Pochi minuti fa, il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha ufficializzato la nomina di Mary Caracciolo ad Assessore comunale con delega a Cultura, valorizzazione del Patrimonio Culturale e Toponomastica. Un gesto di rottura definitiva con il Pd, che con il Segretario Regionale Nicola Irto aveva ampiamente chiarito a Falcomatà nei giorni scorsi che non avrebbe potuto inserire in Giunta un recente capogruppo dell’opposizione in consiglio Comunale. Mary Caracciolo, infatti, arriva da Forza Italia, con cui è stata eletta consigliere comunale nel 2014, diventata capogruppo nel 2018 fino alle elezioni del 2020 quando si è ricandidata sempre in Forza Italia sostenendo Minicuci.
La decisione di Falcomatà, nonostante la contrarietà del partito, apre il vaso di pandora su una rivalità sopita da tempo ma mai sanata tra i due esponenti politici dem reggini, e soprattutto l’accelerazione di Falcomatà nell’ambizione di diventare il nuovo Segretario Regionale del Pd, prendendosi la guida del partito in Calabria. Il Sindaco reggino, infatti, non ha digerito il mancato sostegno alle recenti elezioni regionali, e soprattutto l’emarginazione da ogni incarico nel nuovo Consiglio Regionale. Da qui la sfida a Irto, che per la prima volta traballa da leader del Pd calabrese.
Eletto a gennaio 2022 dopo tre anni di commissariamento della segreteria regionale, quando Irto era capogruppo del Pd a Palazzo Campanella dove prima era stato Presidente del Consiglio Regionale durante la legislatura di Oliverio (2014-2020), mai nessuno aveva messo in discussione la leadership del senatore reggino in questi quattro anni. E Irto, che continua a controllare il partito in tutti i territori della Calabria, a Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo e anche nella provincia reggina, si vede adesso insidiato proprio dal suo compagno di partito della sua stessa città.
A far scatenare Falcomatà, anche il ricorso presentato da Giusi Iemma sul conteggio dei voti alle elezioni regionali: il vice Sindaco di Catanzaro, anche lei del Pd, anche lei con importanti incarichi nel partito di cui è dal 2022 presidente dell’Assemblea regionale, entrerebbe in consiglio regionale proprio al posto di Falcomatà. Che adesso vuole prendersi il partito.
Lo ha detto senza mezzi termini nel comunicato stampa con cui ieri affermava di “riconoscersi geneticamente” nei valori del partito, annunciando nuove adesioni volte proprio a rinforzare la sua posizione per lanciare l’assalto finale alla segreteria Regionale.
Ci riuscirà? Irto di certo non rimarrà a guardare. Le prossime mosse saranno decisive.





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