E’ un contrappasso politico senza precedenti. Una simmetria inversa che si consuma in riva allo Stretto, dove negli ultimi anni la cronaca politica non fa certo annoiare cittadini, osservatori, giornalisti. La notizia che sorprende quasi tutti a Reggio Calabria è la disponibilità alla candidatura a Sindaco espressa questa sera da Francesco Cannizzaro: non uno qualunque. E sorprende quasi tutti perchè in realtà, almeno tra gli addetti ai lavori, era nell’aria da tempo. La città ne parlava, più che altro se ne mormorava: “Ma è possibile che sia così pazzo“, “Ma chi gliela fa fare“, “Così si mette nei casini, non lo farebbe mai“, “Ma che dici, lui che è a Roma con il sederino al calduccio, sarebbe folle“. E invece…
E invece Francesco Cannizzaro conferma ancora una volta quanto ama Reggio Calabria, quanto ha la città nel cuore. Quanto ci tiene a Reggio, al punto da aver sempre lasciato aperta una segreteria politica in città durante tutti gli anni di impegno parlamentare. E lo fa davvero. Lo farà davvero. E lo ha fatto davvero. Dopo lo straordinario successo alle elezioni regionali, ha rotto gli indugi questa sera in una piazza Duomo gremita da migliaia di sostenitori. “Sono pronto a scendere in campo e ad indossare la maglia amaranto“, ha urlato dal palco dopo un intervento appassionato come sempre. A tirargli la volata non c’è Topo Gigio, ma un certo Roberto Occhiuto:. Avete presente, il governatore? Queste le sue parole su Cannizzaro: “ha capacità straordinarie, e io sono pronto a candidarmi nella lista alle comunali di Reggio Calabria la prossima primavera“.
Tuttavia sarebbe bastato un po’ di acume nell’osservazione del titolo dell’evento di questa sera: “Grazie Calabria, ADESSO REGGIO” con il colore amaranto a campeggiare in maiuscolo. E quell’amaranto è ricorrente, nelle parole di Cannizzaro: “sono pronto a scendere in campo ed a vestire la maglia amaranto per dare alla città la migliore classe dirigente della storia“. Sono parole che non lasciano spazio ad interpretazioni da retrobottega.
Il coraggio di Cannizzaro
L’analisi, più profonda, riguarda il ruolo e la posizione che Cannizzaro si è ritagliato nel corso di questi anni. Non un semplice deputato, che sarebbe già qualcosina. Ma anche vicepresidente del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera, membro della Direzione Nazionale del partito guidato da Antonio Tajani, Coordinatore Regionale in Calabria, la Regione in cui il partito ha il maggiore consenso in assoluto a livello nazionale. Cannizzaro ha letteralmente trascinato Forza Italia negli anni peggiori della sua storia politica: quando il partito era finito sotto il 5% a livello nazionale, ma con lui in Provincia di Reggio Calabria non è mai sceso sotto il 30%. Reggio Calabria è stata la roccaforte di Forza Italia, da Reggio Calabria – e da Cannizzaro – Forza Italia è ripartita per ritrovare l’attuale ruolo politico a livello nazionale, che sembrava perduto.
Guidando il Centrodestra reggino da ormai molti anni, Cannizzaro ha sempre sentito addosso la responsabilità di dare alla città un’alternativa al disastro di Falcomatà. E ha sofferto come non mai per l’autogol del 2020, quando l’infelice scelta di Minicuci compiuta da Salvini ha compromesso la partita di tutta la coalizione. Che adesso non può più permettersi di sbagliare, anche per lo stesso Cannizzaro che non può più permettersi di perdere nella sua città. Al punto da sacrificarsi – se necessario, come evidentemente ritiene necessario – e candidarsi personalmente. Lo ha detto questa sera, spiazzando molti ma non tutti. I più attenti osservatori, anche terzi, anche dell’opposta area politica, tutti presenti questa sera a piazza Duomo, lo sostenevano da tempo.
