Salvini risponde ai ProPal da Reggio Calabria: “30 poliziotti feriti e i bambini di Gaza cosa c’entrano?” | VIDEO

Matteo Salvini critica le violenze nelle manifestazioni ProPal in corso in Italia: il leader della Lega risponde duramente da Piazza De Nava a Reggio Calabria

Importante appuntamento politico per Matteo Salvini a Reggio Calabria, nel venerdì che precede il weekend delle elezioni Regionali in Calabria. Oltre alle tematiche calabresi però, tengono banco quelle nazionali con lo sciopero ProPal che ha paralizzato le principali piazze d’Italia. Registrati, purtroppo, anche scontri con la Polizia. Salvini ha usato toni duri: “sapere che a metà giornata ci sono 30 poliziotti feriti, stazioni bloccate, autostrade fermate, invasioni di aeroporti… abbiamo voluto dare una chance alla CGIL di fermarsi, lo sciopero era stato dichiarato illegittimo, perchè gli scioperi si dichiarano con 10 giorni d’anticipo, non 2. Hanno voluto tirar dritto bloccando metà Paese.

Ci saranno 40 scioperi da qui a fine anno, saprò come tutelare gli italiani, il loro diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio, alla salute. Non capisco come un solo bambini palestinese possa trarre vantaggio da chi lancia sassi, pietre, bastoni, bottiglie e fumogeni contro la polizia, da chi si stende sui binari.

Conto che le forze dell’ordine abbiano identificato queste persone che hanno interrotto un pubblico servizio, che hanno lasciato a piedi milioni di italiani, ne pagheranno direttamente, penalmente e finanziariamente le conseguenze. Hanno preferito fare guerra politica parlando di pace. È sempre più evidente la necessità che chi organizza manifestazioni, cortei, debba anticipare una cauzione perchè in caso di danni paghi personalmente. Solo alla stazione di Milano, la settimana scorsa, hanno fatto 200.000 euro di danni. Non è giusto che paghino gli italiani“.

Commentando il ruolo dell’Italia, il leader della Lega ha aggiunto: “l’Italia è il Paese che sta ospitando di più il popolo palestinese, sta ospitando più bambini, più ammalati, più studenti, più donne, più rifugiati ed è il Paese che ha mandato più aiuti umanitari e medici in assoluto. Senza dover affittare qualche barca a vela che metta a rischio le viti di chi c’è a bordo. I canali per aiutare ci sono, ma qualcuno sta usando le bandiere della Palestina per fare battaglia politica. Tutto lecito, per carità di Dio, fin quando sono pacifici e democratici. Se finiamo la serata con alcune decine di poliziotti in ospedale, diciamo che mettere insieme i bambini di Gaza e il poliziotto in ospedale non mi sembra coerente“.