Una domenica di passione: Catanzaro-Cosenza e Messina-Catania, i derby testa-coda senza tifosi ospiti

Oggi, 14 marzo 2025, sarà una domenica di passione per il mondo del pallone: si giocano, infatti, Catanzaro-Cosenza e Messina-Catania
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Scherzi del calendario, ma piacevoli. Si è sbizzarrito, chi ha stilato le date delle gare in programma per questo weekend. Perché? Perché ha messo in programma due derby storici del calcio; due derby longevi, ricchi di fascino, tradizione, curiosità. Oggi, 14 marzo 2025, sarà una domenica di passione per il mondo del pallone: si giocano, infatti, Catanzaro-Cosenza e Messina-Catania, una in Serie B e l’altra in Serie C. Grandi classiche, anche se in categorie differenti e – per qualcuno – non proprio nel momento migliore, anzi.

Catanzaro-Cosenza: si lotta per obiettivi differenti

Partiamo dal derby di Calabria, quello più sentito nella Regione dello stivale: di fronte, due delle piazze più calde e grandi, dagli umori completamente opposti. Il Catanzaro, com’è noto, sogna ad occhi aperti. Pur provenendo dal pesante stop di Cremona, è in lotta per il 4° posto, per disputare di nuovo i playoff, per il secondo anno di fila, nonostante la rivoluzione tecnica estiva, il nuovo DS e il nuovo allenatore. Dopo una partenza in sordina, fatta di tanti pareggi e pochissime sconfitte, la squadra giallorossa ha iniziato la rimonta che l’ha portata nei piani alti. E ora non si vuole fermare.

Diversa la situazione del Cosenza, alle prese con una piazza arrabbiata e disillusa dopo l’ennesima stagione sottotono, in apnea, con il cambio in panchina e una classifica deludente. I rossoblu sono ultimi e per la salvezza non è affatto semplice. Inoltre, quest’anno, anche la mazzata di un -4 che non aiuta nella scalata all’ennesima impresa per la permanenza. La vittoria contro la Reggiana ha dato speranza, mentre fuori dal rettangolo verde monta la delusione dei tifosi verso Guarascio, il quale ha aperto pubblicamente e ufficialmente alla cessione dopo l’incontro con il Sindaco Caruso.

Messina-Catania: tra depressione e voglia di rialzarsi

Anche Messina-Catania è praticamente un testa-coda, come Catanzaro-Cosenza. La squadra di casa è ultima, l’altra in zona playoff, con l’obiettivo di piazzarsi nella migliore posizione possibile. Gli umori, anche in questo caso, sono opposti, anche se non così marcati come le due squadre sopracitate. A Messina il disastro è dietro l’angolo, anzi è praticamente compiuto: il passaggio ad AAD Invest ha reso la situazione drammatica e grottesca, con continui colpi di scena, bugie, silenzi. La squadra, dentro il campo, prova a isolarsi, ma lo deve fare in condizioni veramente difficili. Mercoledì, a Cava de’Tirreni, non c’erano neanche le maglie di riserva e i calciatori sono stati costretti a scendere in campo con le divise del primo tempo, sudate.

In casa Catania ovviamente la situazione è differente, anche se nelle ultime settimane non sono mancati mugugni e contestazioni, in parte sopiti in questo momento per il bel poker di Latina. I mugugni nascono dai risultati altalenanti degli etnei, che anche quest’anno hanno perso la possibilità della promozione diretta, dopo le tante risorse investite dal patron Pelligra. L’imprenditore ha intenzione di riportare i rossoblu tra i grandi, ma dopo l’entusiasmante stagione in D sta facendo un’enorme fatica, a dimostrazione di quanto sia complesso il salto in cadetteria nonostante le tante spese. L’anno scorso però il Catania ha centrato i playoff, da neopromossa, e punta a farlo anche quest’anno. Mimmo Toscano, il vero genio della panchina in C, ha le carte in regola per aprire un importante ciclo in una delle piazze più calde d’Italia.

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