Partenza sprint e occasioni divorate, ripresa di sofferenza e rischi, con palpitazione finale. Una Reggina double face torna alla vittoria, dopo un pari nelle ultime due, battendo di misura il Licata. Basta un 1-0 firmato Dall’Oglio al quarto d’ora per ritrovare il sorriso. Mezzo, per chi ha assistito alla partita. A 32 denti, invece, considerando gli altri campi, visto il pari della Scafatese e la sconfitta del Siracusa a Locri.
La partita
Pergolizzi alla fine passa al 4-3-3, scegliendo Provazza e Ragusa ai lati di Barranco. Non c’è Ba, squalificato, in mezzo ci va Salandria con Barillà e Dall’Oglio. In porta c’è Lazar. La partenza è sprint, come contro l’Acireale, ma anche in questo caso con fatica negli ultimi 16 metri, ovvero con la mancata finalizzazione della manovra. Questa volta però un episodio arriva in favore degli amaranto, un calcio piazzato: lo batte Dall’Oglio, che trova la deviazione e la rete. E’ il quarto d’ora, Reggina in vantaggio su punizione. Da segnalare l’infortunio a Vesprini, sostituito da Forciniti.
Nella ripresa cambia un po’ l’inerzia, con un Licata più coraggioso e con una Reggina più bassa, quasi a difesa del vantaggio. La dimostrazione è anche nel doppio cambio all’ora di gioco: fuori Barillà e Barranco, dentro Porcino e Adejo. Il Granillo (anche oggi semivuoto) non la prende bene e mugugna. L’atteggiamento attendista degli amaranto favorisce i siciliani, che prendono campo e sfiorano diverse occasioni per il pari, tutte divorate. Gli ultimi minuti, regolamentari e di recupero, vengono vissuti in apnea, con il rischio gol subito dietro l’angolo. Che alla fine, però, non arriva. E, nonostante la sofferenza e la fatica, la Reggina ottiene i tre punti.