Messina, Maria abbraccia la città: un Ferragosto di speranza [FOTO]

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La Vara ha attraversato le strade cittadine fra gli osanna della cittadinanza. Il monito del Vescovo di Messina sulla necessità di ripensare i nostri stili di vita

vara 2015 (24)Anche quest’anno Messina ha celebrato il passaggio dell’Assunta in città, fra le grida di giubilo dei cittadini e gli sforzi profusi dai devoti tiratori. Una festa, quella della Santa Madre, che unisce laici e religiosi, intrecciando folklore e fede all’insegna della tradizione.
Sotto il profilo organizzativo si è registrata, per l’edizione del 2015, una profonda novità, una rottura storica: il Vescovo, infatti, non ha aspettato in Piazza l’arrivo dell’immensa struttura, ma ha voluto tenere – per sua scelta – il messaggio alla cittadinanza dalla propria sede, rompendo quindi la tensione emotiva che precede la girata lungo via Primo Settembre. vara 2015 (22)Una scelta, questa, non condivisa da principio dal Comitato Vara, che ha accettato suo malgrado le disposizioni provenienti dall’alto prelato della Curia. Monsignor La Piana ha ricordato le sofferenze dei migranti, degli alluvionati e delle giovani vite “spesso stroncate da eccessi e sregolatezze“. Il pensiero è inevitabilmente volato alla giovane Ilaria, trovata esanime in riva al mare per via degli stupefacenti. In questo senso il Vescovo ha fatto appello alle famiglie ed agli educatori per ripensare le fondamenta dei nostri stili di vita, rifiutando la concezione del profitto esasperato e riabbracciando, col Creatore, il principio stesso della dignità della vita. Non è mancato il monito alla stampa, l’invito alla misericordia in luogo del perbenismo e della forma mentis benpensante. “Ogni uomo ha diritto al riscatto ed è amato da Dio, guardato dalla Vergine con occhio materno” ha concluso il prelato raccomandando la città ed i suoi abitanti alla protezione celeste.

vara 2015 (17)Resta sullo sfondo l’amarezza dei fedeli per una celebrazione all’insegna del risparmio. Mentre a Catania attorno a S. Agata girano cifre milionarie, a ridosso dello Stretto il Comune ha potuto garantire giusto una manciata di spicci. In tal senso dalle parti di Palazzo Zanca si confida nel benestare della Corte dei Conti per il 2016, affinché sia rimossa questa sorta di supervisione tecnica sul dissestato erario dell’Ente. Frattanto è toccato agli sponsor il compito di sopperire alle spese per la riuscita della manifestazione: i privati che hanno messo mano al portafogli lo hanno fatto non per agevolare l’operato della Giunta, ma per supportare la festa cittadina. In questo quadro può essere letto il contributo fornito da sigle diverse. Perfino Unicredit e Cartour, che non brillano per vicinanza politica alle scelte del primo cittadino, hanno adempiuto a quello che appare come un “dovere civico morale” per il secondo anno di fila, senza sottrarsi per partigianeria.
L’ascia di guerra, insomma, è stata sotterrata per la festa di Maria, nella speranza che dai “Piani Alti” arrivi quella benedizione celeste che permetta a Messina di risorgere e risplendere con la protezione del Signore. Un auspicio condiviso da tutta la popolazione.

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