Reggio Calabria, conversazione sull’attore Walter Chiari | VIDEO

I risultati ed il video della conversazione su Walter Chiari, attore italiano, nel centenario della sua nascita

StrettoWeb

Si è svolta mercoledì 15 maggio la conversazione sul tema “1924-2024: nel centenario della nascita di Walter Chiari”, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria. Walter Chiari, pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarìco, è stato un attore, comico, cabarettista e conduttore televisivo italiano. Attore teatrale, cinematografico e televisivo, è stato uno dei più noti comici dello spettacolo italiano.

La manifestazione organizzata dal sodalizio organizzatore, per la valenza del tema trattato, ha ricevuto il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Verona. Nel corso della conversazione culturale, è stata letto, da parte di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), il responso epistolare del Presidente scaligero Flavio Massimo Pasini che si è congratulato per la manifestazione, organizzata dall’associazione organizzatrice, affermando che la stessa riveste “carattere di interesse provinciale ed è rivolta ai cittadini della Provincia di Verona”.

È stata la volta del giornalista Antonio Dellisanti, direttore della omonima casa editrice. Il gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” ha esposto una panoramica storica sull’attività libraria ed anche ha ricordato l’impegno degli antenati che iniziarono secoli addietro tale attività. Ha fatto seguito, l’intervento del critico cinematografico Domenico Palattella, autore di “Walter Chiari 100 e … lode”. La composizione familiare ispirò al futuro attore brillante Chiari un felice connubio tra cultura ‘bassa’ e ‘alta’, un legame che riuscì per sempre a mantenere armonioso tra ‘popolare’ e ‘nobile’ (saltando volentieri l’anello di congiunzione, ovvero ‘borghese’).

La biografia

Nel 1933 il poliziotto Annicchiarico fu trasferito alla questura di Milano e portò con sé la famiglia in quella che, dall’età di 8 anni, divenne la vera città di Walter Chiari, il quale fu sempre orgogliosamente milanese, ma senza perdere la traccia della sua provenienza. Sempre nella vicenda familiare va infatti ricercata un’altra radice del suo talento, riassunta dalla formuletta ‘geografica’ spesso usata per introdurre il giovane comico sulla scena: “Solare ed espansivo come i pugliesi, matto ed esagerato come i veneti, entusiasta e generoso come i milanesi”.

La definizione segue passo per passo il tragitto degli Annicchiarico (il vero nome poi abbreviato in Chiari perché troppo lungo sulle locandine): un giro d’Italia con le valigie di cartone che lasciò il suo segno. Attore, autore, regista, talent scout, Walter fu soprattutto il primo comico ‘globale’ dell’Italia moderna, abbandonando il retaggio dialettale, localistico, e l’aspetto buffonesco per innovare il modo di far ridere. Attore, comico, cabarettista, conduttore televisivo fu uno dei volti più noti della commedia all’italiana, nonché un grande mattatore sul piccolo schermo, un pioniere del varietà televisivo anni Sessanta. Bello, spigliato, con una vivace quanto torrenziale parlantina fu uno sciupafemmine.

walter chiari

Flirt e storie d’amore con le più famose attrici e cantanti dell’epoca lo trasformarono nel protagonista di primo piano delle cronache rosa sui rotocalchi in bianco e nero, tra foto rubate e mitiche scazzottate con i paparazzi. Al suo attivo 112 film, l’esordio già nel 1946 (“Vanità” di Giorgio Pastina), la chiamata di Luchino Visconti (“Bellissima”, 1951) il successo personale con Blasetti (“Io, io, io e… gli altri”, 1966). In teatro è stato mattatore della commedia musicale e del teatro di rivista (incredibili i suoi successi tra “Buonanotte Bettina”, “Il gufo e la gattina”, “Un mandarino per Teo” a cavallo tra gli anni ’50 e ’60), ma anche carismatico attore di prosa (da “La strana coppia” con Renato Rascel nel 1966 a “Finale di partita” da Beckett vent’anni dopo). Deve il suo successo soprattutto alla tv di cui divenne protagonista fisso fin dal 1958 quando apparve insieme a Carlo Campanini con il suo cavallo di battaglia, “Il Sarchiapone” che ogni volta riproponeva con aggiunte, modifiche, invenzioni in un flusso continuo di improvvisazione.

Nel corso degli anni 70 ed 80 recita in numerose commedie e prende parte a diverse trasmissioni televisive ed il suo ritorno nel cinemacon alcuni lungometraggi, tra cui “Romance” di Massimo Mazzucco e “Tracce di vita amorosa” di Peter Del Monte, del 1990, che è stato il suo ultimo film. L’ultima apparizione televisiva, invece, è in Domenica Italiana, diretto da Paolo Bonolis, nella puntata del 10 novembre 1991; la gag tra i due rimane memorabile. Walter Chiari non è solo famoso per le sue doti da comico ed artista estremamente versatile: aveva infatti un carattere molto particolare ed un debole per le donne. Ha avuto relazioni con molte donne famose, tra cui Ava Gardner, Mina, Lucia Bosè e perfino la principessa di Savoia, Maria Gabriella.

L’intervento di Megali

Ha concluso la giornata di studi su Walter Chiari, il Vicepresidente del Circolo Culturale “L’Agorà”, Antonino Megali, che ne delineerà le doti umane ed artistiche. Walter Chiari rappresenta un caso davvero unico nella storia dello spettacolo italiano: teatro, cinema e televisione tutto ai massimi livelli con la sua estrema poliedricità, il suo essere divo a trecentosessanta gradi. Tutte queste caratteristiche pongono l’attore tra i più grandi e completi del cinema italiano di sempre, assolutamente meritevole di essere tramandato alle nuove generazioni.

Walter Chiari ha sempre rivendicato le sue origini pugliesi, padre di Grottaglie e madre di Andria, utilizzando spesso nelle sue scenette e in alcuni film il dialetto di questa città, questo ci rende ancora di più partecipi della necessità di ricordarlo nella nostra provincia. Nato a Verona, dove il padre lavorava, ha in realtà frequentato spesso Andria, dove aveva comprato una grande villa per i genitori ormai in pensione e dove tornava spesso, con la fidanzata di turno, da Ava Gardner ad Alida Chelli, sempre in competizione con l’amatissima madre Enza Tedesco.

 

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