Si sono presentati con la troupe al seguito, per girare un documentario sulla tappa reggina dell’EYBL e una serie di contenuti social. E già da qui si capisce che con gli americani di mezzo, un torneo di basket aumenta, automaticamente, di livello. Se poi il Rens United New York è la prima squadra USA nella storia a partecipare alla EYBL (torneo europeo), capite che la tappa di Reggio Calabria è già storica.
In mano le buste del McDonald per un pasto veloce, ma quando c’è la pizza di mezzo escono pazzi. E non ne parliamo del gelato. Cuffie sempre nelle orecchie, scarpe e treccine colorate. In campo il delirio: triple, stoppate in chasedown al tabellone, schiacciate diventate virali sui social. E a proposito di social, virali anche le interviste fatte… dagli stessi giocatori. Sì perchè Julien Wiggins si è divertito a fare da giornalista-giocatore per tutto il torneo. Americanate.
Neanche a dirlo si sono portati a casa 3 trofei: Tobe Nwobu (Team MVP), Gabriel Homeberger (All-Star 5), Jeremiah Carter (MVP dell’intero torneo).
Jamaal Womack e il progetto Vis Academy
Americani presenti anche e soprattutto nel progetto della Vis Academy. “Reggio è la mia seconda casa“. Coach Jamaal Womack, presente alla EYBL come coach di New York, ma vecchia conoscenza del basket reggino, è tornato già nei mesi scorsi a Reggio Calabria nelle vesti di nuovo socio della Vis. Il progetto è intrigante, un’Academy con tanti talenti italiani e internazionali e gli americani ad alzare il livello delle ambizioni e della competitività.
“Vogliamo far sapere alla gente che questa città ama lo sport, amano il basket, il cibo è ottimo, la gente è fantastica. Perchè non dovresti venire a Reggio Calabria? Qui è ancora estate, a New York fa freddo in questo momento! So che la gente ama mantenere i segreti, ma non vogliamo che Reggio Calabria resti un segreto. Vogliamo che la conosca tutto il mondo“, ha dichiarato Womack ai nostri microfoni.
Julien Wiggins: un po’ giocatore, un po’… giornalista
Intervistato ai nostri microfoni, Julien Wiggins ci ha raccontato del suo doppio ‘ruolo’ giocatore-giornalista: “penso sia parte della mia personalità. Il nostro è un viaggio: c’è il lavoro da fare in campo, ma fuori ci divertiamo anche così. Mi piace prendere il microfono e intervistare i miei compagni di squadra, è un modo per costruire la chimica di squadra, legarci di più“.
Parole dolci per i reggini: “è bellissimo che le persone qui siano molto cordiali, capiscono che non parliamo italiano, si prendono del tempo con noi, ci insegnano qualche parola in italiano. Anche il cibo è buono, molto diverso dagli USA“.
Abbiamo chiesto a Wiggins un parere su cosa si prova a calcare gli stessi parquet calpestati da Ginobili e Kobe Bryant : “questo particolare non lo sapevo finchè l’allenatore non me l’ha detto nei giorni scorsi. Ma è fantastico condividere lo stesso campo in cui hanno giocato grandi giocatori in Europa ed è un onore essere qui e vedere dove hanno giocato prima di arrivare in NBA“.
Ari Gualili: “sono onorato di giocare a Reggio… e la pizza è fantastica!”
Ari Gualili, uno dei più giovani del team americano, ha speso parole bellissime per Reggio Calabria raccontandoci la sua esperienza in riva allo Stretto: “possiamo fare ancora meglio di così, ma le abbiamo vinte tutte e non mi lamento. Mi sto godendo ogni singolo momento, sono uno dei più giovani qui, mi sto divertendo. È un onore essere qui. La città mi piace molto di Reggio è il cibo, la pizza… qui la pizza è fantastica! Mi piace anche il Gelato, davvero buono! Ho un paio di amici qui a Reggio, sono stato qui al camp di agosto della Vis, quindi è stato un buon motivo poter venire qui, incontrarli di nuovo e giocare questo torneo. Penso che Reggio sia un bel posto per questo torneo, tutto il cibo, tutta la gente che ho incontrato: non è scontato trovarlo in giro, qui invece, è così!“.
Jeremiah Carter MVP del torneo
Jeremiah Carte, MVP assoluto della tappa di Reggio Calabria, ha dichiarato ai nostri microfoni: “è bellissimo aver vinto questo premio. Non ci sarei potuto riuscire senza l’aiuto dei miei compagni, hanno fatto girare il pallone benissimo e mi hanno permesso di stare nella giusta posizione per performare al meglio. Reggio Calabria è fantastica, anche solo la cultura qui lo è. Tutti sembrano essere molto legati fra loro, non c’è nessuno che si sente fuori posto. Il cibo è fantastico, il posto è bello e il paesaggio, wow, adoro il paesaggio qui!“.











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