Unical, chiusa inchiesta: 75 indagati per esami falsi. In un giorno sette esami con 30 e lode

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La Procura della Repubblica di Cosenza ha chiuso le indagini nei confronti di 75 persone, tra laureati, laureandi, un tutor e due impiegati amministrativi della facolta’ di Lettere dell’Universita’ della Calabria, indagati nell’inchiesta sui falsi esami. Il sostituto procuratore della Repubblica, Antonio Tridico, contesta agli indagati, a vario titolo, i reati di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell’Ateneo. Le indagini hanno avuto inizio dopo la denuncia del preside della facolta’ di lettere e filosofia, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta in uno degli statini inseriti nel fascicolo di un candidato. Nel corso delle indagini e’ stato sequestrato un ingente quantitativo di materiale e sono state compiute numerose consulenze grafologiche che hanno portato alla luce un complesso sistema di ‘collaborazione’ per ‘agevolare’ l’iter accademico di studenti ”ansiosi di giungere al conseguimento della laurea, senza compiere alcuno sforzo”. Le notifiche dell’avviso di conclusione delle indagini hanno avuto inizio stamane ed ora gli indagati hanno a disposizione 20 giorni per chiedere alla Procura di essere sentiti oppure per presentare memorie difensive. L’inchiesta sui falsi esami alla facolta’ di Lettere ha portato a scoprire un sistema che era diffuso in tutto l’Ateneo. La Procura, infatti, da alcuni mesi sta effettuando accertamenti e verifiche su sette facolta’. Nel luglio scorso sono stati acquisiti gli atti relativi alle lauree conseguite dal 2008 al 2011.

C’e’ anche chi e’ riuscito a dare sette esami in un giorno, superandoli tutti brillantemente con un bel trenta e lode, filando via verso la laurea conseguita, naturalmente, con il massimo dei voti. E’ una delle vicende ricostruite dalla Procura della Repubblica di Cosenza nell’avviso di conclusione delle indagini per i falsi esami alla facolta’ di lettere dell’Universita’ della Calabria. Nell’inchiesta sono indagate 75 persone accusate, a vario titolo, di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell’Ateneo. Il sostituto procuratore Antonio Tridico ha sequestrato oltre 20 mila atti attraverso i quali ha ricostruito minuziosamente le modalita’ con le quali gli studenti riuscivano ad attribuirsi gli esami pur non avendoli mai sostenuti. Il meccanismo utilizzato era semplice: si fotocopiava uno statino gia’ utilizzato, si sostituiva il nome dello studente che aveva realmente sostenuto l’esame, si apponeva la firma del docente, con quest’ultimo ignaro di tutto, e si inseriva nel fascicolo del futuro laureando. Su alcuni documenti e’ stata trovata anche la firma di qualche docente che ormai non insegna piu’ da anni nell’Universita’ della Calabria.

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