Piuttosto, il coraggio di Cannizzaro è davvero notevole. L’onorevole è pronto ad abbandonare Roma, a lasciare tutti i comfort del parlamento e gli agi della politica nazionale per impegnarsi nella difficile sfida della città, in un percorso che non ha precedenti nella storia. Infatti mai nessun deputato si è candidato a diventare Sindaco di Reggio Calabria, mentre moltissimi Sindaci di Reggio Calabria si sono candidati per diventare deputati.
Bisogna però evidenziare come oggi le cose sono cambiate rispetto al passato. Il Sindaco di Reggio Calabria non è più il semplice Sindaco di una città di provincia. E’ il Sindaco di una delle 10 Città Metropolitane d’Italia, è contemporaneamente ciò che in precedenza erano il Sindaco e il Presidente della Provincia, con le competenze aggiuntive della Città Metropolitana. E’, insomma, qualcosa di più, più vicino ad un Governatore Regionale che ad un banale primo cittadino.
Il contrappasso politico con Falcomatà: un Deputato che si candida a Sindaco, e un Sindaco che fa il concorso per uno stipendio pubblico…
E il contrappasso politico, la simmetria inversa, è proprio nell’attuale Sindaco reggino, Giuseppe Falcomatà, che questa sera subisce l’ennesimo schiaffone politico e morale dal suo principale avversario di questi anni. Lui, che ha sempre sognato Roma sin da ragazzino, lui che non è mai riuscito neanche ad essere candidato al Parlamento, lui che ha fatto carte false per farsi candidare governatore alla Regione in una sfida perdente solo per ottenere un posto blindato in consiglio regionale senza passare dalle preferenze; e ancora, lui che poi si è candidato a consigliere regionale proprio come un Antonio Billari o un Giuseppe Giordano qualunque, lui che in ogni caso prima delle elezioni comunali del 2020 si era assicurato un posto da impiegato semplice al Comune di Milano partecipando ad un concorso che ha vinto (135° in graduatoria su 200 posti disponibili) ottenendo un posto a tempo indeterminato per diplomati con la qualifica di istruttore dei servizi amministrativi contabili – categoria C, nel capoluogo meneghino.
Ecco, le differenze.
Tornando a Cannizzaro, il dado è tratto. Ovviamente la decisione dovrà essere ufficializzata nel corso dei prossimi mesi dai leader dei partiti nazionali: Meloni, Salvini e Tajani, che si occuperanno delle elezioni amministrative della prossima primavera soltanto dopo Natale. Ma intanto il territorio esprime il suo candidato, in piena coerenza con i numeri del consenso dei partiti di un Centrodestra finalmente solido non solo nella leadership indiscussa di Forza Italia che in città viaggia da anni oltre il 30%, ma stavolta anche con una forza non indifferente degli altri partiti, il ritorno di Scopelliti che ha trascinato la Lega sopra il 15% e il traino di Giorgia Meloni che mantiene Fratelli d’Italia sempre intorno al 15% nonostante la carenza di riferimenti sul territorio. Così il Centrodestra ha superato il 60% in città alle regionali di pochi giorni fa, e solo così – con una leadership ma anche con altri riferimenti – potrà vincere le elezioni e governare bene la città. La formula è quella di sempre, che a destra conoscono tutti benissimo: Berlusconi non avrebbe mai vinto le elezioni senza Fini, Bossi, Casini. E Meloni non sarebbe mai arrivata a Palazzo Chigi senza Salvini e Tajani. Ecco perchè la coalizione, che a Reggio e in Calabria è guidata da Forza Italia, non sbaglierà. Lo ha dimostrato Cannizzaro questa sera a piazza Duomo. Il suo impegno, il suo coraggio, sono adesso al servizio della città, sulla falsariga di Roberto Occhiuto che è tornato in Calabria a guidare la Regione dopo una lunga esperienza parlamentare che si è rivelata determinante per la sua stagione di buongoverno. E proprio nella sinergia con Occhiuto, la Regione, e con il Governo centrale di Roma, c’è la chiave del futuro successo politico dell’azione di Cannizzaro.
Per Cannizzaro (e per Reggio Calabria) l’augurio migliore è di replicare a Palazzo San Giorgio quello che Occhiuto ha fatto e sta facendo alla Regione. Mentre altri scappano per inseguire uno stipendio…





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