La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha deciso di rispondere pubblicamente a Giuseppe Scopelliti. L’ex Sindaco e Governatore aveva confessato un fatto mai rivelato, neanche nel suo libro, relativamente all’iter per poter ottenere lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.
“In merito alle dichiarazioni rese pubblicamente dal dott. Giuseppe Scopelliti e riportate su alcuni articoli di stampa – si legge – relative alla sua richiesta dell’istituto di ‘lavoro esterno’ previsto dall’ordinamento penitenziario durante il periodo della sua detenzione, recanti la circostanza per cui ‘la decisione del Tribunale è arrivata più tardi perché la Città Metropolitana si è opposta alla mia richiesta. Mi piacerebbe sapere se il vertice della Città Metropolitana ha avuto un ruolo in questa vicenda’ o ancora come riportato su altra testata ‘in questi anni ho ricostruito quanto accaduto: perché la mia istanza è stata rigettata? Quale posizione ha assunto in merito il Sindaco metropolitano?’ si intende precisare quanto segue:
“La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha espresso, a tempo debito ed in maniera tempestiva, parere favorevole di autorizzazione, a firma del Direttore Generale dell’Ente, come previsto da specifica convenzione, in seguito della richiesta pervenuta dal legale dall’allora detenuto Giuseppe Scopelliti. La valutazione sulla richiesta avanzata non ha caratteri di discrezionalità politica e si richiama espressamente a parametri di natura tecnica che sono stati accuratamente presi in esame al fine di esprimere, tempestivamente, il parere richiesto”.
“L’autorizzazione all’avvio del programma non spetta all’Ente pubblico o privato cui è indirizzata la richiesta, ma al Tribunale competente. Si precisa inoltre che per tutti i detenuti condannati in via definitiva che hanno avanzato la richiesta presso la Città Metropolitana di Reggio Calabria sono sempre stati utilizzati i medesimi oggettivi parametri, nel pieno rispetto della normativa competente e nella piena fiducia del sistema giudiziario e nella funzione rieducativa della pena”.
“Concetti ai quali evidentemente si contrappone qualsiasi altra fuorviante ricostruzione, ancor più se riferita in sede pubblica, con riferimenti sommari, espliciti o allusivi, circa l’ipotesi di una presunta volontà politica avversa al parere positivo espresso, con il concreto rischio di generare un’interpretazione non veritiera e strumentale dei fatti e di produrre un danno d’immagine nei confronti dell’Ente, che sarà valutato nelle sedi più opportune”, si chiude la nota della Metrocity.