Giuseppe Scopelliti è tornato, adesso è ufficiale. Non in modo diretto, ma trascinando Franco Sarica ad un successo elettorale straordinario, Scopelliti si è pesato e ha dimostrato – prima di tutto a se stesso – che c’è ancora. Che può ancora dire la sua. Che dopo dieci anni fuori dai giochi e tante sofferenze umane, familiari, personali, in molti casi anche drammatiche, è ancora in grado di recitare un ruolo da protagonista nella politica reggina. Da oggi nulla sarà più come prima, almeno per quanto riguarda l’ultimo decennio della vita politica in riva allo Stretto. I risultati delle elezioni regionali, infatti, segnano uno spartiacque importante un po’ per tutti i partiti.
Nel caso di Scopelliti, il risultato di Franco Sarica è stato superiore alle migliori aspettative. Con 7.180 voti di preferenza, il noto ginecologo reggino è andato molto oltre il risultato che lui stesso aveva compiuto un’era geologica fa quando – nel 2010 – si candidava al consiglio regionale da Assessore ai lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, in quota Forza Italia nella lista del Pdl, e non veniva eletto ottenendo circa 4.500 voti di preferenza. Quello è stato l’ultimo impegno politico della storia di Franco Sarica, fino ad oggi. Quindici anni dopo. Quindici anni dietro le quinte. Per lui e per Scopelliti, che nel 2014 si dimetteva da Presidente della Regione Calabria dopo aver subito la condanna in primo grado nel processo che dopo quattro anni, ad aprile 2018, lo avrebbe portato in prigione. Una delle pagine più buie della sua vita, che ha superato con dignità, orgoglio e un’enorme forza interiore.
Che dopo tutto quello che è successo in questi anni, oggi Scopelliti riuscisse a mobilitare così tanto consenso, per giunta in un partito come la Lega che si trascina sempre un pregiudizio ideologico a queste latitudini, era tutt’altro che scontato. E che Sarica andasse così tanto meglio rispetto a 15 anni fa, quando aveva un ruolo politico importante, era assolutamente impensabile.
Il voto di Sarica-Scopelliti, inoltre, è stato un voto completamente d’opinione: rispetto ad altri competitor di altre liste, i due esponenti reggini hanno combattuto una campagna elettorale “a mani nude“: senza occupare alcun incarico istituzionale o di potere, senza promesse di favori, ma semplicemente raccogliendo affetto genuino, stima sentita, piena e convinta opinione. Ecco perchè questi 7.180 voti sono un risultato straordinario.
Ecco perchè Sarica può entrare in Consiglio Regionale
Attenzione perchè la partita per il Consiglio Regionale è ancora apertissima. La Lega dovrà avere il suo peso nella nuova Giunta regionale di Occhiuto, e in provincia di Reggio ha superato il 14% mentre nelle altre Circoscrizioni elettorali è andata molto peggio (10% a Catanzaro/Crotone/Vibo e addirittura 5% a Cosenza). Con ogni probabilità, quindi, il primo nella lista a Reggio, Giuseppe Mattiani (12.619 voti) avrà un posto in Giunta e a quel punto scatterà il seggio in Consiglio Regionale per Franco Sarica, che sarà quindi l’unico reggino (di Reggio città) a Palazzo Campanella insieme a Falcomatà. L’unico assoluto nella maggioranza di governo.
La Lega supera il 15% a Reggio grazie ai voti di Scopelliti
Quello di Sarica è un primo tassello per ricostruire un percorso politico che Scopelliti vuole giocare senza personalismi all’interno del Centrodestra. Rispettando e riconoscendo i ruoli e le posizioni di tutti, soprattutto quelle di chi ha più consenso con Cannizzaro che trascina Forza Italia su numeri stellari. E non senza un pizzico di soddisfazione in più rispetto a Fratelli d’Italia, superato oggi dalla Lega in Provincia e in Città proprio grazie all’impegno di Scopelliti.
A Reggio città, infatti, la Lega ha superato il 15%, il miglior risultato della storia, trascinata proprio da Franco Sarica con le sue 4.891 preferenze nel territorio comunale. Terzo per numero di voti a Reggio dopo Cirillo (Cannizzaro) a quota 7.851, e il Sindaco Falcomatà a quota 6.091. Aver ottenuto appena 1.100 voti in meno del Sindaco che guida Città e Metrocity da 11 anni significa tantissimo sul peso politico che Scopelliti ha ancora oggi nonostante sia stato costretto a rimanere dieci anni fuori dai giochi.
Ecco perchè da oggi il Centrodestra, pur rimanendo a trazione Forza Italia, è più solido. Più forte. Più compatto e più lanciato verso il ritorno alla guida di Palazzo San Giorgio, 14 anni dopo l’ultima volta. Perché la coalizione è eterogenea e diversificata, riporta al voto tanta gente che si era disaffezionata e aveva messo da parte la convinzione, l’entusiasmo, la passione. Elementi che per molti oggi si riaccendono, diventando contagiosi per tanti altri. Scopelliti è tornato e non ha alcuna intenzione di spaccare il Centrodestra, ma anzi ha confermato di essere una risorsa importante per portare la coalizione a nuove vittorie che abbiano un seguito di buongoverno. Ecco perchè oggi c’è un’aria di festa negli ambienti del Centrodestra reggino. Per Occhiuto, certo. Ma quello era già assodato. E’ soprattutto per la diffusa convinzione che stavolta il ritorno a Palazzo San Giorgio sia davvero vicino.






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