Elezioni provinciali a Messina: dominio politico di centrodestra e Sud chiama Nord, vacche magre per il Pd e M5S

Elezioni provinciali a Messina: considerando la più che probabile alleanza tra il centrodestra e Sud chiama Nord, per il centrosinistra l'orizzonte è nero anche se può sperare nelle divisioni emerse nelle altre province

Proclamati gli eletti del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Messina dopo il voto di domenica e lo spoglio di ieri, è utile analizzare i dati in estrema serenità e pacatezza. I risultati ufficiali, diffusi dalla Commissione elettorale, delineano la composizione dell’organo politico di Palazzo dei Leoni che vede un dominio assoluto del centrodestra e del gruppo di BasileDe Luca, mentre per il Pd e M5S la situazione è alquanto allarmante. La lista “Avanti con Basile sindaco”, in sostanza Sud chiama Nord, si è affermata come la più votata, conquistando 4 seggi. Seguono “Lega Salvini Premier” con 3 seggi; Fratelli d’ItaliaForza Italia e Partito Democratico, ciascuna con 2 seggi. Nessun seggio per la Democrazia Cristiana dopo il presunto “tradimento” di Mirko Cantello che pare abbia destinato il suo “pesante voto” ad un altro partito della coalizione di Meloni.

Situazione serena per Basile

Nessuno, nella maggioranza, ma in realtà minoranza, del sindaco metropolitano Basile si è stracciato le vesti della situazione in consiglio con un centrodestra con molti più consiglieri di Sud chiama Nord. Magari lo scorso anno, quando Cateno De Luca era in versione “Scateno”, il tutto poteva preoccupare ma adesso, con la prospettiva di un’alleanza politica tra Sud chiama Nord e centrodestra all’orizzonte, la situazione è molto serena.

Il Pd elegge solo Calabrò, il secondo seggio è del M5S

La situazione nel Pd non è rosea. Non che ci si aspettava molto di più in termini di numeri, ma uno dei due eletti non è dei Dem (a Palazzo dei Leoni ci sarà Felice Calabrò). Come abbiamo scritto negli articoli di ieri, il consigliere Domenico Santisi fa riferimento al M5S e, probabilmente, nessuno si attendeva una sua elezione. L’esponente del partito di Conte è riuscito ad avere la meglio rispetto a più quotati candidati del Pd. Anche qui qualche tradimento? Non sappiamo, forse è più probabile un errore di calcolo dei vertici Dem.

Insomma, se il centrosinistra vuole diventare una valida alternativa deve fa di più e non può sperare nelle divisioni, talvolta anche marcate con note stampa durissime, vedi il comunicato di Falcone per il caso Enna, del centrodestra che alla fine si ricompatterà. La strada ancora è lunga ma pare già tracciata.