia della Reggina in serie B e serie A), l’inizio di campionato ha deluso chi si aspettava una squadra che potesse lottare per le prime posizioni della classifica. Quattro sconfitte, due pareggi e una sola vittoria dopo 7 partite non sono sicuramente un ruolino di marcia entusiasmante, anche perchè dei 5 punti ottenuti sul campo in classifica ce ne sono soltanto 2 per colpa della penalizzazione di 3 punti legata alle vicende di “scommessopoli”  Su questo fronte, c’è la speranza che il Tnas mercoledì prossimo, il 10 ottobre, possa accogliere il ricorso della società reggina, cancellando la penalità o comunque riducendola.
Ma questo è un altro discorso. La Reggina 2006-2007 ha conquistato una salvezza in serie A partendo da -15, quindi è bene pensare solo ed esclusivamente a quanto accade sul campo. E sul campo, nonostante i risultati negativi e soltanto un pareggio nelle ultime cinque giornate, la squadra non è affatto in crisi. Ecco perchè chiedere l’esonero di Dionigi adesso sarebbe una follia. La squadra ha difficoltà solo di risultato, ma si esprime bene e l’ha fatto anche nei tre campi più difficili del campionato, Padova (3-2), Verona (2-0) e La Spezia (1-0), uscita sempre sconfitta ma in tutti e tre i casi a testa alta, in modo assolutamente immeritato, tra sfortuna (pali, traverse..) e clamorosi errori arbitrali. A cui va aggiunta, sicuramente, anche un po’ di ingenuità della squadra amaranto, e la poca concretezza in zona gol. Ma non si può condannare un mister che esprime bel gioco e affronta ogni avversario a viso aperto, andando a fare la partita anche in campi proibitivi contro autentiche “corazzate” com’è successo a Verona nella tana dell’Hellas, solo perchè i risultati non arrivano dopo appena 7 giornate. Chi conosce bene il calcio, sa che è un gioco fortemente condizionato dagli episodi.
Ma fortuna e sfortuna non sono mai determinanti nel corso di un’intera stagione. Possono esserlo nella singola partita, o in qualche partita consecutiva come nel caso della Reggina, ma poi la ruota gira e prima o poi i “torti” imputabili al fato, vanno a compensarsi. Ecco perchè bisogna avere fiducia di questa Reggina, che durante la settimana lavora tanto e bene, molto più e molto meglio degli altri, e lo dimostra sul campo dove dimostra gioco, grinta e cuore ma poi viene punita in modo esagerato proprio dagli episodi.

Serve pazienza e l’ambiente deve compattarsi intorno a questo gruppo che merita fiducia e rispetto; Foti, per fortuna, non è Zamparini, Cellino o Camilli, presidenti nati per esonerare allenatori alle prime difficoltà, e da grande conoscitore del calcio in questi giorni sta pensando a tutto tranne che all’esonero del mister. Anche perchè Dionigi è blindato da un contratto biennale, e un suo allontanamento sarebbe ancor più sofferto rispetto ad altri episodi analoghi.
Ma anche perchè i precedenti degli ultimi anni fanno riflettere: gli esoneri di Novellino e Breda nella prima stagione di B dopo la retrocessione e nello scorso anno, di fatto hanno compromesso l’intera stagione, mentre la conferma di Atzori anche nella fase di difficoltà che quella Reggina di due stagioni fa ebbe nella parte finale del girone di andata, portò poi a un’entusiasmante semifinale playoff contro il Novara, con un sogno finale svanito all’ultimo respiro della gara di ritorno per “colpa” dell’euro-gol di Rigoni. Un altro episodio sfortunato, come quelli di quest’inizio stagione. Ma la ruota gira. Il Novara è salito in serie A ma ha fatto fatica a vincere anche solo pochissime partite, e adesso è di nuovo in B, insieme alla Reggina, sempre con Tesser e Gonzalez ma senza Bertani, Rigoni e altri che per varie vicende sono lontani dalla squadra piemontese. Sabato pomeriggio al Granillo arriva proprio il Novara, una gara che urla vendetta. Sono 9 i giocatori di questa Reggina che quella sera del 5 giugno 2001 al Piola di Novara erano presenti: si tratta di Adejo, Barillà, Castiglia, D’Alessandro, Rizzato, Rizzo, Campagnacci, Sarno e Alessio Viola.
Sono 9, quindi, gli attuali elementi a disposizione di Dionigi che furono grandi protagonisti della trionfale stagione che sfociò nei playoff nell’anno di Atzori. Ai quali va aggiunta la classe di Fabio Ceravolo, che quell’anno vinceva da protagonista il campionato con l’Atalanta e che quest’anno fa parte della Reggina come valore aggiunto. Insomma, questa squadra è sì giovane e inesperta, ma non poi così tanto, e ha tutte le qualità e le carte in regola per risollevarsi da questo momento difficile, allontanandosi rapidamente dalle zone calde della classifica e ritrovando tranquillità. Nei prossimi 8 giorni ci si gioca 9 punti (sabato 6 ottobre alle 15:00 Reggina-Novara, mercoledì 10 la decisione del Tnas sul ricorso sulla penalizzazione, domenica 14 ottobre alle 20:45 Reggina-Livorno sempre al Granillo), 9 punti in tre partite tutte difficili e complicate, vuoi per le burocrazie della giustizia sportiva o anche per lo spessore delle due squadre che arriveranno al Granillo, tra le migliori della categoria. Ma in palio ci sono 9 punti importantissimi che potrebbero di colpo far tornare l’entusiasmo della gente, oggi più che mai distaccata da una squadra che vuole riconquistare il pubblico dei bei tempi. Il modulo non importa, sia 3-5-2 come a La Spezia o di nuovo 3-4-3 come nelle precedenti gare. Anzi il mister può sfruttare questa “confusione” fino all’ultimo, per non dare riferimenti al Novara. L’importante è continuare a giocare bene, e i risultati arriveranno. La sfortuna può capitare una, due o tre volte, ma poi la ruota gira. E sabato contro il Novara in campo ci sarà anche la Fata Morgana, che spingerà gli amaranto memore di quel maledetto gol di Rigoni.
Il solo pensiero dell’esonero di Dionigi è un’autentica follia che comprometterebbe l’intera stagione, anche perchè comunque – ammesso e non concesso che i suoi detrattori abbiano ragione a criticarlo – non è che al suo posto scalpitano Mourinho, Ancelotti e Ferguson. Di Iaconi o Gregucci ne abbiamo già avuti abbastanza, e sono stati ancor più fallimentari rispetto all’esonero del mister che aveva iniziato la stagione. Forse è meglio dire “basta” alle critiche e compattare l’ambiente intorno alla squadra in vista della partita di sabato, possibilmente trasformando il Granillo in una bolgia tale da risultare il 12° uomo in campo. Ai ragazzi servirebbe eccome…

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