L’inauguration day di Donald Trump ha smosso parecchio le acque tanto negli USA quanto all’estero. Il discorso pronunciato alla nazione dal neo presidente USA, diventato automaticamente un discorso ‘al mondo intero’, vista l’importanza che gli Stati Uniti giocano in politica estera, ha toccato temi importanti e delicati.
Un discorso che, per quanto dirompente, è passato quasi in secondo piano rispetto a un gesto fatto da una persona che era al suo fianco. No, non parliamo di Melania che si è fatta da parte, più in ombra del solito sotto il suo cappello. Parliamo di Elon Musk che qualcuno ha già ribattezzato la “vera First Lady” di Trump. E che come tale può esporlo a qualche ‘grattacapo’.
L’assurda polemica sul saluto romano di Elon Musk
Nelle ultime ore è nata un’assurda polemica riguardante il presunto saluto romano fatto da Elon Musk durante il rally che ha omaggiato la vittoria di Trump. Rivolgendosi ai 20.000 sostenitori di Trump presenti, Musk ha messo la sua mano sul cuore, per poi indirizzarla verso il pubblico. Il braccio teso ha fatto gridare allo scandalo: “Elon Musk ha fatto il saluto romano!“.
Foto e video sono diventate virali, così come i commenti di chi si è convinto di vedere un Mussolini 3.0 che, posseduto da un’inebriante febbre da Ventennio, ha deciso deliberatamente di congedarsi con un “Hail Trump!“.
Un normale saluto che diventa un rimando al periodo più buio dell’umanità. Una mistificazione della realtà figlia dei tempi moderni e di una narrazione che tende a etichettare tutto quello che sia di destra, conservatore o semplicemente non allineato al pensiero di sinistra, come fascista.
Quando a essere dittatoriale è la sinistra
In Italia, questa prassi è ben diffusa. Il governo Meloni deve combattere fin dagli albori con i continui isterismi della controparte politica che vedono in qualsiasi dichiarazioni o gesto della Premier un ritorno al passato dal sapore di olio di ricino.
Una Sinistra che spesso finisce per risultare più chiusa, censuratrice e dittatoriale nei modi e nella comunicazione dell’idea di Destra che si sforza di dipingere e criticare. Ne abbiamo già parlato con il recente caso del Capodanno di Roma e la censura a Tony Effe, difeso dagli stessi artisti di sinistra dalla censura del sindaco PD.
Roberto Saviano, famoso scrittore di sinistra, ha commentato sui social quanto accaduto con parole violente, pronosticando per Musk la stessa fine di chi storicamente ha fatto il saluto romano: per intenderci, appeso in pubblica piazza a testa in giù.
“La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto. Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica. Prima di cadere peró quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia? – ha dichiarato Saviano – La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre“.
Un simbolo (e una polemica) tutta italiana
La polemica ha avuto una forte eco in Italia, molto più di quanta ne abbia avuta nel resto del mondo. Se da una parte è comprensibile, visto il contesto storico sviluppatosi proprio in Italia, dall’altra spezza una lancia proprio a favore di Elon Musk.
Elon Musk, probabilmente, nemmeno era al corrente di cosa fosse il saluto romano. Del resto, in Italia non conosciamo (parliamo della maggioranza delle persone) gesti e simboli di tutte le dittature del resto del mondo, magari appartenenti al secolo scorso. È assai probabile che un normale gesto che compiamo a ripetizione nella vita quotidiana, se visto da altre culture, possa essere ritenuto offensivo ma va contestualizzato.
E anche se Elon Musk ne fosse stato al corrente, perchè avrebbe dovuto farlo? Nulla della sua storia, del suo operato, ha un legame con il fascismo. Il tutto in un Paese, gli Stati Uniti, che storicamente hanno liberato l’Europa dal nazi-fascismo e combattono da sempre contro le dittature, basti pensare ai casi recenti con Cina, Venezuela, Iran e Russia.
Inoltre, il saluto romano, viene effettuato in maniera ben diversa: non è laterale ma frontale, porta con sè una rigidità militare dal quale deriva (altro che mano sul cuore) e viene accompagnato da frasi e motti. Quello fatto da Elon Musk è un semplice saluto alla folla, un normalissimo gesto fatto anche da quella “terribile nazi-country” di Taylor Swift.
L’ultima grande scoperta di Musk: se fatto a sinistra non è saluto romano
Una sinistra ipocrita e che finisce per smentirsi da sola. Sui social, piazza virtuale nella quale è nata la polemica di Musk, si sono diffuse, altrettanto velocemente, tantissime immagini (molte delle quali diventate simpatici meme) che ritraggono leader democratici USA con il braccio alzato.
Da Joe Biden a Kamala Harris, presidente e vice-presidente USA uscenti, passando per Barack Obama e Hillary Clinton, tutti con il braccio teso e alzato a fare un saluto che nessuno si sarebbe mai, anche solo per scherzo, sognato di associare al saluto romano. Nel mondo normale.
Donald Trump ha esultato più volte con il pugno alzato (storico simbolo della lotta proletaria comunista) che sembra essere sfuggito a tutti. Del resto, se non è fascista non è un problema… no?
Stai a vedere che quel genio di Elon Musk ha fatto una scoperta straordinaria, forse senza rendersene conto: se si fa a sinistra, il saluto romano non vale.