Green Pass, Freccero al fianco di Giorgianni: “encomiabile il suo operato in difesa della Costituzione, ha cercato una soluzione nei tribunali internazionali”

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“Può questo Governo, presentandosi come Istituzione, censurare e punire chi difende la Costituzione, tacciando le sue denunce di incostituzionalità?”, è la domanda che Carlo Freccero pone in un’intervista per prendere le difese del magistrato Angelo Giorgianni

Carlo Freccero scende ancora una volta in campo per dare forza alle ragioni dei no Green Pass. L’ex direttore di Rai2 ed ex consigliere d’amministrazione di viale Mazzini, infatti, difende a spada tratta la posizioni “encomiabile” espressa dal magistrato Angelo Giorgianni coautore, insieme a Pasquale Bacco, del libro ‘Strage di Stato: le verità nascoste del Covid-19’. Magistrato dimessosi dall’incarico dopo aver partecipato alla manifestazione del 9 ottobre. In un’intervista in esclusiva all’AdnKronos Freccero premette che “viviamo in un rovesciamento, in un paradosso giuridico in cui il Governo emette leggi, anzi, più modestamente ‘decreti legge’ incostituzionali. Può questo Governo, presentandosi come Istituzione, censurare e punire chi difende la Costituzione, tacciando le sue denunce di incostituzionalità? E’ dall’inizio della pandemia che gli avvocati combattono le leggi incostituzionali con ricorsi che possono solo finire nei tribunali ordinari”“Che però per architettura giuridica, non possono deliberare sull”incostituzionalità. Questi giudici sarebbero gli unici autorizzati a porre un quesito di incostituzionalità alla Corte Costituzionale, ma non lo fanno! I cittadini in questo contesto non possono fare nulla. E la magistratura tutta sembra cieca e sorda al problema. È quindi encomiabile – osserva Freccero – il caso di un magistrato, Angelo Giorgianni, che ha cercato una soluzione nei tribunali internazionali, dove il problema non è più la costituzionalità, ma i diritti dell’uomo difesi da codici internazionali, come il Codice di Norimberga che vieta esplicitamente la somministrazione di un farmaco, nonché la sperimentazione sull’uomo”.

“Ho assistito personalmente in televisione – dice ancora Freccero – ad un assalto al giudice Giorgianni che avrebbe accusato il governo di nazismo, mentre nella realtà il Codice di Norimberga è un codice di leggi ancora vigenti sottoscritto dallo Stato italiano”. Secondo Freccero, “il provvedimento contro Giorgianni è scritto in pura neolingua quando accusa il magistrato di aver ‘espresso pubblicamente considerazioni e giudizi gravemente lesivi della reputazione e della onorabilità di titolari delle istituzioni pubbliche e segnatamente del presidente del Consiglio dei ministri e del ministero della Salute, persone immediatamente identificabili, qualificati come autori di illeciti assimilabili a crimini nazisti e come tali esercenti poteri abusivi in quanto responsabili della adesione delle norme e della messa in opera degli indirizzi di gestione della salute pubblica nel contesto dell’emergenza epidemiologica Covid-19′”.

Angelo Giorgianni, afferma Freccero “ha sottoposto questo operato al Tribunale internazionale dell’Aia che non si è ancora espresso in merito. Non si tratta quindi di diffamazione, ma di esercizio del diritto”. Il giornalista sottolinea poi che “in merito alla violazione del codice di Norimberga , ancora vigente e oggetto di verifica da parte dei Tribunali internazionali, Giorgianni avrebbe denigrato le istituzioni invocando ‘un nuovo Processo di Norimberga in tal modo inequivocabilmente additando le istituzioni pubbliche come composte e dirette da persone assimilabili a criminali nazisti’. Qui ritorna il ritornello del nazismo come unica chiave del presente. Sono nazisti gli oppositori al Sistema. Sono intollerabili le presunte accuse di nazismo che Giorgianni rivolgerebbe al Governo”. “Mentre la verità è un’altra. Non viviamo – conclude Freccero – nel passato, con la testa continuamente girata all’indietro. Viviamo nel presente e nel presente ci sono regole ancora vigenti di cui si chiede il rispetto proprio in quanto ancora vigenti. Tra queste il Codice di Norimberga. Tutto il resto è propaganda”.

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