Truffa all’Inps, venivano erogate pensioni a finte vedove e falsi poveri. Sei arresti

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Sei arresti sono stati portati a termine dai carabinieri nell’ambito di una truffa ai danni dell’Inps. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, frode informatica e falso in atti pubblici. Denunciate altre 33 persone e non sembra essere il numero definitivo di questa inchiesta. Pare che la banda fosse gestita, secondo i pm, da Simone Saputo, 62 anni, palermitano, ex dirigente dell’Inps oggi in pensione. Sarebbe opera sua la manomissione del cervellone elettronico dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. In totale sarebbero un milione e 800 mila euro i soldi delle pensioni intascate indebitamente. Da diversi casi sono emerse delle modalità poco chiare. A scaturire l’inchiesta è stata la denuncia di una signora che si e’ vista assegnare un assegno mensile senza che ne avesse mai fatto richiesta; la banda aveva sbagliato i dati della persona che doveva essere favorita. In un altro caso, emerso nell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi, i genitori di un bambino di dieci anni avevano dichiarato di non avere reddito in modo che il minorenne potesse incassare la pensione del nonno come previsto da una sentenza della Corte costituzionale. Se le pratiche fossero andate bene, i componenti della banda avrebbero intascato una percentuale, ma le cifre esatte ancora non sono state quantificate. Tra gli arrestati anche Antonino Virga, un consigliere comunale eletto con una lista civica a Partinico e responsabile del patronato Informafamiglia.

In una nota del direttore regionale dell’Istituto, Maria Sandra Petrotta, si legge “Il dipendente coinvolto nella truffa delle false pensioni è stato licenziato e l’Inps si costituirà parte civile nei confronti degli imputati. Il grave episodio di truffa compiuto ai danni dell’Istituto, che è stato possibile individuare attraverso un’efficace azione di contrasto avviata dai nostri uffici all’inizio del 2011 e prontamente segnalata all’autorità giudiziaria – afferma Petrotta – costituisce un danno rilevante sia sotto il profilo etico, sia sotto il profilo dell’immagine in un momento in cui la Pubblica Amministrazione è spesso additata come una delle cause di spreco del denaro pubblico”.

Il direttore regionale dell’Inps sottolinea, inoltre, che ”le prestazioni indebite erogate sono state individuate attraverso una complessa e scrupolosa attività di controllo interno il cui esito è stato portato a conoscenza degli organi inquirenti che hanno condotto le indagini” e che l’Istituto ”ha immediatamente adottato i provvedimenti disciplinari previsti per tali casi e il dipendente infedele è stato licenziato”. ”Contestualmente al provvedimento – conclude la nota – sono state gia’ intraprese le iniziative per la costituzione di parte civile dell’Istituto nel procedimento penale instaurato a carico degli imputati ed è stata già effettuata la denuncia alla Procura regionale della Corte dei Conti per danno erariale”.

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