E’ un teatrino raccapricciante. A Reggio Calabria è rimasto un manipolo di tifoselli totalmente lobotomizzati che da ieri si sta disperando perchè la Reggina non sarà ripescata in serie C: adesso è ufficiale. La Covisoc ha confermato la regolarità a tutte le società di serie C che hanno compiuto l’iscrizione regolarmente. Non ci sono posti liberi, anche il Ravenna rimane in serie D. Non è una notizia. Su StrettoWeb lo scriviamo da settimane: lo abbiamo scritto anche nel giorno in cui gli allocchi reggini festeggiavano la vittoria della finale playoff, che però non contava nulla. La serie D si deve vincere sul campo, come dimostra il Siracusa che lo scorso anno era primo nella graduatoria dei ripescaggi tra le squadre di serie D dopo aver vinto i playoff con la miglior media punti di tutti i gironi, eppure è rimasto nei Dilettanti esattamente come quest’anno succede al Ravenna.
Figuriamoci la Reggina: non ha mai avuto speranze di ripescaggio, come chi legge StrettoWeb ha avuto ben chiaro sin da subito. Speranze, illusioni, alimentate esclusivamente dalla società in modo indegno per tenere buoni i tifosi un altro po’. Più che ridicole, col senno di poi, le dichiarazioni del DG Giuseppe Praticò che fino a pochi giorni fa auspicava il ripescaggio e parlava tronfio di “dieci squadre in difficoltà“. Non sappiamo quali siano i suoi informatori e questo dimostra la statura, il livello e le conoscenze calcistiche di questa dirigenza, adesso che è ufficiale che non ne è saltata neanche una. Esattamente come abbiamo scritto su StrettoWeb in tempi non sospetti: neanche il Ravenna viene ripescato, figuriamoci la Reggina che era quinta in graduatoria. Le nostre fonti sono sempre le stesse, dalla tragica estate in cui Saladini faceva scomparire la Reggina e su StrettoWeb aprivamo gli occhi su quel drammatico epilogo in tempi non sospetti, fino ad oggi. E non scriviamo qualcosa se non abbiamo conoscenza dei regolamenti e piena contezza delle reali notizie.
La stragrande maggioranza dei tifosi lo ha capito da tempo, e non si aspettava nulla di diverso dalla giornata di ieri, se non celebrare l’anniversario più importante della storia del club, il 13 giugno. Dalla società neanche un rigo sul sito ufficiale o sulle pagine social. L’ennesima triste pagina che certifica come questa dirigenza non abbia neanche la minima contezza di cosa sia davvero la Reggina.

Ma torniamo ai tifosi lobotomizzati: oggi promettono fiamme e fuoco contro Ballarino & company, ma hanno la credibilità di un bambino che frigna perchè si è rotto il triciclo: tornerà subito felice con una caramella. E’ da due anni che a fronte dei palesi disastri di questo club, il gruppuscolo di allocchi sfoga la propria rabbia soltanto per poche ore di fronte all’evidenza ma poi puntualmente torna a farsi abbindolare. E non c’è limite o confine all’umiliazione: sarebbero lì felici a slinguazzare Ballarino, Brunetti, Praticò & company anche per dieci anni in serie D. Ma anche se retrocedessero in Eccellenza. Ormai sono rimasti soltanto i disperati che la domenica pomeriggio devono sfogare le loro frustrazioni sugli spalti di un campo di calcio e quindi hanno vitale necessità che esista un pallone che rotoli su un prato in città, a prescindere dalla dignità, dalla categoria, dall’onore.
In questo contesto abbiamo anche la classe politica che amministra la città, e buona parte del mondo giornalistico, tutti appiattiti sulla mediocrità di una situazione che non ha precedenti nella storia del calcio reggino.
Come sarà il terzo campionato consecutivo in serie D della Reggina e come si stanno muovendo le principali avversarie
Su StrettoWeb nei giorni scorsi abbiamo già ampiamente annunciato come la Reggina disputerà la prossima serie D, per il terzo anno consecutivo, e se vorrà ottenere la promozione in serie C dovrà vedersela con società importanti: innanzitutto la Nissa, scalpitante e ambiziosa, già in procinto di acquistare buona parte dell’organico del Siracusa (e che a sua volta fu del Trapani due anni fa). La proprietà è molto forte, vuole portare Caltanissetta nel professionismo dando continuità al filotto di promozioni esclusivamente siciliane dal girone I di serie D. Dopo aver subito continue umiliazioni da Trapani e Siracusa, farsi battere persino dalla Nissa sarebbe sconcertante per la storia della Reggina.
Poi ci sono un paio di ricchi e forti club campani (Scafatese e Nocerina su tutti) che stanno preparando una super-corazzata per vincere il campionato e andare in serie C (e qui l’unica speranza è che non vengano inseriti nel girone di calabresi e siciliane; pensa tu come siamo ridotti!).
E poi ci sarà il Messina, dove si sta lavorando ad acquisire un nuovo titolo sportivo e ripartire comunque dai Dilettanti: è ancora prematuro capire se dall’altro lato dello Stretto ci sarà una società seria e solida che potrà ambire a vincere dopo il disastroso epilogo di Sciotto che lascia solo macerie ben oltre la sua società che ormai non può evitare il fallimento, neanche con le due settimane di tempo concesse dal Tribunale. Ma sarà comunque il Messina e quindi bisogna tenere gli occhi aperti.
