Zvonimir Boban è il grande protagonista, insieme ad Ariedo Braida, della lunga giornata a Reggio Calabria legata all’iniziativa “Il Calcio è Arte”, che in questi mesi ha ospitato altri super campioni in città. A margine dell’evento, che ha visto anche la presenza di Andrij Shevchenko in collegamento, l’ex calciatore e dirigente del Milan ha ricordato la Reggina. “Mi ricordo un 2-2 a San Siro dove Sheva sbagliò un rigore”, il riferimento al primo match della Reggina in casa del Milan, dove Belardì parò un rigore a Sheva. “Ricordo anche un amichevole qui. Mi dispiace che la Reggina sia fallita, ma a Reggio c’è stato un calcio importante. E’ arrivata in A, ma ora credo che risalirà. E’ giusto che abbia una rappresentanza in B almeno, ma anche in A”, ha aggiunto.
Di seguito l’intervista completa, in cui Boban glissa anche su Gravina, Presidente della FIGC.
L’emozione del Sindaco Falcomatà
“Una grande emozione questa giornata, con una chiusura in grande stile, per una kermesse che ha risvegliato non soltanto l’orgoglio sportivo, l’interesse e la passione che il calcio trasmette, ma ci ha consentito di riflettere su tematiche importanti, attraverso una serie di conferenze fatte con le personalità del mondo dello sport, affrontando temi come il contrasto al razzismo, le discriminazioni razziali, l’importanza della formazione, dell’impegno, anche per raggiungere i risultati nello sport così come nella vita”. Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in occasione della giornata di appuntamenti e conferenze ‘Il Calcio è Arte’, promossi dalla Città metropolitana in collaborazione con la World Football Collection e del Comune di Reggio Calabria che ha avuto come ospite Zvonimir Boban, calciatore internazionale Croato, stella del Milan e rinomato dirigente sportivo.
“Stare insieme ai più giovani, con gli studenti, con le scuole calcio, condividendo questi momenti, come accaduto oggi, partendo dall’incontro al Teatro Odeon, passando all’inaugurazione del murales sociale, realizzato da Unar nel quartiere di Arghillà, poco prima di una partita di calcio a 5, e poi con l’incontro a Palazzo Alvaro, insieme ad un campione riconosciuto come Zvonimir Boban penso abbia rappresentato molto per la comunità sportiva. Grazie alla presenza di grandi personalità sportive, in grado di trasmettere un messaggio forte, anche attraverso le loro testimonianze personali e di sport, siamo riusciti a far capire ai nostri ragazzi l’importanza di un messaggio di vita, legato ai sani valori dello sport. Siamo molto contenti di aver legato il nome della nostra città a questo tipo di evento e continueremo in questa direzione”.
Boban: “il calcio porta con se un messaggio sociale contro ogni forma di discriminazione”
Le conferenze, alle quali ha preso parte anche il dirigente sportivo internazionale, Ariedo Braida, sono state condotte dal giornalista Alessandro Alciato. Insieme al sindaco metropolitano erano presenti il vicesindaco Carmelo Versace, il vicesindaco di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il consigliere delegato allo sport Giovanni Latella e l’assessore comunale Carmelo Romeo. Nel corso del suo intervento l’ex stella del Milan e della Nazionale Croata, Zvonimir Boban ha detto: “il calcio porta con se un messaggio sociale contro ogni forma di discriminazione, di integrazione. Sono concetti che devono essere i veri valori dello sport. Una parte del nostro mondo calcistico, non sempre ci ha creduto, penso ad alcune tifoserie che hanno avuto dei comportamenti sbagliati che ritengo siano disumani. Noi ci auguriamo di trasmettere invece dei messaggi diversi. Il calcio dentro – ha aggiunto – porta un’essenza di rispetto, amore, collettività, pensare agli altri, ragionare come una squadra. Questo sono i veri valori che ci auguriamo possano essere trasferiti anche all’interno della società in generale”.
“Il Milan è sempre stata una grande squadra – ha evidenziato – che ha saputo conquistare molti successi, esemplare nei comportamenti, con un alto livello di professionismo, rispettando gli avversari, abbiamo sempre cercato di fare il nostro lavoro nel migliore dei modi. In tutto questo se poi riesci a diventare un modello per gli sportivi più giovani si raggiunge un buon livello di soddisfazione”.




























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