Insomma, le avversarie non mancheranno. E in questo contesto, la Reggina cosa sta facendo? Mentre tutti pensavano a un ripescaggio palesemente impossibile, noi ci siamo occupati di questo ed esclusivamente di questo. E oggi possiamo fornire notizie importanti, che finalmente sono buone. O molto buone. Diciamo che sono buone, e potenzialmente possono diventare molto buone nelle prossime due settimane. Ma andiamo con ordine.
La conferma di Trocini e il possibile cambio di proprietà: le buone notizie di oggi
Di certo c’è che ieri mattina il mister, Bruno Trocini, ha trovato l’accordo con il club dopo una lunga trattativa: sarà lui a guidare la Reggina anche il prossimo anno. Il suo procuratore ha incontrato la dirigenza amaranto in città e ha chiuso l’accordo, con il mister che veniva costantemente aggiornato sui dettagli a Roma, dove si trova in questi giorni. E’ una buona notizia perchè Trocini è l’unico artefice del miracolo tecnico che ha portato la Reggina a non concludere questi primi due anni a metà classifica, in linea con gli “investimenti” (se così possiamo chiamarli, sigh!), del club. Una società senza soldi e senza idee, a fronte di una squadra che – soprattutto il secondo anno – è stata gagliarda seppur perdente rispetto al Siracusa ampiamente superiore, nonostante abbia lavorato a lungo senza stipendi e con ritardi enormi nei pagamenti. Tutto merito di Trocini che non ha mai avuto a disposizione calciatori di categoria né elementi importanti all’altezza delle squadre che vincono questo torneo negli anni, eppure è riuscito a fare miracoli laddove altri allenatori avrebbero ottenuto soltanto una tranquilla salvezza.
La conferma di mister Trocini è una buona notizia per la prossima serie D. E’ la base fondamentale per costruire una Reggina che, finalmente, dopo tre anni, possa centrare l’obiettivo minimo che Ballarino prometteva per il primo anno: la vittoria del campionato e la promozione in serie C. Obiettivo minimo anche per la storia del club che, appunto, non ha mai fatto prima di oggi, in oltre 110 anni di storia, tre anni consecutivi nei Dilettanti. Ovviamente la conferma di Trocini non basta per garantire che la Reggina vinca il campionato. Ma se non fosse arrivata questa fumata bianca, era già chiaro a tutti che sarebbe stato un altro anno fallimentare.
Adesso serve lo squadrone. Servono acquisti importanti, in tutti i reparti. Altro che “due o tre tasselli“. Serve la corazzata, a meno che la Reggina non voglia arrivare un’altra volta seconda, e a meno che i tifosi non vogliano farsi prendere nuovamente in giro per il terzo anno consecutivo sui playoff e sui ripescaggi. Siamo certi che i soliti allocchi ci cascherebbero di nuovo: lo hanno già dimostrato. Eppure il regolamento è chiarissimo: i playoff di serie D non servono a nulla e non mettono in palio nulla, tutti sanno che si fanno soltanto per consentire alle squadre di avere qualche entrata in più dall’incasso del botteghino per i tifosi che vanno a vedere quelle amichevoli, e invece la Reggina è riuscita persino a scatenare la guerra con gli storici amici della Vibonese in semifinale e poi si sono sfiorati i caroselli in strada dopo la finale con la Scafatese. Roba davvero surreale, da studio psichiatrico, con l’aggravante indegna di tanti balordi che in modo infame hanno bramato per settimane il fallimento altrui per essere ripescati. Che degrado sociale e culturale in questa città!
Torniamo allo squadrone. Che non c’è. E soprattutto, non c’è neanche una società in grado di costruirlo (anche questo ormai lo hanno capito tutti). Una società che però non è detto che rimanga questa anche nelle prossime settimane. C’è qualcosa che si muove sotto traccia, dietro le quinte, intorno a Ballarino affinché possa arrivare una svolta societaria che porti una nuova proprietà più solida, più forte, più capace. Si potrebbero quindi mettere i titoli di coda alla parentesi più indecorosa, vergognosa e imbarazzante della storia della Reggina per tornare a far brillare la “stella amaranto del Sud“.
Se questa buona buona notizia si concretizzerà davvero, ovviamente, è ancora difficile da capire. Bisognerà vedere la reazione di Ballarino, capire se accetterà di passare il testimone. La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva. O più probabilmente quella successiva, l’ultima di giugno. I tempi non sono un problema: il campionato di D inizia a settembre, l’allenatore c’è già ed è il migliore possibile, quindi c’è tutto il tempo per – eventualmente – chi dovesse subentrare, ad organizzare tutto con calma tra luglio e agosto. Intanto è positivo che ci sia qualcuno interessato e che stia lavorando per riportare la Reggina alla sua dimensione. E in ogni caso ci teniamo la conferma di Bruno Trocini che, anche qualora dovesse rimanere Ballarino, è una prima garanzia per l’immediato futuro.






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